arrivami nel respiro

PERCHE UN ALTRO BLOG


Fondamentalmente perché mi piace scrivere,   Le parole sono il mio pane quotidiano. Da qui è nata la voglia di aprire questo diario virtuale, certo non molto riservato,aperto a giudizi di vario genere, ma pur sempre il mio diario. Pezzetti della mia vita dati in pasto al web, ma pur sempre miei, segni neri che imbrattano un foglio bianco che chiede solo di essere riempito. Chi sono … già chi sono … mi è stato chiesto molte volte… ha importanza sapere chi sono? Ha importanza sapere se sono bionda o mora, magra o grassa, alta o bassa, bella o brutta …. Ha importanza la mia descrizione? Cosa cambierebbe? Le mie parole diverrebbero più belle o più brutte? ,  potrei essere la donna più bella del mondo o la più orribile, cosa cambierebbe per voi? Sono le mia parole, le mie sensazioni, le mie emozioni, quelle che devono trasparire dai miei scritti, non il mio aspetto fisico.  Chi mi conosce, chi mi ha guardata negli occhi, sa che sono esattamente come appaio qui, ironica, scherzosa, determinata, a volte triste, gioiosa e piena di vita. Scrivere è un trucco del cuore per lasciarsi andare senza barriere, senza protezioni, senza filtri, scrivere è dare spazio all’anima che vuole uscire che si vuole raccontare. Tempo fa qualcuno mi ha detto “tu scrivi di pancia” … è vero, tutto quello che esce dalla mia penna parte dalla pancia, parte da dentro e piano piano diventa parole, parole intrise di vita, di lacrime, di sorrisi, di sangue, di dolore, di gioia, di allegria. Parole che si rincorrono, che danzano leggere su una pagina immacolata che racconta di me, di come sono, di come vorrei essere, di quello che desidero, di quello che mi fa piangere o ridere, delle mie vittorie e delle mie sconfitte, dei miei sogni e delle mie paure, parole che volano nell’aria, parole a volte senza senso, a volte mute, ma che spesso raccontano quello che la voce non vuole o non sa dire, milioni di parole frutto di mille pensieri che escono da un solo cuore, da una sola anima, parole che possono accarezzare, cullare, comporre melodie dolcissime ed ammaliatrici ma che sanno anche graffiare, ferire, parole che possono essere più taglienti di una lama e più dolci del miele, parole volatili che svaniscono in un lampo ma preziose per chi è capace di coglierle e tenerle strette nel cuore. Parole destinate a non morire una volta che si tramutano in scritti, possiamo ignorarle, aggirarle, smettere di leggerle, ma saranno sempre li, ad imperitura memoria, a ricordarci quello che siamo stati. Insomma parole di pancia….. Ma io sono cosi …..  io vivo di pancia, io vivo d’istinto, forse per questo sono piena di cicatrici, perché non mi fermo mai a pensare se quello che sto per fare mi porterà a sbattere nuovamente contro un muro, prendo e parto…. E sono felice di essere cosi.