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Post n°37 pubblicato il 23 Marzo 2015 da mimmo.parisimp0
Articolo di massimoalbertini in data 21-03-2015 Comunicato stampa |
Post n°36 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da mimmo.parisimp0
Mimmo Parisi, cantautore guitar oriented e grande estimatore dei Toto, ne parla con grande e rinnovato entusiasmo. In primis, si ringrazia il GGM Studios - Official TOTO Italian FanSite, per le puntuali informazioni che pubblichiamo per tutti i fans della band americana. I Toto ritornano in grande stile. Il 2015 è l'anno del loro ritorno. Dieci anni fa, l'ultimo album di inediti: "Falling in Between" (2006). il nuovo album, in studio, si chiama "Toto XIV". Un titolo per niente casuale casuale: questo sarà il loro 14° album in studio contenente inediti, una carriera lunga circa 38 anni di musica, passione, lacrime, storie, ferite e nuove emozioni. Inoltre il numero romano "XIV" ricorda quel tanto fortunato "Toto IV" che tante gioie e fortune regalò alla Band negli anni '80. L'intento dell'attuale line up è stato quello di tentare di fermare per un attimo il tempo cercando di ritornare proprio a quelle stagioni fantastiche. Così questi straordinari musicisti una volta riunitisi in sala di registrazione hanno proseguito con il capitolo che non era mai stato scritto del romanzo "Toto IV", immaginando che potesse esserci anche il lato B di quel disco, condito dalle influenze acquisite dalla Band nel corso della loro lunga e gloriosa carriera. (A cura di Massimo Albertini)
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Post n°34 pubblicato il 15 Gennaio 2015 da mimmo.parisimp0
Alle 17 di venerdì 9 gennaio di questo 2015 ancora echeggiante di vagiti, si conclude la corsa di due francesi e di un immigrato. Il loro è un addio definitivo e irreversibile. Non avevano accumulato molto tempo su questo pianeta: i due fratelli franco-algerini Cherif e Said Kouachi, avevano circa 30 anni. Pochi per aver potuto realizzare un progetto di vita che ci si aspetta da qualunque individuo che calchi il suolo della Terra. Probabilmente il loro giudizio non collimerebbe con quanto appena detto. Forse avrebbero ragione. Chi lo sa. Alla fin fine, dopo lo scellerato Al Qaida dell'11 settembre, toccherà a loro essere ricordati nei libri di storia. Quell'11 settembre del 2001, quando c'era l'"America under attack", così titolarono molti giornali; ora è la volta della Francia e dell'Europa a essere "under attack". Ecco il progetto di vita realizzato da Cherif e Said Kouachi: coltivare per 30 anni i loro corpi e le loro menti per spargere il terrore in Occidente. Come si può vivere e prepararsi alla semina del terrore? C'è una logica che può essere condivisa, perlomeno scientificamente, psicologicamente? Probabilmente esiste una risposta soddisfacente a questa domanda, ma al popolo, alla gente comune che si rattrista per un lavoro che tarda ad arrivare, che si appassiona a un gol mancato, che si preoccupa per la bimba con la varicella e per tante altre 'banalità' che costituiscono la vita che scorre tutti i giorni, questa risposta sfugge. D'altra parte, non solo la logica dei terroristi è avulsa dalla gente, ma, per ironia della sorte, il terrore va a battere cassa proprio a loro: ecco quindi, in questo contesto, entrare in scena un altro vissuto invano, Amedy Coulibaly. Questi, a quanto pare, ha tentato di mediare una soluzione di salvezza per i due fratelli. L'8 gennaio aveva ammazzato una poliziotta, un gesto assassino che sembrava non aver collegamento con gli attentatori di Charlie Hebdo. Purtroppo, come si è visto, le cose non stanno così. Infatti il 9 gennaio è entrato in un supermarket, ha fatto degli ostaggi, e ha ammazzato ancora. Un trio e una storia, quella dei