C'ERA UNA VOLTA...

Ferdinando II di Borbone Re d’Italia


Ferdinando II, un sovrano passato alla storia come un Re freddo al richiamo del principio di unità italiana. Però le vicende non sono proprio così. Infatti, il Re duosiciliano, già in precedenza era stato  sollecitato ad accettare la presidenza di una Lega degli Stati Italiani e nel 1831 “i liberali italiani, riunitisi in congresso a Bologna, offrirono la Corona d’Italia al Re delle Due Sicilie riconoscendolo come il sovrano italiano più aperto ai loro ideali. L’anno successivo, nel 1832, FerdinandoII propose un accordo al re di Sardegna allo scopo di abolire ogni influenza straniera sul territorio italiano; il governo piemontese rifiutò e per Vienna questa proposta fu interpretata come anti-austriaca, anche perché i Savoia aveva stipulato con l’Austria un trattato difensivo verso possibili minacce francesi.     Ferdinando II ci riprovò l’anno seguente, tramite il proprio ambasciato­re a Roma, dove invitava il Papa Gregorio XVI a farsi promotore di una Lega fra i vari governi italiani, ma ancora una volta ebbe un rifiuto; Attilio Bandiera, scrisse una lettera a Ferdinando II esprimendo la sua fede repubblicana ma che era disposto a seguirlo nel caso ambisse a diventare il primo sovrano costituzionale di tutta l’Italia, ma il desiderio di Re Ferdinando era quello di formare uno stato federale e non muovere un esercito per una guerra fratricida. Cosa che ripeterà anche in punto di morte. Fu una vera e propria incitazione ad un impegno politico-militare per la conquista degli altri stati in nome dell’unità italiana. Ferdinando non accettò, non aveva alcuna ambizione conquistatrice e praticava la pace tra i regni italiani senza offenderne la felicità e i diritti, soprattutto per lo Stato Pontificio, a cui era profondamente legato.