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SAGGEZZA PELLEROSSA

“La terra non appartiene all'uomo,
e' l'uomo che appartiene alla terra.”

----------------------------------------

 

Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
vi accorgerete che non si può mangiare il denaro.

 -------------------------------------------

La nostra Madre Terra,
gli alberi e tutta la natura sono i testimoni
dei nostri pensieri e delle nostre azioni.”

---------------------------------------- 

“Il Grande Spirito ha fatto il mondo così com'è,
e come lo voleva,
e ci ha fatto parte di esso perchè vi vivessimo.
Non vedo dove troviate l'autorità per dire
che non dobbiamo vivere dove ci ha messo lui. ”

 

 

 

SAGGEZZA PELLEROSSA

“Allorché la terra fu creata con tutti gli esseri viventi,
l'intenzione del Creatore non fu di renderla vivibile solo agli uomini.
Siamo stati mesi al mondo
assieme ai nostri fratelli e sorelle,
con quelli che hanno quattro zampe,
con quelli che volano e con quelli che nuotano.
Tutte queste forme di vita, anche il più piccolo filo d'erba,
formano con noi una grande famiglia.
Tutti siamo fratelli e tutti siamo ugualmente importanti su questa terra. ”

-------------------------

 L'alternanza della vita e della morte è accettata in tutta la sua naturalità,
anzi a volte viene accolta come qualcosa di positivo.
Certo agli "inizi dei tempi" la morte non esisteva,
ciascuno viveva per sempre.
In ogni caso il rimpianto per ciò che si lascia, quando c'è,
non è mai riferito alla propria situazione individuale
ma alle sorti del proprio popolo.

 -------------------------

“Così come ogni giorno finisce,
anche gli uomini trascorrono la loro vita,
diventano vecchi e deboli e muoiono.
Se un uomo muore,
si dice che abbia cominciato
un viaggio verso ovest
e sia scomparso come il sole
sull'orlo del mondo. ”

-----------------------------

“Quando ero giovane attraversai tutto questo territorio,
da oriente a occidente,
e non vidi nessun altro popolo di un'altra razza
che era giunto per impadronirsene.
Come mai?
Il mio popolo aspetta di morire. Non si aggira più
sulle colline e sulle pianure
e desidera che il cielo cada su di lui.
Un tempo eravamo una grande nazione;
ora siamo pochi ed è per questo che vogliamo morire. ”

-----------------------

“Gli uomini bianchi non scotennano le teste.
Fanno cose peggiori.
Avvelenano il cuore. Non è puro, il loro cuore.
I miei uomini non saranno scotennati.
Ma nel giro di pochi anni diventeranno peggiori.
Diventeranno come gli uomini bianchi,
non ci si potrà più fidare di loro. ”

 

 

 

 

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BIOGRAFIA DI GIACCA BLU

Post n°23 pubblicato il 06 Maggio 2009 da piccola.nuvola1

Nome Originale:

