DUE MONDI

Post N° 1035


Nei 18 giorni di guerra l'ospedale di Rafah ha ricoverato 440 feriti, 38 dei quali sono morti. Se si sottraggono a quei 440 i bambini (89), le donne (71), gli anziani e i non-combattenti, di numero imprecisato, si ricava il sospetto che Israele ammazzi soprattutto inermi. O almeno questa è la convinzione del dottor Shiada. Quale poi sia logica del tutto, in effetti non è chiaro. Qui a Rafah l'aviazione da due giorni bombarda soprattutto la zona limitrofa alla terra di nessuno tra Egitto e Gaza, lì dove sbucano centinaia di tunnel sotterranei. Ma quelle gallerie probabilmente non sono così fondamentali agli equilibri strategici come si vuol far credere. Per quanta precisa sia l'aviazione, talvolta i suoi razzi colpiscono le case. Forse non va ascritto ad un errore il missile che secondo alcuni beduini sarebbe caduto due giorni fa in Egitto, proprio al di là del confine, e proprio nel momento in cui Gamal Mubarak il figlio del presidente egiziano, visitava il valico di Rafah. Se questo è vero, forse si è trattato di un avvertimento, nel linguaggio misterioso con cui Israele e l'Egitto si scambiano segnali in margine ad una blitz-krieg forse ancora indecifrata, o forse assai poco razionale. (15 gennaio 2009)