solounadonnasola

NO ALPITUR???


Ahiai!!!Quest'estate son stata colta da improvviso raptus del fai-da-te (no, Mau, non quel tipo di fai-da-te).La mia iperattività ha creato grande preoccupazione nella genitrice. Solitamente l'estate io sono in stato precomatoso. Il caldo mi uccide e quando torno dal lavoro mi spiaccico sul letto e vegeto.Ma la scorsa estate ho avuto una sorta di illuminazione ed ho deciso di fare da sola i lavori in casa.Così mi procuro quel coso che, nel video promozionale, in un nanosecondo e senza fatica consente di pitturare in modo impeccabile una casa anche delle dimensioni della Reggia di Caserta!! Passo quindi all'acquisto della pittura, rigorosamente bianca. Per andare sul sicuro decido di prendere il bidone più grande. Dopo 10 minuti buoni di smoccolamenti vari, occhi strabuzzanti e tentativi vani di sollevarlo per metterlo nel carrello sto seriamente pensando di rinunciare. Ed ecco che appare, come visione, dal fondo del reparto un signore. Con aria umile lo prego di aiutarmi a sollevare il bidone. Con aria cavalleresca mi invita a spostarmi: ci pensa lui!! Mi preoccupa il colore violaceo del suo viso e  quegli strani muggiti che emette. Comunque, dopo qualche tentativo ci riesce. Lo ringrazio ma quello mi guarda con aria torva e si allontana leggermente piegato. Per precauzione tocco ferro, legno e altro (no, Mau, non quelle. Ne sono anatomicamente sprovvista). Ringrazio mentalmente quelle macchinette che ti permettono di smarcare subito gli articoli acquistati. Evitano code e caricamenti e scaricamenti della merce alle casse. Soddisfatta di me mi dirigo alla macchina. E ricomincia l'incubo. Provo a sollevare il bidone ma non si solleva di un millimetro. Già mi vedo rincorsa dalle guardie giurate mentre cerco di fregare il carrello attaccandolo all'auto.Come evocata compare una guardia. No, stavolta non me la sento di fermarla e di beccarmi altri silenziosi insulti. Cerco ancora di sollevare il maledetto bidone. Niente. "Serve aiuto, signora?".  E' la suddetta guardia che si meterializza alle mie spalle. Borbotto qualcosa e lui gentilmente si presta a sistemarlo in auto. Stavolta non lo guardo (magari mi fulminava), lo ringrazio e parto.Mentre guido verso casa sono colta da grande domanda: come faccio a far arrivare il bidone in casa? Parcheggio ai giardini (ovviamente dalla parte opposta). In teoria dovrei tirare giù il bidone e la macchina spara-pittura, attraversare i giardini, salire la scalinata (20 gradini), arrivare al portone del palazzo, salire altri dieci scalini, caricarli in ascensore, scaricarli e portarli in casa.Ed è allora che mi viene il lampo di genio!!!Sotto al mio palazzo che un negozio di armi ed oggetti d'epoca. Mi reco da loro e chiedo se hanno uno di quei carrelli con cui si trasportano anche le casse d'acqua. Si, l'hanno.Son già in magno gaudio quando comincio a pensare che sia la giornata della bontà. Il ragazzo che lavora nel negozio si offre di venirmi ad aiutare. Convinta che non sia giusto approfittarsi della buona sorte e dell'altrui gentilezza, cerco di rifiutare. Ma visto che quello insiste....Solleva il bidone come se fosse un foglio e me lo deposita direttamente in casa. Cerco di convicerlo ad accettare una mancia ma rifiuta.Bene, ora ho tutto.Il resto al prossimo post!!!!