Wey-yah-pih-ehr-sehn-wah

Nato nel 1754 a Richwood
Morto 26.06.1810 a Blue Jacket Town
Tribu': Shawnee

Giacca Blu si chiamava, all'inizio, Marmadukevan Swearingen ed era uno dei figli di un colono che si era stabilito con la sua famiglia in una fattoria isolata nella Virginia occidentale, nei pressi dell'odierna Richmond. Fin da ragazzo Marmaduke era entusiasta del modo di vivere degli indiani che aveva conosciuto in incontri occasionali. I suoi fratelli più grandi lo prendevano in giro spesso, solo il fratello più giovane, Charley, gli dimostrava comprensione. Marmaduke cercò di vestirsi alla foggia indiana e si esercitava abitualmente nell'uso delle armi indiane. Intorno al 1767, si slabili vicino a loro un vecchio cacciatore e commerciante a cui la gotta impediva di continuare il suo lavoro. La conoscenza fu determinante nel trasformare una fantasticheria giovanile in autentico interesse. Trascorreva ogni minuto libero da quel vecchio che aveva viaggiato molto e ascoltava attentamente i suoi racconti sulla sua vita nei luoghi selvaggi, sugli usi e costumi degli Indiani e imparò persino alcune frasi in lingua indiana. Il desiderio di vivere tra gli Indiani diveniva sempre più forte. Il 5 giugno 1771, Marmaduke e Charley si imbatterono in un gruppo di guerrieri Shawnee. Avendo osservato da tempo con benevolenza come il giovane bianco sapesse usare bene l'arco e poiché, con i suoi lunghi capelli neri, appariva molto "indiano", il capo del drappello, Black Tooth, non ebbe nulla in contrario a che si unisse a loro. Poiché portava una giacca blu, Black Tooth lo chiamava Weh-yah-pih-ehr--sehn-wah (Giacca Blu).Questo fu il suo nome fino alla fine della sua vita. Black Tooth e il suo gruppo portarono Marmnaduke a Kispoko Town, un insediamento indiano sul fiume Scioto. Come sì usava a quel tempo presso gli Shawnee, Giacca Blu dovette superare una serie di difficili prove fisiche, prima di essere ammesso nella tribù. Giacca Blu divenne membro della sezione dei Kispokotha. Gli tocco anche l'onore di essere inserito nella famiglia del capo guerriero Pucksinwah, uomo che godeva della massima consideraione e di principi molto nobili. Pucksinwah aveva sei figli. Tra cui Tecumseh e Lalawethika. che alcuni anni dopo avrebbero reso immortale la fama della loro tribù nella storia della lotta indiana per la libertà. Il figlio maggiore di Pucksinwah era Chicksika, che aveva due anni meno di Giacca Blu, e con cui ben presto strinse una sincera amicizia.Lo stesso Pucksinwah fu suo maestro, colui che fece familiarizzare il suo "figlio adottivo" con il modo di pensare e con la religione - al più alto livello - degli Shawnee che si avvicinò, in molte occasioni, al Cristianesimo. Non trascorse molto tempo, prima che potesse partecipare alla riunione delle tribù che si teneva a Chillicothe. Come già detto si giunse, poco dopo, alla battaglia di Point Pleasant che Giacca Blu combatté fianco a fianco con Pucksinwah e Chicksika. Pucksinwah rimase sul campo di battaglia. La sua famiglia e naturalmente anche Giacca Blu furono profondamente colpiti dalla morte di quel nobiluomo. Come sempre accadeva nelle famiglie di un capo scomparso, la tribù ne sceglieva un altro e quindi gli eredi di Pucksinwah si trasferirono a Chillicothe, presso la famiglia del pacifico capo Pesce Nero. Giacca Blu rimase però nel suo villaggio, che ora aveva preso il nome di Black Snake's Town. Quando Cornstalk si diresse a Fort Randolph per informare il comandante dello scoppio di una nuova guerra, Giacca Blu si rifiutò di andare con lui. Questo rifiuto gli salvò la vita. Constalk e i suoi accompagnatori, infatti, non tornarono più. L'8 febbraio 1778, a Giacca Blu riuscì un colpo che lo avrebbe reso un eroe per la sua tribù: prese prigioniero Daniel Boone, la famosa guida. Mentre gli altri prigionieri furono consegnati agli inglesi, gli Shawnee accolsero nella loro tribù il prigioniero più importante, a cui fu dato il nome di Sheltowee (Big Turtle). Boone sembrò inserirsi bene nel nuovo ambiente, ma alcuni mesi dopo fuggì per avvertire i coloni del Kentucky di una nuova spedizione militare degli Shawnee, con cui volevano vendicare l'uccisione di Cornstalk. La spedizione congiunta di inglesi e Shawnee non approdò però a nulla. Quest'impresa determinò la divisione degli Shawnee. Più di due terzi dell'intera tribù, circa