I MODERATI

UDC DI TIVOLI !


CONSIGLIO COMUNALE DI TIVOLI DEL 25/06/2011"INSIEME ED UNITI PER IL BENE COMUNE CON BUON SENSO E MODERAZIONE" E' QUANTO ESPRIME E SOSTIENE IL  GRUPPO CONSILIARE UDC DI TIVOLI PER LA RISOLUZIONE DELLA CRISI TIBURTINA,GRAZIE:AL CAPOGRUPPO  ROMITI BERNARDINO , AL CONS. DE MICHELE MAURIZIO, AL  CONS. PISAPIA ANTONIO DI CUI RIPORTIAMO L'INTERVENTO EFFETTUATO IN CONSIGLIO COMUNALE IN OCCASIONE DEI CHIARIMENTI SULLE ESTERNAZIONI DEL SINDACO :"Signor Presidente, sig. presidente del consiglio Visto l’andamento dei lavori di quasi tutte le sedute del consiglio comunale dell’ultimo anno ci preme precisare alcuni punti. Riteniamo che vada salvaguardato il Consiglio Comunale come luogo di partecipazione, di incontro, di confronto, di decisione. Va salvaguardato il Consiglio Comunale sia dal punto di vista istituzionale in quanto espressione di unità del territorio comunale e della comunità ……e non come luogo di pettegolezzo, di sfogo e di scorciatoie tendenti ad ingenerare ulteriore confusione laddove non ce n’è bisogno. Va salvaguardata, a prescindere sempre,  l’onorabilità del Consiglio e dei Consiglieri!Ricordare o raccontare episodi passati non edificanti per giustificare o sminuire delle corbellerie politiche come quelle ascoltate recentemente, riteniamo sia assolutamente da stigmatizzare. Riconoscere i ruoli significa anche rispettare e difenderli laddove non sono chiaramente definiti.Manca solo che qualcuno affermi che bisogna  bandire un concorso per titoli ed esami, onde ricoprire il ruolo di Sindaco, di Consigliere,  di Assessore, eccetera.  Signor Presidente Non è questa la strada politica per governare e rappresentare la nostra realtà.Vorremmo poter dire che il confronto, la partecipazione, la proposta abbia come guida il buon senso e la moderazione.Noi ci riconosciamo un ruolo, estremamente moderato, come gruppo e come partito. In tal senso, a prescindere da questo momento politico amministrativo e dalla crisi in atto che andrebbe positivamente risolta,        ed  a prescindere dalla apparteneza, invitiamo i moderati ad essere protagonisti e non spettatori della politica di questo territorio:    Ed è per questo che l’UDC prenderà iniziative.   Signor Presidentesi può essere indignati, preoccupati, determinati:ma  occorre avere fiducia, recuperando il valore della stima riciproca perché oggi stiamo vivendo un momento di confusione politica,  a dire il vero non solo a Tivoli.  Cosa vorremmo noi?Occorre guardare al senso vero di fare politica che non può non tenere presente il rispetto della persona e il bene comune.In pratica vorremmo che a prevalere fosse una forma di altruismo e non di egoismo. La morale è che la collaborazione, e nel caso specifico l’altruismo,  è essenziale per garantire una crescita armonica della comunità.E’ innegabile invece che in questo momento politico-amministrativo sta prevalendo  l’egoismo.In definitiva, non accetteremo la regola dell’eccezione, dell’urgenza, dell’emergenza o del padrone, pur riconoscendo tuttavia la possibilità dell’eccezione. Riteniamo che modi diversi di fare politica si debbano confrontare e noi  intendiamo verificare se questi modi diversi di fare politica possano convivere.Sig. Sindaco, Vorrei, preliminarmente, chiarire che le sue dichiarazioni non hanno determinato la crisi che stiamo vivendo al Comune di Tivoli, con il ritiro delle delegazioni da parte dell’Udc. La crisi è stata determinata dall’immobilismo politico-amministrativo e dal clima di sfiducia generalizzato.La risoluzione di questa crisi non può che passare attraverso un accordo tra le forze politiche che tenga presente   