DUE MONDI

Post N° 1022


"LA CITTA' TANTO AMATA DAL GRANDE GREGOROVIUS"La targa non è antica. Risale appena al 21 aprile 1991. Ma Ferdinand Gregorovius mise piede nell'albergo Cesari in via di Pietra, breve raccordo tra il Corso e piazza di Pietra, il 23 ottobre 1852- "Primo alloggio romano", si legge, di quello che nel 1876 sarebbe diventato il primo "civis romanus" di nazionalità tedesca. Uno storico trentenne con una passione smodata per Roma e la sua storia. Che cominciò a studiare con amore e puntiglio. Un occhio al passato, l'altro ben attento alle vicende di un paese che si avviava verso l'unificazione. Tra fermenti e continue manifestazioni che scuotevano la città del papa, appoggiato ai francesi e deciso a non cedere il proprio potere temporale. Lo storico annotava scrupolosamente nei diari quello che vedeva con i propri occhi. Spesso scene di violenza ingiustificata, come quella del 22 marzo 1860 a via del Corso: "I dragoni che colpivano come indemoniati hanno ferito un centinaio di persone, è morto ieri un povero locandiere che veniva appunto dalla messa di s. Carlo". Ma le sue energie erano assorbite dall'opera cui aveva messo mano. "Roma è il demone contro cui lotto - scriveva - Se vinco la battaglia....allora sarò un trionfatore". Impiegò quasi sette anni; ebbe banche dei contrasti con l'editore, ma alla fine del 1871, quando Roma era ormai diventata la capitale d'Italia, "La Storia della città di Roma nel Medioevo" era completata. E l'autore poteva sentirsi trionfatore di quel demone contro cui, con spirito romantico, aveva ingaggiato battaglia.          Articolo di Giuliano Capecelatro tratto da E-Polis del 21.10.2008