quarantamila persone, si spostarono a ovest nel marzo 1779, oltre il Mississippi, dove Peter Loramie - un commerciante francese - aveva comprato per loro dagli Spagnoli un terreno di venticinque miglia quadrate, nei pressi di Cape Girardeau nella contea del Missouri. Giacca Blu rimase nella vecchia patria degli Shawnee. La sua fama di guerriero crebbe ancora quando, durante un tentativo di fuga, riuscì ad uccidere con il suo tomahawk Simon Kenton che era caduto nelle mani dei Maykujay, una sezione degli Shawnee. Questo gli valse una grande considerazione da parte di Molunthas, capo dei Maykujay e capo più anziano degli Shawnee. Durante il suo soggiorno presso questa tribù, Giacca Blu si innamorò di Wabethe (Schwan), nipote di Molunthas, che poco dopo divenne sua moglie. La divisione della tribù ebbe come conseguenza il sorgere di grandi cambiamenti nell'organizzazione della stessa. Serpente Nero aveva rinunciato alla guida dei Kispokotha e Giacca Blu costruì un proprio insediamento, vicino alla terra di sua moglie: Blue Jacket's Town. Chillicothe, che prima contava parecchie migliaia di abitanti, era stata quasi completamente abbandonata e ora non aveva più di un centinaio di guerrieri. Ma gli Shawnee rimasti erano ben decisi a vendere al prezzo più caro possibile il loro paese agli Americani che penetravano in modo sempre più sfacciato. Alla morte di Pesce Nero, che era stato ferito gravemente durante un attacco di soldati bianchi a Chillicothe, Serpente Nero e Giacca Blu si trovarono ai vertici della tribù e quest'ultimo si distinse ripetutamente. L'ardita impresa di un certo William Rodger, che discese l'Ohio con settantacinque uomini ben armati e parecchie barche, si concluse con un agguato perfetto da parte di Giacca Blu e solo pochi uomini riuscirono a salvarsi nei fitti boschi. Ciononostante il flusso di coloni bianchi crebbe incessantemente. Gli Shawnee sapevano per certo che il Kentucky era perso per sempre, ma con le altre tribù dell'Ohio si opposero eroicamente all'avanzata della marea bianca. Nel giugno del 1780, centodieci guerrieri Shawnee, Delaware, Potawatomi, Miami, Wyandot, Ottawa e Mingoe, con l'appoggio di un centinaio di soldati britannici e di settanta rangers canadesi al comando del capitano Henry Bord, attaccarono gli insediamenti americani nel Kentucky, uccisero molti coloni e distrussero le stazioni di Ruddel e di Marin. Tornarono con un ricco bottino, ma gli Shawnee, per la posizione geografica dei loro villaggi, rappresentavano il primo obiettivo delle spedizioni punitive degli Americani. Un esercito di circa mille uomini del Kentucky, al comando di George Rogers Clark, distrusse Chillicothe e Piqua Town e devastò tutti i campi di mais per un raggio di molti chilometri. Gli Shawnee, per superare l'inverno, furono quindi costretti a procurarsi altrimenti le provviste: intercettarono un centinaio di barche che percorrevano l'Ohio e, con gli inglesi, fecero una nuova e vincente spedizione nel Kentucky. In un agguato nei pressi di Blue Jacket's Town furono uccisi settanta bianchi tra i quali vi era Israel Boone, figlio di Daniel Boone. Clark decise perciò di vendicarsi e quindi attaccò nuovamente Chillicothe. Giacca Blu lo venne però a sapere e Clark trovò solo capanne vuote, che distrusse per rappresaglia e questo fu il suo unico "successo". La situazione si fece però critica quando gli stati della Virginia e del Connecticut pretesero per i loro coloni, nel 1785, il territorio dell'Ohio, fino al lago Eire. In questa situazione di emergenza, gli Shawnee nominarono Giacca Blu loro nuovo capo militare. Sostituiva il vecchio Serpente Nero, che ben sapeva di lasciare il suo incarico in mani migliori. Nel 1786, Giacca Blu avviò trattative che portarono a un trattato che garantiva che il fiume Ohio fungesse da confine tra gli Shawnee e i bianchi e, inoltre, evitando che venissero costruiti due forti avrebbero sul territorio degli Shawnee, Fort Harman e Fort Finney - per "proteggere" gli Shawnee dai coloni bianchi! (come assicuravano ipocritamente gli Americani). Giacca Blu firmò il trattato con il suo nome di nascita, il che riempì di meraviglia gli altri firmatori, che del resto avevano già ammirato la sua conoscenza della lingua inglese. Entrambe le parti erano consapevoli della mancanza di valore del trattato; poco prima che Giacca Blu decidesse