io.ASSOLUTO

UNICI MENO DIECI


Undicimeno dieci.Quella mattina doccia veloce e di corsa in strada,un'occhiata fugace all'orologio e le undici meno dieci. Rincasai tardi quellasera, l'orologi,o segnava le undici, undici meno dieci.Tracorsi la notte trastrani sogni e strani incubi, mi svegliai mantido di sudore, il sole già alto,le undici meno dieci, mi trascinai fuori dal letto e dopo una robusta colazionea base di caffè, piu'o meno alla stessa ora uscii. Non tornai quella notte,troppo stanco, troppo ubriaco, il mattino seguente dopo vari tentativi riusciiad infilare la chiave nella serratura, avevo fame ma il solo pensiero del cibomi strappò un conato di vomito, guadagnai a fatica il bagno e innondai latazza, mi pulii alla manica della giacca poi me ne liberai per cacciare latesta sotto il getto gelido della doccia. Restai a gelarmi il cervello finchénon vui in grado di reggermi in piedi, barcollando e sgocciolando ovunqueraggiunsi la cucina, preparai la moka e mentre aspettavo che salisse il caffè,con un' orchestra di tromboni nel cervello guardai fuori e poi l'orologio, leundjci meno dieci, un pensiero mi tagliò in due il cervello poi il gorgogliodel caffè mi strappò da quello che era il primo pensiero logico di quegliultimi giorni. Il caffè fece il suo lavoro e lentamente tornai padrone dei mieipensieri, guardai ancora istintivamente l'orologio, le undjci, undici menodieci, ed eccolo ancora, quel pensiero, il primo veramente logico degli ultimitempi, cambiare la batteria all'orologio.