Che c'è?

Dal boia caso.

L'ennesimo eccidio che si è consumato nel mediterraneo rende sempre più insopportabile l'assenza strutturale delle istituzioni che in un'aera di quelle proporzioni sono sicuramente in grado di esercitare un controllo completo del traffico navale. Oscurare una parte di quella superfice nascondendo la speranza che una parte di quei problemi li risolva il mare è una abitudine da correggere, poichè non è vero che in situazioni di emergenza si possa omettere la sorveglianza. Quelle stragi non sono un passaporto, ma delle condanne internazionali. Come fare dove il mondo va in modo indistinguibile dalla stiva di quei barconi? Per prima cosa chiedersi quale posizione risulta sopportabile anche se non perfettamente formale, poichè legale a quel punto lo diventa. Mi chiedo se si possano identificare dei canali di transito provvisorio dove assicurare la sorveglianza "di mare" e l'approdo. Non sono un marista per cui non so cosa valga in mare, spero che dei marinai intravedano degli orientamenti sostenibili. Per ora rinnoviamo il lutto e l'amarezza per ciò che credevamo perduto nelle barbarie dell'inciviltà primitiva, ma che periodicamente ci ricapita.