DUE MONDI

Post N° 967


LA VITA DI CAGLIOSTRO PASSO' ANCHE PER ROMAPassa anche per Roma la vita ribalda di Giuseppe Balsamo, noto col nome dal fascino esoterico di Cagliostro. La prima volta, nel 1768, balza agli onori della cronaca. Una rissa nella locanda del Sole, davanti al Pantheon. Finisce in carcere. Ma un cardinale Orsini intercede per lui e in capo a tre giorni lo fa tornare libero. E' ancora il 1768. Un giorno fatidico per la città, il 21 aprile. Nella chiesa di S. Salvatore in Campo Giuseppe Balsamo impalma Lorenza Serafina Feliciani, figlia di un orafo, una diciassettenne bella come il sole e analfabeta, senza se e senza ma. Balsamo, che si ostina a farsi chiamare Cagliostro e ad ammantarsi di titoli nobiliari, vive di espedienti. Si circonda di un alone magico, millanta la conoscenza di segreti accessibili solo ad iniziati. In realtà, abile nel disegno, fa il truffatore, falsifica documenti. Scoperto, deve sgomberare il campo. A Roma ritorna ventun anni dopo. Si ferma in una locanda di piazza di Spagna, poi passa a Campo de' Fiori, ospite di alcuni parenti della moglie. Ma tra Londra e Parigi ha trescato con i Fratelli Muratori, cioè la massoneria, sempre con l'idea di gabbare qualcuno. Per la Chiesa i massoni sono peggio del diavolo. Il 27 dicembre 1789 Cagliostro viene arrestato e chiuso a castel S. Angelo. Lorenza, la moglie, anche lei in carcere, si fa in quattro per attribuirgli ogni colpa e di guadagna la libertà. Il S. Uffizio dichiara Giuseppe Balsamo eretico e lo condanna al carcere perpetuo. Spedito in una fortezza nelle Marche, muore nel 1795.        Articolo tratto da E Polis del 18 marzo 2008 di Giuliano Capecelatro,        giornalista -e scrittore