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il marketing e la comunicazione per la promozione del software libero (e dei servizi)


il software libero e' una strategia di sviluppo distribuito. software libero e' completo, sofisticato, affidabile. insomma, il software libero soddisfa tutti i bisogni che sono soddisfatti dagli altri software, ed anche di piu' (ad es. e' didattico) perche' allora non sfonda, perche' ci sono ancora dubbi e ritrosie per chi non lo usa.la sola cosa che manca al software libero, oggi come oggi, e' il marketing. un marketing "onesto" e' una contraddizione in termini? io penso di no.il problema di fondo e' che oggi la parola marketing ha una profonda accezione negativa. il marketing e' (considerato) il metodo per vendere cose che non servono (a chi le dovrebbe comprare).in realta' all'origine era solo la codificazione dell'ovvio. cosa che potrebbe sembrare con poco valore aggiunto lo stesso (ma questa e' un'altra storia): identificare bisogni dei clienti da soddisfare. semplice, no? e proporgli il prodotto giusto, non quello sbagliato, (magari solo perche' ha piu' margine..) beh', ora proviamo a focalizzarci sul software libero. in senso assoluto, la generica distribuzione fa tutto e quindi va bene a tutti, ma e' troppo complessa e quindi non va bene a nessuno dei potenziali clienti (che NON sono tecnici ma SOLO utenti..) quindi ha fatto bene, ubuntu a fare una distribuzione per soli utenti con un numero ristretto di pacchetti. ci sono 100 programmi per masterizzare un CD, proponiamone solo uno all'utente altrimenti si confonde (magari non e' neanche quello piu' capace come funzioni ma e' solo quello piu' consistente come interfaccia grafica) tanto tutti sanno che vale la regola 80/20: delle 895 funzioni di un generico programma complesso, l'80% degli utenti ne usa il solo 20% (e viceversa..) debian ha avuto il medesimo approccio per il tecnico di servizi. la distribuzione "stable" di debian magari non e' aggiornatissima, ma almeno non ti sconvolge il sistema ogni volta che c'e' un aggiornamento di sicurezza.questo tanto per lavorare sul prodotto. non c'e' niente da fare.sulla distribuzione "capillare" non c'e' niente da fare. a parte internet (chi ha broadband si scarica tutto in mezz'ora), ogni edicola ha almeno 5 riviste che allegano corposi CD/DVD ripieni di software (relativamente) aggiornato. lasciamo da parte il lobbyismo nei giusti "salotti" che e' una maniera utile per far passare il messaggio ("top-down") ma richiede certi inve$timenti che oggi non possiamo permetterci :-) bisogna lavorare sulla comunicazione alla gente comune, sulla promozione dei valori che abbiamo. valori riconoscibili e condivisibili:- liberta', ("nessun limite a quello che puoi fare tranne la tua fantasia")- controllo: ("i tuoi dati li tratti solo coi programmi che sai quello che fanno")- potenza: ("lo sapevate che 8 dei primi dieci piu' potenti calcolatori al mondo usano GNU/linux?")- efficienza: (" GNU/linux: soluzioni che ti puoi sempre permettere")[la gratuita' non viene percepita bene, perche' "cio' che e' gratis e' senza valore". NON PARLARE MAI DI GRATIS], - comunita'  ("c'e' sempre qualcuno che ti ascolta!")- personalizzazione ("ogni pc e' un pc diverso dall'altro, solo tuo"- riconoscibilita': "esci dal gregge, pascoli verdi ti aspettano"-attribuzione sociale ("GNU/linux: dove i programmi hanno un nome ed un cognome")e cosi' via. sono veramente tanti i valori distintivi che non si riesce neanche a contarli tutti. (contribuite se  volete). l'importante e' evitare di esagerare. evitare l'iperbole che suona irrealistica e fa cadere il rapporto di credibilita' che vogliamo instaurare.anzi, siamo umani e  ci sta anche l'ammissione dell'imperfezione:"GNU/linux, anche qui ci sono dei bachi, ma li possono aggiustare tutti, anche tu!" e via andare.poi si tratta di fare dei video promozionali dove questi concetti vengono rappresentati in maniera visuale.spot di 30 secondi con un inizio una "scenetta", ed una chiusura.licenza CC con queste caratteristiche, particolari, perche' sono prodotti finiti in termini di elaborato:- Share Alike (ovvio)- Attribution (ovvio, si deve sapere dove trovare la fonte originale)- non modificabile (li modifica solo il detentore per rispettare il senso del messaggio nelle  eventuali elaborazioni, la strategia della comunicazione deve essere rispettata)- Commerciale (perche' chiunque li può utilizzare per farci dei soldi, ad. es. come spot per la sua societa' di servizi, come riempitivo del canale tv.)andrebbero fatti con qualita' televisiva (PAL) o anche HDTV per rafforzare il senso di ""premium" del software libero.distribuiti con bit-torrentprodotti con gente anonima che sia vera e magari anche impacciata di essere sotto i riflettori.in situazioni realistiche dove il software libero puo' fare la differenza..il payoff "software libero, se non ci fosse, bisognerebbe scriverlo!"mah.. termino qui il concept. e mi piacerebbe realizzare un "pilota" con la mia videocamerina (ora siamo tutti attori, da dopo youtube)ploot:- una mail da leggere al mare- un hard disk che si spacca. il pc in panne, - io che corro all'edicola a comprare una "knoppix-livecd" ed esco, soddisfatto, sventolando la rivista)(il resto rimane lasciato alla fantasia dello spettatore, son sempre 30 secondi)payoff: "Linux, se non ci fosse bisognerebbe scriverlo!" e pinguino che ride (e lo GNU?) se avete dei commenti, son benvenuticiao