di attaccare Fort Finney, i soldati lasciarono il forte, lo distrussero e se ne andarono. Nel settembre 1786, Giacca Blu venne a conoscenza di un attacco di Clark alla Confederazione dei Miami, di cui era capo Piccola Tartaruga, e si precipitò in loro soccorso. Piccola Tartaruga però avviò trattative di pace e Clark si ritirò. Nel frattempo il generale Benjamin Logan attaccò con il suo esercito gli Shawnee, i cui villaggi erano rimasti senza difesa: ben tredici insediamenti, tra cui Blue Jacket's Town, furono ridotti in cenere. Molunthas, capo dei Maykujay, visto che la situazione era senza via d'uscita, si arrese e, nonostante Logan gli avesse assicurato protezione, un ufficiale spaccò il cranio del vecchio capo con un tomahawk. Molte donne e bambini furono uccisi o fatti prigionieri. Quando Giacca Blu tornò, sua moglie e i suoi figli erano spariti, senza lasciare traccia. Fu assalito da un'indicibile rabbia, ma la preoccupazione per il bene della sua tribù lo spinse a restare e a dirigere la ricostruzione dell'insediamento e si occupò anche di far mettere al riparo il raccolto dei campi che non erano stati distrutti. Ancora una volta gli Shawnee dovettero fare spedizioni punitive sull'Ohio e intercettare barche per procurarsi il necessario per sopravvivere. A Detroit, gli scalpi americani erano pagati tanto bene dagli inglesi che gli Shawnee potevano comperare armi e munizioni in abbondanza. All'inizio del 1787, cominciarono le trattative per lo scambio dei prigionieri. Giacca Blu era al colmo della felicità quando scoprì che tra loro vi erano sua moglie, suo figlio Little Blue Jacket ed entrambe le sue figlie. Gli Americani riconfermarono il loro atteggiamento pacifico e amichevole ma, poche ore più tardi, durante una festa in occasione dello scambio, assalirono le sentinelle indiane e rubarono quattordici cavalli. Durante un'altra spedizione nel Kentucky, Giacca Blu cadde nelle mani dei suoi nemici che lo trascinarono trionfalmente per molti villaggi e lo richiusero nella stazione di Strode. Di notte, però, riuscì a fuggire e, nonostante fosse ferito e inseguito, riuscì a raggiungere la sua terra. Negli anni seguenti la maggior parte degli Shawnee si trasferì nella zona di Auglaize e di Maumee, nel nordovest dell'Ohio, dove ritenevano di essere, per il momento, al sicuro degli Americani. Poi però iniziò la colonizzazione in grande stile dell'Ohio e ne fu nominato governatore Arthur Saint Clair. Per iniziativa di George Washington, il generale Harmar cominciò la sua campagna militare contro gli Shawnee, che si concluse con una nuova grave sconfìtta degli Americani. A quel tempo i capi degli indiani erano Giacca Blu e Piccola Tartaruga. Nel corso di quella battaglia morì anche il capitano Charles van Swearingen, fratello di Giacca Blu. I due fratelli devono essersi trovati faccia a faccia in battaglia, ma quando si riconobbero era troppo tardi. La morte di suo fratello colpì profondamente Giacca Blu, come del resto la morte del suo amico Chicksika due anni prima, che era caduto in un combattimento nel corso di un viaggio verso sud in cui aveva accompagnato Tecumseh. Per le sue eccellenti prestazioni in battaglia. Giacca Blu fu nominato generale di brigata dell'esercito britannico. George Washington, che aveva scatenato la guerra, inviò nuove offerte di pace. Gli indiani conoscevano da tempo la doppiezza dei negoziatori e non solo non accettarono le offerte degli Americani, ma si lasciarono trasportare dal loro odio fino ad uccidere alcuni negoziatori, per cui il generale Wayne ricevette l'incarico di preparare una nuova campagna militare che portò alla sconfìtta degli indiani nella battaglia alle cascate Timbers, dove a Giacca Blu era stato affidato il comando supremo, ma che era stato lasciato nei guai dalla defezione degli inglesi. In quell'occasione, Piccola Tartaruga si era rifiutato di assumere il comando. Dopo la sconfitta, Giacca Blu prese parte alle trattative di pace di Greenville. Nell'agosto del 1795 firmò il trattato con il quale gli Indiani dovettero cedere un esteso territorio agli Americani. Giacca Blu trascorse gli anni seguenti in pace e tranquillità nel suo villaggio. Si parlò ancora di lui una sola volta, quando, il 4 luglio 1805, sottoscrisse il trattato di Fort Industry. Il 26 giugno 1810, Giacca Blu, il capo bianco degli Shawnee, morì.

