Isla de tortuga

Rimetti tutto al suo posto!


Rimetti tutto al suo posto, per favore! Aiutami perché faccio fatica e capire quali debbano essere i punti fermi di questa vita così frenetica e folle: io continuo a confondermi perché le cose non sono come dovrebbero essere. Non era meglio quando la tivù non era un contenitore per la raccolta differenziata della spazzatura, quando invece i programmi avevano un senso ed il cervello veniva stimolato a pensare? Addirittura c’era chi insegnava l’italiano in tivù e per vedere un documentario per ragazzi non serviva pagare. Non era meglio quando non esistevano veline e letterine, con pance piatte e ombelichi al vento, curve finte labbra e visi di plastica e tanti sorrisi stirati. Non stavamo meglio quando non dovevamo preoccuparci della salute mentale di perfetti signori nessuno, chiusi in una casa e spiati perchè schizofrenici? O l’unica signora bella rotonda che appariva in televisione era Ave Ninchi e non un antipatico e maleducato provocatore con rossetto, anelli e parruccone biondo? Aiutami a capire poi perché il cibo è diventato un mezzo per autopunirsi o, per molti altri,  un problema da risolvere con mille diete.
Quello che ricordo del cibo era il pranzo della domenica, quando le nostre mamme avevano l’opportunità di non farsi più dimenticare nei secoli a venire, preparando piatti speciali e unici. E poi non capisco più se la droga è un pericolo o, visto che di siringhe se ne vedono poche sui marciapiedi e ancor meno infilate come frecce nei tronchi degli alberi, è diventata un piccolo problemino, tondo e colorato come una pastiglietta o dritto e fine una semplice riga, che si potrebbe risolvere con qualche controllo in più al di fuori delle scuole.  Eppure io mi ricordo chi era Muccioli  e mi ricordo anche di tante mamme che testimoniavano in tivù che hascisc e cocaina erano, molto spesso, l’anticamera di qualcosa di più pesante e pericoloso: donne che parlavano dei loro figli con l’ansia di averli quasi persi per sempre, ma che avevano provato a combattere per loro.
Capisci che oggi nulla fa più rumore, perché tutto è ammesso e giustificato: ti rendi conto che stiamo subendo scelte che non possono essere condivise, nemmeno in nome della democrazia dei consensi. Prova infatti a dirmi che quello che vedi tutti i giorni è normale, ammissibile e giusto? Attento però a non fraintendermi…: dico solo che stiamo percorrendo una strada dissestata e buia, dove rischiamo di perderci in poco tempo o di farci male, percè ci restano pochissimi punti di riferimento. Ma ai bordi della strada, per fortuna, non mancano i cartelloni pubblicitari con le super interessanti offerte della nostra compagnia telefonica.  Io voglio un mondo diverso per me e per le persone che amo, Giovanna Francesca e Giorgia.