la partecipazione, le priorità amministrative, il rispetto delle decisioni e l’assetto organigrammatico deputando a  Lei l’esecuzione  dello stesso programma e degli indirizzi del Consiglio Comunale. Sig. Sindaco,dopo quello che è accaduto e soprattutto dopo quello che è stato detto nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, ci saremmo aspettati che fosse Lei a ritenere necessario un chiarimento in questa sede, senza bisogno di sollecitazioni da parte delle minoranze e dell’UDC, e senza surrettizi tentativi maldestri a mezzo stampa.Prendiamo atto che non è successo e possiamo desumere solo che Lei non lo abbia ritenuto prioritario, sottovalutando gli effetti devastanti delle Sue esternazioni.Si è assunto così un’ulteriore responsabilità oltre a quella, già pesantissima, di aver messo in dubbio l’onorabilità di questa Assemblea, della politica tiburtina e  dell’intera città di Tivoli. Sig. Sindaco,Dopo le sue affermazioni del 10 giugno, che hanno dipinto    agli occhi dell’opinione pubblica il quadro di una città che esprime una classe politica degenerata, ricattatrice e cialtrona, lei aveva l’obbligo, Signor Sindaco, di dare un seguito pubblico alle sue dichiarazioni: un obbligo morale, umano e politico non verso un partito ma verso l’intero Consiglio: DI CHI E’ OSTAGGIO?CHI SONO I CIALTRONI DELLA POLITICA?CHI LA RICATTA?CHI PENSA SOLTANTO AD AFFARI PERSONALI?CHI SONO I PERSONAGGI AVIDI DI PREBENDE?per dirla con l’espressione successivamente usata dal Capogruppo del Partito Democratico, Francesco Luciani, il quale dovrebbe spiegare cosa intende altrimenti l’unico effetto è quello di aggiungere illazione ad illazione e vergogna a vergogna.Noi abbiamo preteso un chiarimento pubblico, ufficiale ed eventualmente propedeutico a successivi passi nelle sedi competenti , al fine di sgomberare il clima di sospetto che le sue affermazioni hanno ingenerato,         anche perché saremmo stati più tranquilli se lei ci avesse riferito di aver demandato questi chiarimenti alle autorità preposte; desumiamo che lei questo non lo ha fatto.Eviti Signor Sindaco di sparare nel mucchio nel tentativo di colpire chissà chi o chissà che cosa! In tal senso se il messaggio delle sue dichiarazioni fosse stato quello di colpire l’U.D.C il suo “flop” sarebbe ancora più clamoroso.   Signor Sindaco,L’U.D.C. di Tivoli può esibire infatti un percorso politico di esemplare coerenza e lealtà, impegno e dedizione amministrativa, come posso facilmente dimostrare.Due anni fa, in seno al Partito Democratico, si sviluppava la crisi che avrebbe portato al voto anticipato e, signor Sindaco, alla sua elezione. Quella crisi nasceva dall’istanza di maggiore collegialità e condivisione, di bisogno del rispetto e di massima attenzione   per il bene comune.Siamo qui, oggi, in uno scenario politico mutato, con equilibri diversi e      diversi interlocutori, a richiamare con forza gli stessi valori.Riconosciamo al Partito  Democratico il ruolo di Buttafuori visto l’esercito degli esclusi e degli allontanati; certamente coloro che vennero definiti dissidenti non vennero affatto cacciati ma se ne andarono, felici di andarsene.Il seguito è noto: all’U.D.C. arrise il successo elettorale, nel Partito  Democratico sta continuando quella lotta intestina tra l’oligarchia decisionista e la parte più illuminata e partecipativa.    