DUE MONDI

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NON ADARTENE VIA......

Non andartene via 
Neanche solo un istante
Da solo un instante
Morirei senza te 

 
 

ANCHE PER TE....

Anche per te vorrei morire ed io morir non so
anche per te darei qualcosa che non ho
e così, e così, e così
io resto qui
a darle i miei pensieri,
a darle quel che ieri
avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi...
al vento avrebbe detto sì....

Lucio Battisti

 

RICORDATI DI ME

Ricordati di me
quando ridi   immagine quando sei da sola
fidati di me  
questa vita e questo tempo volaimmagine

Antonello Venditti

 

CARNEVALE

Per ognuno di Noi c'è una maschera
se nasconde un sorriso o una lacrima
  io non lo dico ma lo so  

Riccardo Cocciante
   

 

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IO E TE...DUE MONDI IN UNO

E' una vela,immagine una vela la mia mente
prua verso l'altra gente
vento magica corrente
quanto Amore...immagine

Lucio Battisti

 

DECISAMENTE TU....

...e adesso scendi dal piedistallo
perché sei vetro non sei cristallo
e adesso basta  col tuo veleno
perché sei niente forse di meno... 

Riccardo Cocciante

 

RESTA CON ME........

Resta con me con i miei occhi così disperati,
arrossati da troppi uragani
da troppo vino       e da troppi amori
senza speranza senza mai domani 
             Resta con me a spiare cosa fa il rumore
quando il silenzio    lo scaccia lontano
e resta solo il tempo per l'amore,
l'amore stretto qui nella mia mano    

   Riccardo Cocciante

 

 

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Record e fatica: magia Mennea quando Bolt era un bianco

Post n°1054 pubblicato il 09 Settembre 2009 da Ramses1961

Trent'anni fa a Città del Messico il record dei 200. Pioggia, altitudine, niente tabelloni: "Capii dalle voci. Nessuno faticherà più come me. Mi allenavo a Natale, mangiavo i resti dei banchetti nuziali"
di EMANUELA AUDISIO

ROMA - I due si guardarono. Il più giovane aveva ventisette anni. Dovevano lasciarsi, separarsi, dirsi le ultime cose. C'è un punto della vita in cui devi per forza correre da solo, anche se guardi allo stesso orizzonte. Si sarebbero di nuovo incontrati, ma dopo, alla fine della curva. Sentivano di essere sull'orlo di qualcosa, l'aria era elettrica. "Questa è la volta buona", disse il giovane. L'altro, l'allenatore, si meravigliò: non l'aveva mai sentito così sicuro. "Dagli dentro", rispose. Sopra avevano il cielo di Città del Messico, 2.248 metri sul livello del mare.
Universiadi, 12 settembre 1979, ore 15.15. Il ragazzo andò ai blocchi, corsia numero 4. "E il vento suona la sua armonica, che voglia di piangere ho". Messico e nuvole, meglio non pensarci. Cominciò a piovere. Gocce leggere, fitte, dolci. Il ragazzo guardò la pista, era liscia e consumata. Gli seccava che nei giorni precedenti fosse comparsa la scritta Petro Menea, il suo nome storpiato, senza la i e una n, come la nazionalità, francese. Aveva tirato molto nelle tre prove precedenti, aspettare l'ultimo turno era un rischio. Si convinse o almeno ci provò: "Il mio punto di riferimento saranno le voci. Quando arriverò, ascolterò, e saprò". Il ragazzo partì con una fretta perfetta. 1.8 metri di vento a favore. C'è sempre una magia nello scappare verso qualcosa. Corse come non aveva mai fatto in vita sua e superò il mondo. Si lasciò dietro l'infanzia, i complessi, i torti, il suo sud.
Ci sono curve che ti restringono, sbandi, diventi piccolo, mentre ai lati i muri crescono. Dove entri bambino e esci vecchio. E altre: dove sbuchi nella felicità. Pietro Paolo Mennea di Barletta corse la sua curva: senza perdere velocità, con la spalla sinistra più bassa, remò per contenere la sbandata. Il professor Carlo Vittori, suo allenatore, notò che i muscoli del viso non erano contratti. Faticava come una bestia invece il polacco Leszek Dunecki. Gli avevano detto di fare la gara sul ragazzo italiano, di stargli dietro. Ma dov'era? Laggiù, sei metri più avanti, in un altro secolo, già arrivato. 19''72, record del mondo, nei 200 metri. "Il pubblico urlò. Io capii, ma non ero sicuro. Non c'erano tabelloni elettrici, allora. Mi girai. L'unico cronometro era alla partenza. Guardai le cifre, forse che avevano sbagliato anno? Eravamo nel '79 non nel '72, poi mi vennero tutti addosso, ci fu una grande confusione".
Quel giorno l'Italia scoprì un altro Coppi. Veniva dal meridione, era magro, un po' storto, molto contorto. Figlio di un sarto. Suo padre tagliava abiti, lui si cucì l'atletica addosso. Corse i primi cento in 10''34 e i secondi in 9''38. Una progressione strepitosa: dai 100 ai 150 metri alla velocità di 40 chilometri orari. Quell'anno l'Italia capì che correre alla Mennea era una scienza. Il professor Vittori studiava la formula, Pietro Paolo la realizzava. Trent'anni dopo un record così neorealista, made in Italy, non sembra più possibile. Mennea che ha scritto un libro "19"72. Il record di un altro tempo", ne è sicuro: "Noi abbiamo indicato una strada che ora tutti hanno abbandonato. Forse c'è ancora qualcuno che conosce la misura della fatica, ma è diversa, non sarà mai quella nostra. Su 365 giorni l'anno, tutti di allenamento, ne saltavo solo 15. A casa mia, a Barletta, tornavo solo tre volte. Per il resto, sempre a Formia, mattina e pomeriggio, anche a Natale e Pasqua. Alla sera mangiavo come un matto, ma niente alcolici e cibo piccante. Stavo in un albergo che ospitava ricevimenti nuziali, a me andavano i resti, era una pacchia: antipasti, primi, secondi, contorni, frutta, dolci. Ero abituato bene, con mia madre che mi preparava la pasta al forno alle tre di pomeriggio. Non sono mai stato male di stomaco e a livello muscolare in 20 di attività non mi sono mai strappato. Quelli che si allenavano con me, non reggevano il ritmo, se ne andavano dopo un anno, sfatti. Quando Vittori nei convegni mostrava il programma di lavoro gli chiedevano: ma chi ha fatto queste cose è ancora vivo?".
Ci sono record che non sfondano solo il tempo, ma che bucano anni. "Nessuno mi dava credito, quel primato sembrava destinato a cadere in fretta. Infatti è durato 17 anni. Dal '79 al '96, al 19''66 di Michael Johnson. C'è un destino nei numeri: corsi sulla stessa pista dove Tommie Smith nel '68 aveva stabilito il mondiale con 19''83. Undici anni prima. E io migliorai quel tempo di 11 centesimi. Come anche Bolt a Berlino. Ero in forma, affrontavo tutti, battevo gli americani. Incontrai Muhammad Ali a Las Vegas. Mi presentarono come l'uomo più veloce del mondo. Lui mi squadrò sorpreso: 'Ma tu sei bianco'. Sì, gli risposi, ma sono nero dentro". Nessun bianco da quel '79 ha più corso una curva così perfetta. E oggi dietro a Bolt e al suo 19"19 Pietro Paolo Mennea sarebbe secondo, medaglia d'argento. Ci sono curve che proprio non si raddrizzano mai.

