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Apocalisse

Post n°51 pubblicato il 18 Marzo 2011 da ilpensieroscomodo

Altra terribile settimana. Il tema nuovo è il catastrofico terremoto, con annesso tsunami, in Giappone. E poi sembra che l'Onu si sia decisa ad intervenire in Libia per fermare quel pazzo che sta bombardando il suo popolo. Mentre Berlusconi continua a preparare il terreno per lo scontro finale con la giustizia, in generale, e con la magistratura, in particolare. Ma procediamo con ordine.

Il terremoro in Giappone è stato il più potente mai rilevato. Circa 9 gradi della scala Richter (quella che misura la magnitudo, non i danni procurati...). Qualche cosa di assurdo. Il sisma più potente della storia ha colpito il paese con maggiore frequenza di scosse sismiche al mondo. E, dato che si tratta del Giappone, il paese ha reagito al meglio delle possibilità che un popolo può avere.

Il grosso problema sono state, e saranno, le centrali nucleari di vecchia generazione. Già c'è stato qualche scoppio, se ne prevedono altri. I danni causati dalle radiazioni faranno sentire i loro effetti solo tra decine d'anni. Per adesso non si può che aspettare che il governo giapponese riesca a risolvere la situazione, sfruttando anche l'aiuto dei tecnici americani.

I media hanno ampiamente documentato i fatti. Mi limito solo a due considerazioni.

Il terremoto ha colpito il Giappone, che notoriamente è abitato da giapponesi, i quali sono, a loro volta, governati da giapponesi. Anche i gestori delle centrali nucleari sono giapponesi. Ora, tra le cose che più mi hanno colpito di tutta la faccenda, c'è il fatto che i tecnici abbiano mentito al governo riguardo i rischi relativi alle centrali, i quali hanno mentito al popolo. Se fosse successo in Italia, sempre facendo le corna etoccando tutti gli oggetti metallici nel raggio di qualche metro, che cosa sarebbe successo? Probabilmente tutto il mondo è paese, non credo che i nostri avrebbero potuto fare di peggio...

Altra considerazione: l'Italia, a differenza di quasi tutte le grandi potenze occidentali non ha centrali nucleari, grazie (o a causa, secondo i punti di vista) ad un referendum popolare. Questa condizione è una concausa dell'elevato costo dell'energia nel nostro paese. Tuttavia, il nostro governo, sta da qualche tempo progettando di costruire cinque centrali nel nostro territorio. Il terremoto in Giappone, col rischio nucleare annesso, sembra costituire un colpo di mannaia per le ambizioni del notro governo. Non credo se ne faranno più. Ma il motivo non è quello classico, cioè che la tutela della salute dei cittadini venga prima di ogni altra cosa. Tutt'altro. Il motivo è sfuggito alla Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente, in un fuorionda: costruire nuove centrali potrebbe causare una perdita di consenso inaudita, irrecuperabile, peggio di 10 Ruby trombate insieme. Berlusconi non potrebbe cavarsela in futuro fregandosene in questo modo della volontà popolare. Questione sulla quale tornerò dopo.

Sul fronte libico, Gheddafi in settimana era riuscito a riconquistare terreno, arrivando quasi ad infierire il colpo di grazia agli insorti. Tutto questo fino a giovedì notte, momento in cui le nazioni occidentali hanno finalmente deciso di intervenire in qualche modo. Innazitutto, via alla no fly zone. Poi, grazie a Francia e Gran Bretagna, si sta preparando l'attacco alla roccaforte del dittatore libico. nelle prossime ore ci saranno sviluppi, ma l'intervento dell'occidente sarà il colpo di grazia per Gheddafi. Che non è riuscito ha sfruttare l'iniziale immobilismo dell'Onu. La storia darà atto ai ribelli di aver resistito il tempo necessario par far smuovere le acque. E l'Onu stessa dovrà ringraziare il popolo libico per aver resistito così a lungo: questo preciso fatto storico creerà un precedente, da oggi in poi tra i compiti delle Nazioni Unite c'è anche la tutela dell'incolumità delle persone sotto dittatura. Anche con interventi militari.

Piccola riflessione anche su questo. Gli americani hanno ucciso Saddam a causa del petrolio. Gheddafi stava per farla franca per lo stesso motivo. Chi ha orecchie per intendere...

