INGIUSTIZIE

Post N° 9


alla pubblicazione on-line di queste efferatezze che superano ogni limite del comune sentire, seguirà la pubblicazione di un libro con accuse circostanziate ben precise che inchioderanno il responsabile di queste violenze, il quale è già stato condannato in via definitiva e ha scontato la pena in carcere. Ora cerca di reiterare i suoi "delitti" ma ha incontrato un ostacolo più forte di lui, questa volta, infatti, non ci saranno piccole braccine e gambe di una bambina di 11 anni che hanno dovuto cedere alla forza preponderante del "vigliacco", questa volta ha una comunità intera contro, oltre che la legge.prima parteIl mio racconto inizia dove i miei ricordi sono più vivi. Mio padre e mia madre per quel che ricordo, non sono mai andati d'accordo, divorziarono quando io ero piccolissima, non potevo capire realmente quello che stava accadendo.Non passò tanto tempo dal divorzio e mia madre si presentò a casa con un uomo di cui non conoscevo nulla. D'ora in avanti lo chiamerò "P" (come pedofilo) per non dare adito a fraintendimenti di varia natura. Si occupava d'informatica, anche se non mi ricordo precisamente in quale settore. Dopo un paio di mesi diede un ultimatum a mia madre, le disse: "o mi segui a Londra o è finita" mia madre scelse di trasferirci, mi dipinse Londra come il paradiso dei bimbi, ero contenta di andarci, certo, all'inizio non sapevo che non avrei più rivisto mio padre."P" mi sembrava divertente, non veniva mai a trovarmi senza una sorpresina, una barbie, una gita in barca, ricordo che all'inizio fui felice.Da una piccola città come Bergamo, ad una metropoli come Londra, non mi creò particolari difficoltà ed imparare l'inglese fu un attimo, non ebbi neppure particolari problemi ad inserirmi.Vivevamo in una splendida casa a Chelsea, un quartiere di Londra, non avevamo problemi finanziari, anzi, "P" non mi ha mai fatto mancare nulla, figurarsi che avevo anche un cavallo tutto mio, ma quando iniziai a sembrare meno bambina ed assumere le caratteristiche di una piccola donna, si incrinò qualcosa..non ebbi mai atteggiamenti provocatori nei suoi confronti, anche perchè, ad undici anni sarebbe comunque difficile averne...Avevo undici anni, ed un giorno di settembre, mia madre era fuori casa, probabilmente a fare shopping. "P" mi doveva accompagnare alla festa di un'amica, era una delle prime volte che mi vestivo da ragazza (gonna jeans ed una magliettina...mi sembra di ricordare...) lui non mi portò mai alla festa, andammo a finire in una casa che non avevo mai visto, non ho mai capito se eravamo soli o no.Io mi fidavo di lui, e quando mi disse di togliermi la gonna perchè era sporca, non ci feci caso più di tanto, pensavo che volesse darmene un'altra...poi iniziò a togliersi i pantaloni anche lui.Con un' ingenuità tipica di bambina, mi ricordo perfettamente che gli chiesi: "sei sporco anche tu?" Quel che è seguito, lo lascio alla vostra immaginazione e ricordare quei momenti assurdi, riapre in me, una delle fasi più atroci delle mia pur giovanissima vita. (segue)