IL VOLO

MILIONI...

FANTASMI...

RITROVARSI...

CHIUSURE...

INTANTO FUORI PIOVE...

NON HO PAURA...

Un brivido di freddo mi percorre la schiena...Le mani fredde percorrono la tastiera come a volerne carpire qualche segreto. Scandaglio la rete ma non ci sono pesci. Stasera rimarrò digiuna...Guardo fuori, sta facendo buio. Qualcuno mi aspetta in un bar, avrà da dirmi qualcosa o forse avrà da illudermi. Scrivo gli ultimi documenti, le keyword della mia vita mutano come mutanti sono gli umori. Rimango al centro in bilico e guardo il fiume scorrere, non è più lento ora....

 io ho ancora freddo. Penso a stanotte e non so se avrà tra le mani numeri o parole. Il calore di quell'abbraccio è lontano anni luce da me ed io lo cerco tra la gente, in quegli occhi che ora si rifiutano di vedere è il mio passato che giorno dopo giorno muore, di quella rassegnazione che ha il sapore della disfatta si nutrono i miei interrogativi. Dov'è il mio posto? Qual è la strada? La strada fuori è un groviglio di macchine e di sogni, i miei viaggiano più veloci e di notte fatico a vederli. La luce che vedo dalla finestra assomiglia al sole ma non scalda intorno. Dentro è freddo. Dov'è il giubbino? In macchina....

Entrerò e guiderò in faccia a chi vorrebbe che io mi fermassi. Ma non mi fermo. Non mollo. Non muoio. Ma non prego. Nè Dio nè gli uomini prego. Perchè se la mia strada ha un nome quel nome non lo voglio pronunciare, ma mi deve battere dentro.... mi viene da scusarmi per l'amore che mai sono riuscita a provare. L'amore. Se il freddo che sento oggi è amore voglio aspettare l'estate. Se quell'estate è amore voglio morire un giorno prima che entri l'autunno. Chiudo gli occhi e ricaccio indietro le lacrime bambine che mi stuzzicano gli occhi, la donna dice no, dice che si deve lottare. E allora lottiamo. Alziamoci. Una sistemata veloce ai fogli e ai capelli e lottiamo. Non ho paura....

21 AGOSTO...

Solo, io, con i miei pensieri, i miei tormenti, i miei errori.

Preferisco così, ne sono successe troppe, ne ho combinati di casini, mi sono lasciata trascinare in situazioni che non mi appartengono, ho ignorato cosa contasse davvero, sono stata così frivola e stupida da assecondare un modo di essere che non è il mio, che non è mai stato mio…

Mi sento così strana, come in una specie di oblio, senza nulla, senza nessuno… strana si… tormentata pure… ma con un punto di riferimento… si, è lì… non è più a portata di mano, ma è lì, ancora capace di scuotermi, di schiaffeggiarmi, di prendermi per i capelli da una situazione che avrebbe potuto rovinare la mia vita per sempre, e in cui io mi sono calata con una stronzaggine unica. Non ho giustificazioni, non ne cerco… ancora sto cercando di capire i motivi di tutto questo, perchè io stessa non riesco a darmi una spiegazione.

Ma a tutto c’è rimedio… a tutto, tranne alla morte! E questa non è la morte… è qualcosa di decisamente e notevolmente più semplice. stefania, rimboccati le maniche, e rimetti tutti i pezzi al loro posto, ricomponi il puzzle come era un tempo, riordina la tua vita, e scegli finalmente la strada che è sempre stata tua, quella vera, quella definitiva, abbracciane tutte le conseguenze, vivila con tutto l’entusiasmo, la voglia di vivere e la consapevolezza che hai, perchè non è giusto, soprattutto per te, arrenderti a qualcosa che non vuoi, a negarti quello che meriti davvero…

Sola, senza nessuno al mio fianco,  mi ci voleva, ne devo approfittare per inquadrarmi, per accellerare quel processo di insofferenza che avevo sempre ignorato in questo anno e mezzo, accellerare e guarire, perchè nessuno merita di soffrire a causa di questo mio andazzo senza senso…. non lo merita nessuno.