fratelli Cherif e Said Kouachi, e Amedy Coulibalyche, quando le ombre della sera invernale hanno iniziato a disegnarsi su Parigi, improvvisamente si è trovata all'ultima pagina. La pagina della fine. Le forze di polizia, le teste di cuoio e i loro dirigenti hanno rotto gli indugi e hanno attaccato. Non si poteva più temporeggiare. Il sole calava e la notte non avrebbe portato consiglio, questo hanno pensato in Francia. "Matite spezzate", ecco il crimine di Cherif e Said Kouachi, e Amedy Coulibaly. Hanno preso le matite occidentali e le hanno rotte con i loro proiettili. Dal luttuoso 11 settembre il terrorismo di marca islamica ha fatto grandi passi. Per quanto l'argomento sia negativo, bisogna riconoscere che questi terroristi hanno messo a fuoco cosa veramente possa abbattere un popolo: la distruzione della loro cultura. Una cultura che sa di penne che scricchiolano e matite odorose di legno. Una civiltà avanza nella Storia con saggezza, circospezione. E scrive; prende appunti con i suoi pezzetti di legno con l'anima di grafite. E con quella stessa grafite fa schizzi e disegna. E COSA FACEVANO I GIORNALISTI E I VIGNETTISTI DI CHARLIE HEBDO SE NON SCRIVERE E DISEGNARE? Hanno voluto spezzarle quelle matite, hanno voluto spezzare la libertà d'espressione che simbolizzano. Ecco quindi l'Occidente ferito a morte da tre progetti di vita mancati, e plagiati da menti lontane che gestiscono scuole di terrorismo esotico.
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Post n°32 pubblicato il 02 Gennaio 2015 da mimmo.parisimp0
Iniziare l'anno con i One Direction è decisamente il miglior augurio per un 2015 fantastico. Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Liam Payne e Zayn Malik hanno partecipato alla diretta televisiva "Dick Clark's New Year's Rockin' Eve" da Los Angeles. Il canale televisivo americano ABC ha organizzato due eventi live dalle due coste americane: mentre Taylor Swift ha fatto il botto a Times Square New York, i cinque ragazzi hanno salutato il nuovo anno dalla West Coast, dove si sono esibite anche Charli XCX e Iggy Azalea. I 1D sono saliti sul palco poco dopo la mezzanotte e sono stati presentati da Fergie, che ha scherzato con la band prima di farli esibire. I cinque ragazzi hanno conquistato il pubblico con hits come "Beautiful", "Steal My Girl" e "Story Of My Life". Il cantautore bolognese Mimmo Parisi ha commentato che, mentre in Italia si festeggiava il Capodanno su Rai Uno nel modo classico, il pubblico americano ha iniziato il 2015 alla grande con i concerti organizzati dalla ABC sulle due coste americane. Da Los Angeles i One Direction, che sono anche stati brevemente intervistati prima di esibirsi - un'occasione in più per ringraziare i fan per il successo ottenuto fin'ora e per invitarli al nuovo On The Road Again Tour (dalla locandina equivoca), che per ora non tocca ancora l'Italia nonostante la mobilitazione dei Directioner italiani. I ragazzi sono apparsi molto rilassati, anche nel look. Mantenendo la loro solita armonia cromatica di base, ognuno ha sfoggiato il suo look affine alla personalità: Harry in total black slim fit come Zayn e Louis,Liam con un chiodo in pelle scamosciata grigia su nero e Niall con la camicia a quadri sulla canotta scollata. Non male come inizio d'anno, vero? Auguri! E auguri anche dal nostro connazionale Mimmo Parisi che annuncia, tra pochi giorni, l'uscita del suo nuovo album targato 2015. (A cura di Loredana Rota, blogger) |
Post n°31 pubblicato il 30 Settembre 2014 da mimmo.parisimp0
Autoprodotto, 2014
