DUE MONDI

Post N° 1029


ORA SI ARGINI LA PIENA DISASTROSA DEL TRAFFICOBravo, bravo il sindaco. Finalmente ha trovato il coraggio (morale, quello fisico appartiene al suo bagaglio culturale) di parlare chiaro ai suoi concittadini e dire: non usate l'auto. Lo ha fatto, in verità, quando si è trovato con l'acqua alla gola, cioè il Tevere che, da ponte Milvio a ponte Garibaldi, minacciava catastrofi. Nel ricordo di alluvioni devastanti, quella del 1598, o quella del 1870, 26 dicembre, con l'acqua che imperversava al Ghetto, Ripetta, piazza Colonna, piazza del Popolo, il Corso e si inoltrava sbarazzina per via Condotti, e costrinse il sovrano Savoia, Vittorio Emanuele II, a mettere l'augusto piede, a Roma per la prima volta, il 31 dicembre. Poi in città il fiume venne ingabbiato tra gli argini. Adesso il sindaco dovrebbe, se dotato di lungimiranza, autorevolezza e autentica ispirazione innovativa, trasformare quell'appello in un principio-guida per arginare la piena disastrosa del trasporto privato. Molte grandi città europee sperimentano forme nuove di mobilità: ampie pedonalizzazioni, drastica riduzione della velocità in alcune zone, biciclette, car-sharing. E trasporti pubblici efficientissimi. Qui sta il punto. Perchè il primo cittadino dovrebbe e potrebbe legittimamente tirare le orecchie ai dirigenti del trasporto pubblico. E chiedere con decisione che mettano a punto piani, magari con l'aiuto di esperti del settore ( ce ne sono a iosa nel mondo), per cui non sia più un calvario raggiungere, ad esempio, viale Quattro Venti da via delle Isole Curzolane.  Articolo tratto da E-polis del 16.12.2008 di Giuliano Capecelatro, giornalista e   scrittore