Ridere, piangere, scena muta… una scena muta infinita… parole che fanno male come lame taglienti al cuore…. parole che arrivano al bersaglio, come sempre, in maniera precisa… senza mezzi termini… non poter controbattere perchè non c’è nulla da controbattere… perchè è tutto vero… perchè come sempre sono parole sante… parole che arrivano con la forza di un cazzotto sulla faccia… perchè quello mi ci vorrebbe… calci e pugni… per farmi reagire… per destarmi da questo torpore… l’ho capito perfettamente… ecco perchè non riesco a rispondere… perchè sono paralizzata… come se tutta in una volta mi avessero spiaccicato in faccia tutti i miei errori…

“Forse come donna potevo fare meglio,

9 luglio 2006...

Oggi il cuore mi batte più forte del solito. E continuo a passeggiare avanti e indietro tra i ricordi. Ho come la sensazione che stia per accadere qualcosa da un momento all'altro ma non so cosa. Sto cercando urgentemente delle risposte. Entro ed esco dalla mia vita e dalla vita di chi, maldestramente, mi avvicina. Guardo foto nella speranza di sentire un sussulto, che però non sento. Cerco di capire come ho fatto a sbagliare così clamorosamente, mi assolvo per non aver avuto la forza di sottrarmi quando il fiume mi ha tirato dentro di sè più forte. Ripercorro le strade del passato ancora una volta per cercare quell'unica sfumatura mancante, quegli occhi dicevano già tutto con una chiarezza che solo io non ho saputo capire, per troppo amore. E' come se mi stessi preparando, è come se mi stessi mettendo sotto esame, è come se aspettassi qualcosa. Ma sono pronta? E' davvero tutta colpa mia? Riprendo in mano le carte, le mescolo ancora una volta e le dispongo sul tavolo per vederle in modo diverso.
Smettila di raccontarti bugie, anche se ti fanno star bene. Smettila di dipengere tutto d'azzurro anche quando senti che il colore più appropriato è il nero. Smettila di ammantare tutto di un velo d'argento per renderlo più prezioso di quello che è realmente, fai un discorso serio con te stessa.

PENSANDO....

Quando penso all'amore è sempre e solo suo il viso che mi torna in mente. Nonostante sia il più sbagliato, il più meschino, il più orribile personaggio esistente su questo pianeta e sicuramente il meno degno di suscitare sentimenti così nobili, puri, profondi e ahimè veri.
La sensazione di sicurezza, di protezione, la sfida continua, la passione, la progettualità, la critica, la lotta...così sono diventata donna. E nonostante sia rimasta una persona sempre in guerra, con me e con il mondo, so che in ogni punto dove lui mi ha ferita io sono diventata una persona nuova.
C'erano parole taglienti come spade che lui ha saputo ficcarmi dentro e muovere fino quando la presa di coscienza non è stata così forte da farmi svegliare da quello stato comatoso e rassegnato in cui ero in quei mesi... Anzi anni.
Per me rimane questa la più grande forma di amore. Guardandola ora, anche con il marcio che ne è venuto fuori, e con le varie feritine in via di guarigione vedo chiaramente i miei personalissimi punti di svolta. Non è stato amore il suo, ma mi ha insegnato ad amare. Mi hai insegnato fino a che punto si può arrivare e fino a che punto non si deve mai arrivare. Mi ha insegnato cose di me che non sospettavo. Mi ha insegnato a "vedere" oltre lo sguardo. Ha accelerato i ritmi della mia vita, gli ha dato un obiettivo chiaro per quanto davvero lungimirante. Con quel percorso ho capito cosa vuol dire stare accanto ad una persona. Davvero. E anche fino a che punto posso arrivare io. A quanto pare lontano, anche se sbaglio sempre persona, momento, situazione...

SENSAZIONI SPARSE...