Poi c'è il fronte interno. La settimana scorsa abbiamo accennato alla presunta riforma della giustizia, richiamandone i punti principali. Ripetermi sarebbe tempo sprecato, sostanzialmente stiamo parlando di nulla. Non ci sono i tempi tecnici per fare in modo che questa presunta riforma si faccia. Resta solo il messaggio di fondo: la casta politica (in maniera vergognosamente bipartisan) è al lavoro per ripristinare le condizioni pre-Tangentopoli. Cercheranno, nel prossimo futuro, di assoggettare la magistratura agli altri poteri dello Stato, impedendo ai giudici di processare i politici. Che potranno così continuare ad imperversare senza alcun rispetto della legalità. E questo, badate bene, non è un problema solo riferito a Berlusconi: lui è un sintomo, è il problema all'n-sima potenza. E' una macchietta, qualcosa che rimarrà negli annali come assurdità inconcepibile. Il problema di fondo, però, è che non c'è alcun partito di cui potersi fidare. Non che i giudici siano puliti e sempre encomiabili, ma almeno hanno onore e orgoglio, oltre che i propri interessi del tutto incidenti con quelli dei politici. Un giudice è come un medico: è vero, può essere avido, spietato e crudele, ma non c'è niente che possa farlo più felice di salvare una vita, curare una malattia assurda o far felice un paziente. Per i giudici è lo stesso. La giustizia non è solo un'entità astratta. E' la loro raison d'etre. Se non per tutti, almeno per molti. Ma questa è un'altra faccenda.

Questa è stata anche la settimana dei festeggiamenti per l'unità d'Italia. Ovviamente la Lega ha disertato il parlamento. Tra qualche settimana scriverò qualcosa a proposito della Lega, giusto per mettere le cose in chiaro riguardo questo pseudopartito che sembra avere una fisionomia più simile ad una setta che ad un vero e proprio partito. Tuttavia, mi limito ad evidenziare che, allo stato attuale, sono il principale partito di governo. In pratica sono loro a menare le danze. Che sia ben chiaro a tutti, Berlusconi ha ceduto il proprio ruolo in maniera ufficiosa, giusto per poterne usufruire in maniera ufficiale, per dribblare i processi. Che si avvicinano sempre di più.

Infine vorrei chiudere con la superba mossa della maggioranza (grazie anche alla pazzesca decisione di un radicale che, votando contro il proprio partito, ha permesso che questo avvenisse) di evitare l'election day.

Mi spiego, per chi non fosse al corrente di tutto questo: allora, il 15 maggio ci saranno le elezioni amministrative, in molte grandi città italiane (tra cui Napoli e Milano). E questo è un fatto. Qualche tempo fa, la corte costituzionale ha deciso che si potranno tenere ben tre referendum per verificare il volere del popolo sovrano riguardo tre tematiche vitali per il paese. Il primo riguarda la volontà di fare in modo che l'acqua resti pubblica, cioè non finisca in mano ad aziende private la gestione dell'acqua stessa. Il secondo riguarda la volontà di far costruire centrali nucleari in Italia (di cui prima). Il terzo riguarda il legittimo impedimento speciale per le alte cariche dello stato, legge quest'ultima già depotenziata dalla decisione della Corte Costituzionale stessa. Si verificherà se il popolo vuole che alle alte cariche dello stato (chissà se a Berlusconi fischiano le orecchie...) sia impedito affrontare un processo. Restando impunite.

La superba giocata del governo è stata questa: al diavolo l'election day, cioè una votazione unica ed economica, ma introduzione di una nuova data: il 12 giugno, scelta solo per i referendum.

Non serve un mago per capire il perchè di questa decisione: l'election day avrebbe permesso ai referendum di dare una risposta valida, perchè si sarebbe raggiunto sicuramente il quorum (necessario per validare la volontà popolare). Spostando i referendum, per giunta in un mese estivo, non si vuole far altro che impedire al popolo di esprimere la sua opinione (stesso motivo per cui non si sono indette elezioni anticipate). Il governo ha deciso tre cose: l'acqua dovrà finire in mano a privati, il nucleare si farà (anche dopo il Giappone) e il premier deve essere difeso a spada tratta, a costo di sacrificare il paese: secondo voi perchè vogliono impedire al popolo di esprimersi? Perchè è chiaro che nessun cittadino vuole che l'acqua sia gestita da privati (se qualcuno non paga la bolletta gli staccano l'acqua?), è chiaro che nessun cittadino vuole che si utilizzi il nucleare (a parte il Giappone, ma le scorie?) ed è ancor più chiaro, anzi, lampante, che nessun cittadino (tranne i cerebrolesi e quelli che dipendono economicamente da lui) vuole che Berlusconi sia al di sopra della legge.

Qualcuno ha, in maniera infelice, citato Craxi: "che vadino al mare". Personalmente, oltre augurargli la sua stessa fine, farò di tutto per pubblicizzare questi referendum. Scommettiamo che in Tv nessuno ne parlerà?

Gustavo Marigliano

 

 

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