Parisi è un autore sui generis, in quanto non limita il proprio operato all'interno del binomio parole/musica, ovvero il classico sentiero percorso dal cantautore di marca classica, ma spazia, complice anche la possibilità offerta dalla registrazione digitale, verso tutti gli aspetti strumentali dei quali è costituito un album di canzoni. Mimmo Parisi ha una naturale predisposizione per il rock, un rock che sfuma attraverso i colori del pop, del hard rock e, perfino, e a sconfinare, nel metal. E' autore di due precedenti cd usciti solo in forma digitale dal titolo 'Quando Non 6 Totti o Ligabue' e 'Non Faccio Prigionieri', qui si ripresenta con sette brani (non tutti inediti) racchiusi in un cd che si chiama, per l'appunto, 'Et C'Est Passe'. Quindi, quello che ci propone potremmo definirlo un cd rock dove la sua chitarra dirige le trame. I testi sono interessanti, sicuramente hanno quel quid che potrebbe portare in emersione il nome di questo autore: nel marasma musicale italiano, dove chi è arrivato pensa a conservare il posto al sole facendo magari canzoni che non hanno bisogno di grandi riflessioni, la sua proposta risulta invece chiaramente frutto di una voglia di raccontare il personale punto di vista sul mondo. D'altra parte, basta chiudere gli occhi e l'alta tensione presente all'interno dei brani più critici, si fa spazio con naturalezza e spontaneità. Apre la title track, che risulta un brano che rimanda al mondo dei cantautori francesi, ma con arrangiamenti hard rock. Veramente centrata 'Qui Ci Vorrebbe John Wayne' con un testo molto diretto e mirato all'attualità della nostra derelitta Italia e non da ultimo, una buona prova alla chitarra. Con 'Il Grande Cielo', siamo in pieno trip azzurro. Il brano è molto intimistico ed è una sorta di soliloquio, arpeggiato e cantato con passione; forse, per chi è abituato a ragionare per categorie a compartimenti stagno, potrebbe risultare staccato dai canoni rock: è un errore interpretativo/ermeneutico, forse che 'Yesterday' è inquadrabile in qualcosa di non rock? Quando un brano è bello, basta dichiararlo e non etichettarlo, e 'il grande cielo' è bello. Il rock continua la sua corsa in 'Tempi Duri', composizione dal riff scintillante e che calamita l'attenzione. Più incazzosa 'Arrendetevi Siete Circondati' molto politicizzata e dai ritmi più serrati. Gli interventi di tastiera segnano con decisione la temperie sciorinata dal testo. Con 'Il Dolce Tempo di Maria' si vira verso una ballatona rock. La canzone mette in mostra l'ottimo potenziale che Mimmo Parisi ha nel disegnare una ballad di spessore. Chiude 'Non Faccio Prigionieri' che, come concetto ideologico, ricorda 'Combat Rock' dei Clash, come aspetto... notarile (n.d.r. da nota: croma, semibiscroma, etc.), invece rimanda, con il suo carico metal al rock fatto con le chitarre e non con le nacchere o qualsiasi altro strumento spacciato per 'nuovo linguaggio rock': il rock va fatto con le chitarre, altrimenti è altro, magari più bello, ma altro. Insomma, giusto per ricollegarmi a quanto appena detto, se vi piace il rock, qui c'è il rock. Fatto con le chitarre. Va detto che Parisi lavora nel suo piccolo studio, chiamato romanticamente Stelledicarta, interessandosi in prima persona della distribuzione (sui digital store che sostengono la sua musica), della promozione (i classici amici blogger, i giornalisti di larghe vedute, il passaparola) e, dulcis in fundo, della produzione fatta all'insegna di Sparta. Quindi se ci si aspetta la produzione di Danger Mouse, Paul Epworth, Ryan Tedder, Declan Gaffney e Flood, ovvero quelli che hanno prodotto l'ultimo degli U2, 'Songs of innocence', be', bisogna attendere: nel disco di Mimmo Parisi c'è solo dell'ottimo rock sincero... ed arrabbiato. TrackList
2. Qui Ci Vorrebbe John Wayne 3. Il Grande Cielo 4. Tempi Duri 5. Arrendetevi Siete Circondati 6. Il Dolce Tempo di Maria 7. Non Faccio Prigionieri
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Inviato da: maps.14
il 10/01/2016 alle 17:23