Sì sono borderline e allora?

Post n°4 pubblicato il 11 Dicembre 2011 da jessicagreen

Io alta vicino alla crosta terrestre,

colorata di spettri di luce cristallo.

Io bassa di lato a radici di alberi,

addormentata come terra incolta.

Io viva come una gravida mamma,

io morta come una fine.

Corro, programmo, lotto, desidero.

Sto, rimango, dormo,  non dico.

Sì.

No.

Ti amo.

Mi basto.

 

 
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Bambino mio ti porto al circo

Post n°2 pubblicato il 10 Dicembre 2011 da jessicagreen

Bambino mio ti porto al circo.

Per quali motivazioni non dovrei?

Ti posso far vedere animali che diversamente visioneresti tristemente solo nei documentari!

Sì certo può essere che gli animali al circo non si divertano, non si sollazzino, non si svaghino, se però non ti ci porto potresti dirmi che i tuoi compagni, invece,ci vanno.

Quindi anche quando tra qualche anno, vorrai un cellulare da 300 euro o fumerai le sigarette dovrò assecondarti per non farti sentire un diverso.

C’è però una differenza: mentre gli ultimi due esempi riguardano il male che puoi fare al mio portafoglio o quello che puoi fare a te stesso, la sofferenza animale è Roba Altra, distante, merce povera per investirci un impegno educativo. 

 

Ognuno di noi può globalmente reperire online: testimonianze, filmati, fotografie, studi, ricerche e pubblicazioni in merito ai metodi utilizzati per addestrare gli animali nei circhi.

Etologi ed esperti da decenni sottolineano come sia impossibile insegnare i giochi circensi ai lavoranti quadrupedi, se non con condizionamenti basati sulla paura verso oggetti specifici come fruste, bastoni, pungoli generatori di scosse elettriche, uncini; di come le tecniche si basino su dolore fisico, prevaricazione, privazione del cibo, panico, violenze, costanti ore di lavoro e addestramento.

Ma presumiamo anche solo per un attimo che tutte queste testimonianze siano frutto di creative congetture e sabotanti intenzioni: causate da operosi teatranti dinnanzi alle telecamere, effettuate da animali che in modo fittizio e con particolare talento recitativo interpretano filmati pregni di sofferenza, umiliazione e terrore, spinti del resto dal loro innato istinto alla visibilità e all’esibizionismo.

Supponiamo anche non sia vero nulla, o pensiamo pure che questi metodi di addestramento non li useranno certo nel circo dove sto andando Io, Io che non sono complice di tutto questo, Io che anzi ne prendo le distanze.

Crediamo anche, che nel circo dove sto andando Io, gli animali obbediscano ai vari domatori per peculiare simpatia e singolare amicizia nei loro confronti e non certo per i motivi di cui sopra.

Ma posto tutto questo, io mi chiedo: che cosa vi è di divertente in un animale delimitato in gabbie, che cosa vi è di elegante in movimenti ed esercizi assolutamente contro natura, che cosa vi è di entusiasmante nel sedersi vicini ad essere viventi che non sono nel loro habitat, che cosa vi è di emozionante nell’osservarli agire come burattini a comando, cosa vi è di educativo e che cosa di festoso?

Io adulto, davanti a tutto questo, come mi colloco? Che cosa si muove dentro di me?

Mi riconosco nel domatore che riesce a gestire una situazione di pericolo? Nell’uomo che ha potere e che comanda vincendo in tal modo le leggi di natura?

Mi rivedo nel pachiderma che riesce in un gesto aggraziato nonostante la sua corporeità scomoda?

Mi risuono nell’essere, umano o animale, che riesce a ricevere applausi ed approvazione?

O semplicemente mi piace voltarmi verso mio figlio, che trovo con gli occhioni sgranati e la bocca aperta, e dirgli “Hai visto? Guarda dove ti ho portato!” sentendomi così un bravo genitore?

 

I miei Maestri Di Vita non sono stati quelli che non hanno mai sbagliato: ma sono coloro che mi hanno insegnato a guardare cosa si nasconde dietro a ciò che sembra, a riconoscere la differenza tra ciò che viene rappresentato e ciò che realmente è, ad entusiasmarmi davanti alla bellezza del giusto, a ricercare l’equilibrio piuttosto che lo spettacolare, a capire che ci sono dei no che più di altri aiutano a crescere, a realizzare che non posso avere tutto pagando il prezzo di un biglietto, a mettere la mia faccia e il mio nome per le idee in cui credo.

Portiamo i bambini a teatro, leggiamo e commentiamo loro dei libri, stimoliamoli all’ascolto della musica, all’attenzione all’arte, all’ammirazione della natura, alla ricerca della cultura, e se non lo abbiamo ancora fatto iniziamo proprio insieme ai nostri figli, continuando così a crescere ed evolverci con loro.

Diveniamo portatori, genitori o no, di un’educazione alla bellezza delle arti nobili: quelle che derivano dalla conoscenza non dalla sopraffazione, che generano dalla disciplina non dall’imposizione, che rappresentano espressioni alte e generose, che testimoniano creatività ragguardevole e degna, che stimolano le menti e le buone inclinazioni anziché la prepotenza e la brutalità, che creano spazio a pensieri nuovi e non attaccamento a superati stereotipi, che portano vicino alle sofferenze altrui piuttosto che all’indifferenza e alla prevaricazione, che rivelano le leggi di Madre Natura insegnandoci ciò che Deve Essere, per fatturare il bene a dispetto dell’ingiusto.

Signore e Signori, Bambine e Bambini: ecco a voi gli equilibristi!

 

      

 
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IO PROVE TECNICHE

Post n°1 pubblicato il 10 Dicembre 2011 da jessicagreen

Aggiungo parole?

Lascio titoli?

Ma volevo proprio farlo questo blog?

Ma sì va, vediamo cosa accade...

 
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