ISOLA RIZZA INFORMA

Considerazioni...


La chiesa parrocchiale dei S.S. Pietro e Paolo di Isola Rizza ha visto, con l’anno appena concluso, svolgersi al suo interno le rappresentazioni di Natale della scuola dell’Infanzia G. Bonanome e della scuola primaria C. Rizzi. Presa visione dei tre motivi espressi dal parroco nella lettera e che ha espresso in chiesa. Primo motivo“L’uso della chiesa per tali manifestazioni è improprio in quanto non rientrano in quelle manifestazioni propriamente religiose (sacre rappresentazioni - oratori musicali - concerti di musica sacra) come esplicitamente richiesto dalla Conferenza Episcopale Italiana. Se finora è stato concesso, anche prima del mio arrivo, è solo perché in paese manca una struttura sufficientemente capiente per queste e altre simili manifestazioni scolastiche”. Visto che l’uso della chiesa per tali manifestazioni, in questo caso una recita di Natale di bambini e ragazzi come momento di aggregazione prima della pausa natalizia, non rientrano in quelle manifestazione propriamente religiose, mi chiedo se fare una lotteria all’interno della chiesa in occasione della premiazione dei partecipanti alla rassegna dei presepi si possa definire una manifestazione religiosa. Secondo motivo“L’edificio “chiesa” è luogo sacro, cioè dedicato alla preghiera e alle celebrazioni della fede della comunità credente. Va rispettata come tale da tutti, anche quando ospita manifestazioni non propriamente liturgiche o religiose. Tale rispetto viene sempre più a mancare da parte - non dei bambini e ragazzi - ma dai giovani e adulti che partecipano a questi “incontri” (chiacchere e atteggiamenti non consoni)”. Qui sono perfettamente in linea con il rispetto del luogo in cui ci si trova, che è una delle basi dell’educazione. Ma alla domenica quando i genitori portano i loro figli a messa per restare poi in S. Teresa con tavolini e giochi per non ascoltare nulla di ciò che viene detto, allora anche questo è rispetto verso il luogo? Vedere bambini che smettono di giocare per andare a fare l’elemosina, momento saliente per ogni ragazzo , di ieri e di oggi, visto come una sorta di “gioco”, quello è rispetto per il luogo sacro in cui si trovano? Alcuni potranno dire “Ma così i genitori possono venire in chiesa e ascoltare”, ma come fa un genitore a stare attento ai suoi figli e riuscire a percepire ogni singola parola? Potrebbero sentire e partecipare se i loro figli fossero calmi, ma in tal caso che senso avrebbero tavoli, quaderni e matite colorate in chiesa, se fossero calmi potrebbero stare anche seduti sul banco come i bimbi prima di loro. Terzo motivo“Il momento culturale in cui viviamo fa si che queste manifestazioni natalizie, per non urtare la sensibilità di alcuni - anche di altre fedi - danno sempre meno risalto al significato religioso del Natale (nascita dai Gesù Cristo). Oltre a questi motivi, anche la sensibilità di molti battezzati è cambiata, quindi ritengo del tutto logico ricercare altri spazi, a mio avviso più idonei di una chiesa”. Nel secondo motivo il parroco afferma: “va rispettata come tale da tutti, anche quando ospita manifestazioni non propriamente liturgiche o religiose”, con questa frase allora si può giustificare l’uso della chiesa per l’estrazione dei premi della lotteria del 6 gennaio e si giustifica anche l’uso della chiesa come luogo ove si possono svolgere recite di Natale non “propriamente liturgiche e religiose”.Nella parte finale della lettera si fa presente l’impossibilità di trovare una sistemazione adeguata e il poco tempo a disposizione per cercarla, motivi che spingono il parroco a concedere solo per quest’anno l’uso della chiesa. In realtà l’Amministrazione comunale, dopo la decisione del parroco di non concederla si era mossa alla ricerca di un altro luogo dove i ragazzi potessero recitare. Questo luogo era stato individuato presso il teatro di Bonavicina ed era stato concesso dal sindaco del paese, restava solo da organizzare il trasporto. Inoltre nella lettera si incita a trovare una soluzione per tali manifestazioni, come creando un’apposita struttura che, a mio avviso, sarebbe uno spreco di denaro pubblico, visto che un edificio così capiente verrebbe utilizzato solo due o tre volte l’anno in occasione delle recite. Ritengo invece opportuno cominciare a sfruttare le strutture presenti nei comuni limitrofi, trovando un comune accordo tra i vari sindaci e venendo così incontro ai vari problemi che di volta in volta i piccoli comuni sono costretti ad affrontare.  Post FirmatoMartina Guarinoni