DUE MONDI

Post N° 1027


STORIA DI UNA PULIZIA ETNICA PICCOLA PICCOLAVictor Hugo scrisse uno sferzante pamphlet su Napoleone III: Napoleone il piccolo. Per dire che Carlo Luigi Napoleone Bonaparte avrebbe rappresentato sempre e soltanto uba pallida riproduzione dello zio, il despota originale. L'ottimo sindaco di Roma non ha proprio Napoleone come modello, ma qualcuno che provņ a scimmiottarlo. E che, tra tante criminose nefandezze, si ingegnņ a deportare ai confini estremi della cittą, le future borgate, quelle masse di lavoratori, confluiti dal sud e dal centro d'Italia per guadagnarsi il pane, che avrebbero deturpato mil volto perbenista della capitale dell'impero straccione. L'esercito della malta e della cazzuola che ripugnava allo spirito piccolo borghese del regime instaurato dal cavalier (!) Benito Mussolini. Il sindaco vola molto pił terra terra. Accorto a non pestera i piedi alla comunitą ebraica, che ha gią tragicamente dato. Si accontenta di un obbiettivo ridotto: una deportazione piccola piccola. I rom al di lą del raccordo anulare, perchč non imbrattino l'immagine opulenta e spensierata della cittą eterna. O non accumulino illeciti tesori, come i quattro (quattro su centinaia e centinaia di persone) beccati da un favoloso bottino al Casalino 900. Via, lontano dalla cittą. Pulizia etnica minimalista,. Col baluardo ideale dei ragazzi in armi del ministro La Russa, che millanta a voce spiegata il "successo imbarazzante" dei militari nelle cittą. "Imbarazzante", lo slogan preferito di questo governo. Forse perchč rimanda nell'inconscio l'immagine del paese.     Articolo tratto da E-Polis del 9.12.2008 di Giuliano Capecelatro