INGEGNERI DI BREMA

L'altra Domenica.


E' Domenica, ore 14.30 ed io mi sono appena svegliato con addosso ancora tutti segni di una notte passata da perditempo bevendo e ubriacandoci prima in un paio di pub e poi nei locali della "Brema bene", per cercare di conoscere qualche ragazza...Locali in cui di solito (a brema come a napoli) mi sento sempre come un pesce fuor d'acqua, locali di falsi VIP, gente intenta a sfoggiare l'ultimo modello di cellulare, la camicia di marca o la giacca firmata (fortunatamente con meno lampadati che a Napoli)   ....locali insomma lontani anni luce da quello che è il mondo in cui io sono cresciuto e forse anche da quello che è il vero spirito bremese.Sono stato svegliato dal messaggio del Conte che come ogni domenica mi ricorda la partita di calcio contro i rumeni, un "Friendly match" contro ogni genere di intolleranze che con l'inverno che avanza e le condizioni meteo che peggiorano rischia di diventare sempre più un Fight Club. Sono ancora frastornato e stò un pò male perchè mi sento derubato della mia domenica.Sarà l'alcol o le fettine di maiale mangiate ieri sera, ma non ho fame e dopo aver aperto un frigo anomalamente pieno subito lo richiudo e ripiego su dei biscotti.Mentre mi preparo per la partita la mia mente ritorna alle domeniche di quando vivevo ancora a casa a Napoli con i miei.Quando mia madre mi veniva a svegliare al mattino alle undici per farmi fare colazione, altrimenti poi "mi rovinavo l'appetito".Quando poi mi alzavo e trovavo mio padre che leggeva "il Mattino" al tavolo del soggiorno e già lì, entrando in cucina sentivo per la casa l'odore del ragù o "la puzza" del pesce appena comprato.Quando da tavola non ci si alzava se non avevi mangiato anche la frutta.Quando dopo mangiato si apriva il pacco di paste che mio padre aveva comprato da PINA. Quando subito dopo pranzo mio fratello accendeva la radio per ascoltare il Napoli e quasta rimbombava per tutta la casa.Quando poi il Napoli perdeva ed io andavo a preparare il caffè.Guardando il cielo plumbeo ritorno in me e mi incammino verso il campetto. Sono un'altra volta in ritardo!