DUE MONDI

Post N° 1032


La guerra sembra riunificare i palestinesi sotto le bandiere degli integralistiTra i guerriglieri nella Strisciasotto le bombe cresce la rabbia   dall'inviato GUIDO RAMPOLDI GAZA - Il cielo appartiene a Israele, ma in città comanda tuttora Hamas. I suoi capi, i suoi guerrieri, escono dopo le nove di sera, quando scatta il coprifuoco. Di giorno non si fanno vedere, se non sul valico di confine con l'Egitto. Una decina, non uno in divisa. Un paio a piedi nudi. Gli altri in tuta da ginnastica; tre con una camicia avana di foggia militare. Imbronciati, diffidenti, ma nel loro modo rustico grati all'europeo che si affaccia da questa parte. Discutono a lungo se autorizzarti a raggiungere Gaza city a bordo di un'ambulanza, ma concludono che non è possibile, le ambulanze egiziane non fanno questo genere di trasporti e le ambulanze palestinesi non viaggiano tra il nord e il sud della Striscia: "Gli israeliani le mitragliano. Ma no, mica sempre. È gente civile, quella!", ghigna l'unico che parla l'inglese. Hanno l'aspetto di un gruppo di sbandati: eppure Hamas non sembra affatto allo sbando. A Rafah ha perso il municipio e le stazioni di polizia, spianati dalle bombe israeliane, ma non il suo potere di controllo. Non riesce a garantire la pulizia delle strade, peraltro sporche anche prima della guerra. Ma se chiami il 100, l'equivalente del nostro 113, accorrono. Rapidi ed efficienti. Due giorni fa hanno arrestato un ladro di motorette, e non potendo metterlo in guardina perché non c'è più una guardina, l'hanno ammanettato ad un palo di ferro, in modo che i passanti potessero sputargli addosso. Vista da questa città, la prima dopo il confine egiziano, la guerra d'Israele è molto più chirurgica di quanto si mostri in queste ore a Gaza city, ma altrettanto insensata. Non si può dire che l'aviazione israeliana non faccia sforzi per evitare vittime tra la popolazione. Ma avendo deciso di dare la caccia ad un nemico invisibile nascosto nelle città, e parte di quelle città, finisce per ammazzare soprattutto i civili. Così convince i palestinesi che nessuna pace, nessun compromesso, nessuna convivenza è più possibile con chi ammazza i loro bambini. O noi o loro, senti ripetere. O noi cancelliamo loro o loro cancellano noi.       (continua)