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SAGGEZZA PELLEROSSA

“Preghiamo per la persona che è la più importante
fra tutti noi, la Madre Terra. E' lei che ci ha dato la vita:
ci ha tenuto nel suo grembo, ci ha nutriti,
ha dato agli uomini, agli animali, alle piante
la possibilita' di esistere.”

 --------------------------------------

La comunicazione tra il mondo degli uomini e il mondo degli animali
è costante e ininterrotta. Gli uomini sono "fratelli maggiori" degli animali
ed essi hanno il compito di vigilare sul benessere dei loro "fratelli minori".

-----------------------------------

“Tutte le creature viventi, tutte le piante
sono parimenti essenziali alla vita e ognuna ha un suo posto.
Ogni animale dimostra la sua ragione d'essere con atti precisi.
I corvi, le poiane e le mosche, anche i serpenti,
pur diversi tra loro hanno qualcosa in comune,
hanno un'utilità e una ragion d'essere.
In origine probabilmente gli animali
hanno vagato sopra molti estesi paesi
prima di trovare il luogo più adatto per vivere.
E questo perché ogni essere vivente
dipende dalle condizioni naturali che lo circondano.
E dunque gli animali e tutti gli esseri
hanno riflettuto a lungo prima di scegliere il posto dove vivere. ”

----------------------------------

Il potere dello Spirito pervade qualsiasi manifestazione del Creato,
tutto ha un'anima, tutto può essere ricondotto a un principio unitario.
Il potere del Grande Spirito, del Grande Mistero,
è dunque riconoscibile in tutte le manifestazioni della natura,
è tutt'uno con la natura poichè il Grande Spirito è in tutte le cose.

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“Dividere ciò che si possiede, essere generosi
è la nostra prima legge, il valore più grande in cui crediamo.
Per poterci far dimenticare questi valori,
ma soprattutto per allontanarci
dal grande attaccamento e rispetto
che avevamo per la Madre Terra,
era necessario distruggere
ciò che ci dava forza di credere in tutto questo:
la nostra spiritualità. ”

 

   

 

SAGGEZZA PELLEROSSA

Ci sono cose che avete detto che a me non piacciono.
Non sono dolci come lo zucchero, ma amare come le zucche.
Avete detto che volete metterci in una riserva,
costruirci case e darci capanne per gli sciamani e scuole.
Io non voglio queste cose.
Sono nato nella prateria, dove il vento soffia libero
e non vi è nulla che spezzi i raggi del sole.
Sono nato dove non ci sono recinti
e dove ogni cosa respira liberamente.
Voglio morire lì e non fra i muri. ”

 ---------------------------

“Lasciatemi essere un uomo libero,
libero di viaggiare, libero di fermarmi,
libero di lavorare, libero di commerciare dove mi pare,
libero di scegliermi i miei maestri,
libero di seguire la religione dei miei padri,
libero di pensare e di parlare e di agire. ”

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La nostra terra vale più del vostro denaro. E durerà per sempre.
Non verrà distrutta neppure dalle fiamme del fuoco.
Finchè il sole splenderà e l'acqua scorrerà, darà vita a uomini e animali.
Non si può vendere la vita degli uomini e degli animali;
è stato il Grande Spirito a porre qui la terra
e non possiamo venderla perchè non ci appartiene.
Potete contare il vostro denaro e potete bruciarlo nel tempo
in cui un bisonte piega la testa, ma soltanto il Grande Spirito
sa contare i granelli di sabbia e i fili d'erba della nostra terra.
Come dono per voi vi diamo tutto quello che abbiamo
e che potete portare con voi,
ma la terra mai.

 

    

 

       

 

   

 

      

 

   

 
 
 
 

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