DUE MONDI

UN ARTICOLO TUTTO OVALE........


Sei NazioniE' il torneo dell'equilibrioIl Galles davanti a tutte   Difficile fare previsioni per l'edizione 2012, ma i Dragoni sembrano favoriti (ma esordiranno a Dublino). Alle loro spalle Irlanda e Francia. Tante novità: Italia, Francia e Inghilterra con un nuovo ct. Da Faletau a Benvenuti, occhi puntati sui giovani protagonistidi MASSIMO CALANDRI
ROMA - Dicono che il torneo più antico del mondo sia per tradizione il più equilibrato. Imprevedibile. Giurano che questa edizione sarà una storia tra il giovane Galles e l'esperta Irlanda, ma non dategli retta. Perché il rugby è un arcobaleno di sentimenti, non solo oggettivi valori tecnici. L'orgoglio, l'audacia. Lo spirito di gruppo, il senso d'appartenenza. L'impeto e il sacrificio. Colori intensi che cambiano ogni volta, da una settimana all'altra. Che possono dipendere dai sussulti di uno stadio, dai brividi di un inno, dal discorso di un capitano prima del match, dal clangore della mischia iniziale. Colori che illuminano in maniera diversa ogni battaglia, rendendola misteriosa e magica. Inaspettata.LA FAVORITA - Questo torneo, dopo un Mondiale che ha consumato energie e speranze di tutti, è forse il meno pronosticabile di sempre. Favorito numero uno è il giovane Galles, ma esordirà senza molti titolari nell'incontro più difficile, a Dublino. Warburton vuole farsi perdonare l'epulsione nella semifinale neozelandese, sulla soglia del paradiso. Warran Gatland è garanzia di un gioco appassionato e divertende: basterà? La Francia, dopo essersi fatta scippare dai Blacks la Webb Ellis Cup, vuole rifarsi. Subito. Il talento c'è, ma per ora manca la lucidità. I club inglesi giocano il rugby più efficace, ma la nazionale bianca balbetta in regìa e questa volta cede qualcosa in mischia: sarà dura, bissare il successo dell'anno scorso. Altri scommettono sulla vecchia Irlanda, che sfrutta l'abbrivio delle sue invincibili province. Ma l'età e l'assenza di Bod potrebbero pesare parecchio. Il vero indizio di questa carte mischiate è che - per la prima volta - nessuno associa direttamente Italia e Scozia al "cucchiaio di legno". Perché tutti possono finire e in testa o in coda.I GRANDI ADDII - Tre nuovi tecnici  -  Jacques Brunel per l'Italia; Philippe Saint André, Francia; Stuart Lancaster, Inghilterra - e la consapevolezza che è già cominciato il conto alla rovescia verso i mondiali di Inghilterra 2015. Il nuovo Sei Nazioni dice addio ad alcuni grandi campioni. Johnny Wilkinson non vestira più la maglia dei bianchi della Rosa. Scordatevi per sempre l'Orco francese, Sébastien Chabal. E il folletto del Galles, Shane Williams. La Scozia saluta anche un altro elegantissimo giocatore dal piede infallibile, Chris Paterson. L'Irlanda dovrà fare a meno - ma solo per il torneo in corso - della sua bandiera, Brian O'Driscoll. L'Italia non perde fuoriclasse. Anche perché non sono molti, quelli che brillano in maglia azzurra.E' NATA UNA STELLA - Segnatevi questi nomi, uno di loro sarà decisivo nel torneo. Tony Faletau, ventunenne tongano, terza centro gallese già protagonista ai Mondiali. E il compagno Greg North, ala, 19 anni. Nell'Inghilterra ci sono Manu Tuliagi, vent'anni, il rampollo più esplosivo della famiglia samoana extralarge. Owen Farrell (20), apertura, figlio di Andy, uno dei tecnici della Rosa. Francia: Lionel Beauxis, che non è giovanissimo (26) ma avrà probabilmente la sua chance a numero 10. Lo scozzese Richie Gray, 22 anni, 2.04 di statura e un viso d'angelo ("Bambi", lo hanno soprannominato con crudeltà gli avversari: ma il ragazzo ha grinta da vendere). Johnny Sexton, Irlanda: a 26 anni è finalmente maturo, e prenderà il posto di O'Gara all'apertura. Tommy Benvenuti (21), Italia: Brunel dice che lo vuole schierare secondo centro, il ragazzo ringrazia. E promette di ripagare la fiducia. (30 gennaio 2012)