SEGNALI INASCOLTATI

L'HO SCRITTA PER VOI...


era un bimbo povero...Si chiamava Tomas. Una mattina, mentre si recava a riempire il secchio al pozzo, inciampò in un sasso. Aveva le scarpine consumate e che iniziavano ad essere un pò troppo strette per il suo piedino.Mentre atterrava verso il terreno sassoso, pensò: ora mi farò male e mamma mi sgriderà. Magari rovino anche i pantaloni e se si strappano le darò un pensiero in più.Cadde a terra, a pancia in giù...atterrò con le braccia piegate, appoggiandosi sui gomiti.Rimase li, intontito e dispiaciuto e non si mosse. Fermo, immobile....Solo i suoi occhietti vispi e pieni di dolcezza si muovevano a pochi centimetri dalla nuda terra. Ruotavano guardandosi intorno, spaventati...Fu in quel momento che li vide...Le punte di due grossi stivali rossi che stavano proprio li, davanti ai suoi occhi...Sbarrò gli occhi e si domandò chi potesse essere...SONO BABBO NATALE PICCINO, NON MI RICONOSCI? SU, ALZATI.Si sentì afferrare per un braccino e sollevare delicatamente. Man mano che si alzava, scopriva dei pantaloni rossi, una panciona morbida e rassicurante....una lunga barba bianca.Quando fu in piedi, alzò il nasino verso l'alto...e vide un grande uomo con la barba bianca folta, le soppracciglia ed i lunghi capelli bianchi.Aveva in testa un berretto rosso che pendeva su un lato con una specie di pallina bianca appesa in punta.Si sfregò gli occhi e disse timidamente...Chi sei signore?COME CHI SONO? DISSE LUI PIU' SORPRESO DEL BIMBO...SONO BABBO NATALE!CHE, NON MI RICONOSCI?Il bimbo scosse il capo su un lato e l'altro e abbassò leggermente gli occhi.NON SAI CHI E' BABBO NATALE? disse il simpatico vecchioAllora Tomas alzò la testina e disse sorridendo: no, chi è? Sei tu?CERTO CHE SONO IO!!MA A NATALE NON MI ASPETTI COME TUTTI I BIMBI PER RICEVERE I GIOCATTOLI?Poi, lo guardò meglio...vide le scarpette consumate, i pantaloncini un pò corti e il secchio ormai logoro caduto a terra insieme al bimbo.E capì. Si strinse in una morsa il cuore di Babbo Natale e si sentì tanto triste.Ma quel bimbo non lo era, era un bimbo felice.Perchè a casa lo aspettavano una mamma, un papà e un camino che ardeva per scaldare la sua umile casa, mentre il pane cuoceva sul fuoco.Lui aveva tutto, non gli serviva altro per sorridere...Questo disse a Babbo Natale e gli chiese cosa fossero i giocattoli. Babbo Natale gli rispose:UN GIOCATTOLO E' QUALCOSA CHE PUO' FAR FELICE UN BIMBO. DIMMI COSA TI SERVE E L'AVRAI!E Tomas rispose:Un secchio nuovo per la mia mamma.Il secchio comparve e Babbo Natale contemporaneamente sparì, con le lacrime agli occhi, emozionato per aver fatto felice un bimbo con così poco.Tomas, con il suo secchio nuovo si recò al pozzo, lo riempì e tornò a casa felice.Aveva graffiato i pantaloni, ma aveva incontrato un uomo buono, tornava a casa dalla mamma con un secchio nuovo e il pane sarebbe già stato pronto sul camino..Cosa poteva volere di più? Lui aveva tutto....AVEVA UNA CASA, DEL PANE CALDO, LA FAMIGLIA, L'AMORE.E questo, soprattutto questo, è ciò che dovremmo imparare a donare ai nostri bimbi...A tutti i bimbi del mondo.Grazia Acquaviva