...ALL'IMPROVVISO...

GIORNO 3: UN ASSAGGIO...

Buongiorno di nuovo! Posto qualcosina di veloce perchè non so se durante il giorno sarò a casa... Ebbene sì, è scattata l'ora del famosissimo shopping!

Dunque, eravamo rimasti alla famosa uscita di ieri sera, dove le mie amiche mi avevano quasi trascinato per i capelli... Naturalmente, nel momento (MALAUGURATO!) in cui ho detto di sì, è iniziato il tam-tam di telefonate per decidere cosa e dove. Ora, dopo ben 7 telefonate e un numero imprecisato di messaggi (per la felicità della TIM!) la situazione era la seguente (me la sono appuntata, perchè meritava!):
LISA: no cena (è a dieta), sì pub, sì centro (ma no kasamatta o scuderie)
VERONICA: sì cena, sì pub, no centro. 
SUSY: sì cena, sì pub, sì centro se non prende la macchina.
IN PRATICA UN GIOCO A INCASTRO! Quando finalmente ci siamo decise per il pub, unica cosa che andava bene a tutte, è scattato l'amletico dilemma su in QUALE andare...
Dopo un altro numero imprecisato di messaggi e telefonate, poichè il lupo perde il pelo e non il vizio, tanto per far qualcosa di diverso, si è scelto il Victoria. Carino, ma ormai in quel posto lì pure le sedie mi chiamano per nome. Ma poichè era l'unico che andava bene a tutte e il mio credito era in esaurimento, me lo sono fatta andare bene.
SOLITO POSTO, SOLITA ROUTINE... mi viene un po' da piangere. SOLITE GAG con i camerieri, solito bicchiere di vino e tante chiacchiere.... Le ultime news, il lavoro, i fidanzati (i loro, naturalmente...) insomma, era la solita serata tranquilla da ciarle.
E POI ALL'IMPROVVISO, Lisa se ne salta su con. "Ti ho trovato il fidanzato." Attimo di smarrimento. In che senso? Hai trovato uno davanti alla porta di casa con un cartello con scritto "FIDANZATO DI LAURA DISPERSO ?" Non capisco... "Dopo pasqua usciamo. Sto già organizzando l'incontro." Intanto che calcolavo mentalmente quanti anni potevano darmi per l'omicidio di una ritardata mentale e resistevo all'impulso di saltarle al collo, Veronica ha fatto la domanda fatale: "Ma chi è?" E la psicolabile:"Mah, non lo conosco. E' l'amico di un mio collega. Però ha detto che è carino e simpatico, e ha 29 anni." A quel punto non mi importava più di prendere tre ergastoli. Volevo ucciderla. Cioè, non solo mi svendi e mi organizzi una cosa tipo matrimonio indiano, a scatola chiusa... Ma in più con uno che non conosci e potrebbe essere uno psicopatico serial killer che gira con una mannaia! OTTIMO! Capisco che nel paesino da dove viene Lisa ci deve essere una buona dose di tara mentale, lo vedo già a scuola nei piccoli mostri che mi ritrovo, ma però... qui si esagera... 
A quel punto sono andata a fare un giro in bagno, più per calmarmi che altro. Nel passare, sento i commenti di un tavolo di ragazzi al mio riguardo... Ecco cosa tira su!
Ma poi esco dal bagno... Passando, uno dei più bruttini mi chiama. "Scusa, il mio amico ti vuole conoscere!". L'amico in questione non è neppure malaccio, il mio umore è pessimo, quindi ci presentiamo. Ma poi scatta la domanda: "Quanti anni hai?" Al mio 27, lo vedo guardare il suo amico di fronte a sè, e commentare: "Pensavo meno".
FANTASTICO! Pure della vecchietta mi devo andare a prendere. Mollo sti' cinnetti e ritorno al mio tavolo - reparto pensione. Il mio cellulare, benchè provato dalle conversazioni del pomeriggio, si illumina. Leggo. Joe. Non se n'è ancora fatto un perchè. "Bellissima, allora riesci a dirmi qualcosa?". Guardo Lisa. 
"Dimmi dove e quando".