IMO

il marketing della trasparenza..


Se il web 2.0 è nato/tornato a focalizzarsi sulle conversazioni della gente, c'è qualche azienda che comincia a coglierne il senso ed a trasformare la "necessità alla trasparenza" in "argomento" di marketing..Dell, in questo senso, mi sembra un caso interessante..Su una fanzine per consumatori "educati" salta fuori una serie di "consigli per gli acquisti" che cercano di "aiutare" a spuntare un buon prezzo. (e qualche "sporco" trucco come: comprare un PC con garanzia anche contro i danni accidentali, aspettare che il PC esca dall'offerta di vendita e farlo cadere appositamente per farselo cambiare con il modello più nuovo.. mah! mi semba un pò da "italiani"!
)In ogni caso, loro cominciano con la "solita" lettera dell'ufficio legale per la rimozione del post con la motivazione che contiene "informazioni confidenziali".Dopo una rapida sollevazione popolare, di vari blog etc. ecco il dietro front con la pubblica ammenda..Secondo me, in fin dei conti, c'hanno complessivamente guadagnato come pubblicità, al punto tale da farmi quasi pensare che sia stata "tutta una mossa" (come qualcuno nei commenti suggerisce maliziosamente..);C'è da riflettere su due punti, per me:Se veramente le aziende studiano e "sfruttano" le conversazioni (per i loro scopi, ovviamente), bisognerà cominciare a dare la giusta attenzione che le "conversazioni" siano poi suffragate dai fatti, dalle azioni e non rimangano invece "lettera morta"..Se ad accettare questa sfida al dialogo è un "leader" di mercato come Dell, allora, per i competitor si spunta una formidabile arma commerciale.. se ne dovranno inventare una nuova!Staremo a vedere se il web 2.0 saprà dare al marketing un tono più orientato alla trasparenza e meno all'iperbole.Andrea