(8 settembre 2009)

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E VORREI VIVERE CON TE

Io sono da bosco e da riviera
e vorrei vivere con Te   
in una dimensione un pò più vera
che si menifesterà da se
       senza paure e senza regole
seguendo il vento come nuvole 
per sempre ormai incontaminabili

   Riccardo Cocciante

 

PER LEI

io me ne andro' ai limiti dell'impossibile per lei
per lei superero' me stesso e mi trasformero' se vuole
saremo indivisibili estremi indispensabili  

   Riccardo Cocciante 

 

IMAGINE

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
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John Lennon
 

 

SENZA DI TE

Senza te, io senza te
solo continuerò  e dormirò
mi sveglierò, camminerò
lavorerò, qualche cosa farò
qualche cosa farò, si, qualche cosa farò
qualche cosa di sicuro io farò: piangerò
si, io piangerò  

Lucio Battisti 

 

LA MIA LUCE

A te che sei il mio presente
a te la mia mente 
e come uccelli leggeri
fuggon tutti i miei pensieri
per lasciar solo posto al suo viso
che come un sole rosso acceso
arde per me  

Lucio Battisti

 

QUANDO SI VUOLE BENE......

Quando si vuole bene,  bene veramente
non si è più banali, non si è più comuni
e anche una parola, se soltanto mia
sfiora le tue labbra e diventa poesia...

Riccardo Cocciante

 

ANCORA.....

....e anche se incontrassi un angelo direi
....non mi fai volare in alto quanto Lei!...
     no....non mi fai volare in alto.....ancora!

 Eduardo De Crescenzo

 

I SOGNI....

Le stelle stanno in cielo
e i Sogni....non lo so  
So solo che son pochi....
quelli che s'avverano.....

          

Vasco Rossi
 

 

IL NOSTRO CARO ANGELO

   immagine  ...lui dorme nei cespugli in fondo agli alberi ma schiavo non sarà mai...  immagine   

Lucio Battisti                   

 

STAI CON ME...

Stai con me oppure no
    soltanto un attimo ti prego
ci stai per essere ancora mia
oppure ci stai per non andare via

Vasco Rossi

 

BELLA

mentre tu mentivi
e mi dicevi che
ancora più di prima
tu amavi me
prima che io capissi
e riscegliessi Te....
              eri bella...
comunque bella

Lucio Battisti

 
 

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