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Beppe Severgnini: "in Calabria in treno non si va"
Post n°533 pubblicato il 21 Febbraio 2013 da angang1978
Anche il noto giornalista del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, si è accorto che Cristo si è irrimediabilmente fermato per sempre ad Eboli. Finalmente anche lui si è accorto che al sud l'uso del treno (e delle Ferrovie) rappresenta una chimera. Ecco quanto il Corriere della Calabria riporta del racconto del giornalista in terra calabra: Il racconto di questa regione offerto dal giornalista del Corriere della sera parte da Trebisacce, dopo otto giorni vissuti in treno, da Trieste con destinazione Trapani. In mezzo, «l'Italia ferroviaria» che si ferma «davanti al negozio di abbigliamento By Armentano dei fratelli Armentano (sconti fino al 50%)». La solita ironia british di Severgnini, a bordo dell'autobus sostitutivo che collega Metaponto a Sibari, una tratta ferroviaria inesistente: «Qui a Metaponto non hanno ridotto i treni per la Calabria, sono aboliti: in Calabria in treno non si va», spiega il giornalista. La coincidenza a Sibari per andare a Catanzaro «è di cinque minuti». Qui, più che un treno, Severgnini trova «una carrozza» diretta verso il capoluogo di regione. «Ma non c'è stato qualche partito che ha detto votate per noi, vi ripromettiamo il treno? Un pezzo d'Italia rimane “buco”...», chiede a un passeggero. Lo stupore poi, lascia spazio a un altro tipo di meraviglia, amara e dolce insieme: «Lungo il percorso costruzioni provvisorie in attesa dell'estate, e poi aranci, negozi chiusi, poca gente. Sullo sfondo, lo Jonio tricolore: verde, azzurro, blu. Nessun partito in Calabria ha messo questi colori nello stemma, ma forse è meglio così». |