Sig. Sindaco,L’U.D.C. ha dimostrato con i fatti di non mirare a mantenere le poltrone o di cercarne altre;  anzi lascia quelle che ha, soprattutto quando le condizioni non garantiscono il raggiungimento degli obiettivi generali del buon funzionamento del governo e  del bene comune. L’U.D.C ringrazia gli amici, Antonio Pizzolorusso, Alessandra Fidanza, Marino Capobianchi e Francesco Di Romano, per la lealtà, la disponibilità, la capacità, la dedizione, l’impegno, la passione politica sempre dimostrati nello svolgere il ruolo di amminitratori. Loro sono la nostra punta di diamante.A tal proposito un ringraziamento va rivolto al coordinatore ed al presidente dell’UDC provinciale Pierluca  Dionisi e Michele Pagano per la particolare attenzione mostrata verso la città di Tivoli.Dobbiamo dire che da ottobre, si è cercato di parlare di politica, si è cercato di far quadrare questa amministrazione, fissando degli obiettivi, che sono stati puntualmente disattesi, creando problemi, vincoli ed  immobilismo.Deve essere chiaro che, se si vuole continuare l’esperienza politica-amministrativa in atto, gli accordi sottoscritti vanno onorati, in special modo quelli tra Lei signor Sindaco e le forze politiche. Non è possibile tollerare che un minuto dopo la condivisione dell’azione politica amministrativa da intraprendere, stabilita nelle riunioni, venga stravolta, magari da componenti della giunta che invece avrebbero proprio il compito di realizzare, nel miglior modo, il programma amministrativo sottoscritto.Sig. Sindaco,Dopo varie riunioni si è arrivati al 13 aprile 2011, dove si è messo un punto fermo con il documento firmato dalle forze politiche di maggioranza nel quale si afferma: “qualora non si addivenga ad un accordo i sottoscritti partiti politici (l’Udc, il Pdl) e la lista civica Amore per Tivoli ritengono conclusa l’attuale esperienza amministrativa”.Il 9 giugno scorso, vigilia dell’approvazione del Bilancio di Previsione 2011, siamo arrivati all’ultimo documento, con punti programmatici precisi e la condivisione di un nuovo metodo ed un nuovo organigramma. Il tutto per esigenze del PDL, tanto è vero che sia APT che l’UDC si sono resi disponibili a qualsiasi tipo di soluzione organigrammatiche.Nel momento in cui si doveva dare il via a questo accordo, il Sindaco, per sue motivazioni, non ha ritenuto di sottoscrivere. Signor Sindaco,l’anno passato, durante la campagna elettorale, la coalizione che governa la città è riuscita a far penetrare nell’opinione pubblica uno messaggio più di altri, “Liberiamo Tivoli” un messaggio che partiva né contro qualcuno né a favore di altri ma era un’esigenza che si avvertiva nella città, era un’esigenza della città di cambiare un’impostazione politica, un metodo, quello era un punto di partenza.In questa maggioranza ci deve essere condivisione, se non c’è,questa maggioranza non esiste più. Mi pare di poter concludere dicendo che il Consiglio Comunale del 10 Giugno scorso, Signor Sindaco, abbia marcato in modo netto e inequivocabile proprio la divisione tra chi assume gli impegni e li mantiene e chi invece gli impegni li disattende sistematicamente, salvo poi mascherare i propri limiti sollevando una diffamatoria cortina di fumo. L’U.D.C. mantiene gli impegni.A proposito di impegni: ribadiamo che non saremo protagonisti della raccolta delle firme per sfiduciarla, ma con la stessa determinazione la invitiamo a prendere atto di una situazione che vede, Lei e soprattutto la città, in estrema difficoltà alla vigilia di appuntamenti fondamentali per il futuro.E davanti a questa difficoltà dei semplici palliativi non basteranno, non potranno bastare.Ricordo a Lei, Signor Presidente, a Lei Signor Sindaco, e a Voi Colleghi consiglieri che la politica non è il problema ma la soluzione. L’UDC in assenza della risoluzione della crisi politica in atto,onde evitare ulteriori confusioni, abbandona l’aula".UDC DI TIVOLI