Che c'è?

La bicicletta di Natale.


L'avvento ci avvicina alle festività natalizie. Il pensiero religioso, si incrocia con la tradizione e convoca una riunione nel segno dell'amore universale. Le attività commerciali trovano su questo motivo un fattore trainante e noi dobbiamo stare attenti a non sprecare risorse. La bicicletta, può essere riconosciuta un bene coerente al messaggio crisitiano per alcuni versi. La sua relativa semplicità evoca quella evangelica, come pure il suo basso costo di acquisto e utilizzo. Occorre però riflette più a lungo di quanto un diffuso sciovinismo moralistico, cantilenato sulle mensole di un caos etico contortissimo, ci chiede, poichè rischiamo di non analizzare il prodotto in nessun modo. Per esempio non siamo ancora riusciti a valutare le biciclette rispetto alla loro durata. Credo che la maggioranza delle famiglie abbia in casa propria o dei nonni una bicicletta funzionante che ha più di 30 anni. Una durata del genere non ce l'ha neanche un automobile. Con l'avvento delle restrizioni in materia di inquinamento partiamo dall'anno 2000 circa. A questo punto dobbiamo valutare molto più seriamente se investiamo a sufficenza sulla qualità del veicolo. Se ha senso spendere poco. E' vero che la relativa efficenza del veicolo ci permette comunque di utilizzarlo, ma dobbiamo chiederci se pensiamo di morire per una differenza che sentiremo nell'ordine dei 10 euro all'anno come spesa massima e di 20 come un'eresia. Facciamoci seriamente i conti prima di rinunciare ad un bene che, di qualità, supera il secolo di vita. Circa il pericolo di furto, ho individuato un servizio che offre diversi livelli di sicurezza ad un costo relativamente contenuto. Si chiama easytag e permette di registrare il veicolo in un elenco accessibile alle forze dell'ordine presso le quali costituisce prova certa. Non è un autoblindo, ma è certamente un bel passo in avanti. La mia soluzione di pubblicarvi da soli la foto è una strada analoga. Un'attento studio degli antifurti sarà la cosa migliore da fare. Del resto il crescente successo di questo veicolo, comporta anche degli ambienti più sicuri per cui il rischio relativo è più basso rispetto al passato. Sono arrivati anche dei parcheggi che permettono di assicurare la bici al telaio e non alla ruota anteriore facilmente sfilabile. A questo proposito suggerisco il doppio antifurto, oppure quando la frequenza e la tollerabilità, lo possono consigliare, di lasciare un cavetto plastificato al sostegno, che permetta di raggiungere telaio e ruota posteriore.