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Post N° 65


 L’incendio del cielo si andava smorzando, l’acqua all’improvviso s’imporporò, adesso neanche la donna delle pulizie avrebbe dubitato che il mare fosse tenebroso, per lo meno a certe ore. Disse l’uomo, Lasciamo le filosofie al filosofo del re, che lo pagano per questo, adesso andiamo a mangiare, ma la donna non era d’accordo, Per prima cosa, dovete vedere la vostra barca, la conoscete solo da fuori, Che cosa avete trovato, Ci sono alcuni orli delle vele che hanno bisogno di un rinforzo, Siete scesa nella stiva, avete trovato acqua, Sul fondo se ne vede un po’, intorno alla zavorra, ma pare che sia normale, anzi, fa bene alla barca. Come sapete queste cose, Così, Così come, Come voi, quando avete detto al capitano del porto che avreste imparato a navigare in mare, Ancora non siamo in mare, Però siamo in acqua, Ho sempre avuto l’idea che navigando ci siano soltanto due veri maestri, uno è il mare, e l’altro è la barca, E il cielo, state dimenticando il cielo, Sì, chiaro, il cielo, I venti, Le nuvole, Il cielo, Sì, Il cielo.In meno di un quarto d’ora aveva concluso il giro dell’imbarcazione, una caravella infatti, anche se modificata, non concede grandi passeggiate. E’ bella, disse l’uomo, ma se non riuscirò a trovare abbastanza marinai per manovrarla, dovrò andare a dire al re che non la voglio più, Vi perdete d’animo alla prima contrarietà, La prima contrarietà è stata di aspettare il re per tre giorni, e non ho desistito, Se non troverete marinai che vogliano venire, ci arrangeremo noi due, Siete matta, due persone da sole non sarebbero in grado di governare una barca come questa, io dovrei stare sempre al timone, e voi, non vale neanche la pena parlarne, sarebbe una follia, Poi vedremo, ma adesso andiamo a mangiare. Salirono sul castello di poppa, mentre l’uomo protestava ancora contro quella che aveva definito una follia, poi la donna delle pulizie aprì il fagotto che lui aveva portato, un pane, un pezzo di formaggio duro, di capra, olive, una bottiglia di vino. La luna era già mezzo palmo sopra il mare, le ombre del pennone e dell’albero maestro gli si proiettarono ai piedi. E’ veramente bella la nostra caravella, disse la donna, se subito si corresse, La vostra, la vostra caravella, Ho il sospetto che non lo sarà per molto tempo, Che voi ci navighiate o no, è vostra, ve l’ha data il re, Gliel’ho chiesta per andare a cercare un’isola sconosciuta, Ma queste cose non si fanno da un giorno all’altro, richiedono tempo, già mio nonno diceva che chi va per mare se la sbriga a terra, e per giunta non era marinaio, Senza equipaggio non potremo prendere il mare, L’avete già detto, E c’è da rifornire la barca con tutto il necessario per un viaggio come questo, che non si sa dove ci condurrà, Ovviamente, e poi dovremo aspettare che arrivi la bella stagione, e uscire con la marea buona, e che qualcuno venga al molo ad augurarci buon viaggio, Mi state prendendo in giro, Non prenderei mai in giro chi mi ha fatto uscire dalla porta delle decisioni, Scusatemi, E non la varcherò di nuovo, succeda quel che succeda. Il chiaro di luna illuminava in pieno il viso della donna delle pulizie, E’ bella, è veramente bella, pensò l’uomo, e questa volta non si stava riferendo alla caravella.... Segue...