Assistere l’anziano
La vecchiaia come valore,
fra generazioni e culture
Corso per volontari ed operatori socio-assistenziali
Primo ciclo di incontri
Centro ricreativo-culturale per anziani
via Fratelli Fontanot 43, 34070 Monfalcone
Sabato 2 dicembre 2006, ore 10-12.30
Roberto Lionetti, antropologo
- Antropologia dell’invecchiamento: il ciclo della vita; la condizione di anziano e le aspettative di ruolo; pratiche etnografiche relative alla vecchiaia; divenire anziano in altre culture; la vecchiaia fra riconoscimento sociale e rimozione.
Sabato 9 dicembre 2006, ore 10-12.30
Olivia Pisetta, specializzata in Estetica per il Sociale
- Assistenza e supporto agli anziani: cura igienico-estetica del corpo e dell’aspetto; guida al movimento fisico e portamento; centralità dell’abbigliamento, della conversazione e del contatto fisico.
Sabato 16 dicembre 2006, ore 10-12.30
Papanti e Clementi
- L’assistenza all’anziano nel territorio del Monfalconese
Sabato 13 gennaio 2007, ore 10-12.30
Luca Bianchi, antropologo
- Il lavoro sociale di rete come servizio alla persona anziana e la terapia di rete
Roberto Lionetti, antropologo
- Assistenza agli anziani e nursing transculturale; il corpo dell’anziano: rappresentazioni culturali legate al corpo e al suo aspetto; abbigliamento, cibo e cultura; comunicazione interculturale, razzismo etnico e razzismo generazionale.
Sabato 20 gennaio 2007, ore 10-12.30
Barbara D’Introno, laureata in psicologa
- Invecchiamento biologico e psicologico: il declino delle capacità intellettive (percezione, attenzione, linguaggio, affettività, sessualità, creatività); invecchiamento normale e patologico);
Luisa Iovine, psicopedagogista
- La memoria a breve e lungo termine negli anziani; la nostalgia dei tempi passati e la percezione del tempo trascorso; gli anziani come memoria collettiva
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ROBERTO LIONETTI si interessa prevalentemente di antropologia medica e comunicazione visuale. Fra il 1990 e il 2000 ha lavorato in Africa nella cooperazione allo sviluppo. In particolare, ha svolto ricerche su medicina popolare, sogno, rappresentazioni del contagio, rituali medici e infermieristici, cibo e sessualità. Si occupa attualmente di immaginario erotico, antropologia del corpo e antropologia del riso. Svolge inoltre attività didattica nel campo dell’Educazione Continua in Medicina.
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L’associazione di Promozione Sociale ISPES (Istituto di Scienze sociali per la Salute) è un Centro di ricerca e formazione sui problemi psicosociali e ambientali legati alla sfera della salute/malattia, con particolare interesse ai fenomeni legati all’interculturalità e alla globalizzazione. L’Istituto ha una vocazione interdisciplinare, e punta al confronto fra discipline diverse, fra le quali è possibile individuare elementi comuni, connessioni ed affinità. L’ISPES intende promuovere altresì un confronto transdisciplinare, coinvolgendo in progetti di formazione e ricerca anche discipline distanti fra loro, ma ugualmente interessate al campo della salute.
L’ISPES considera l’approccio inter- e transdisciplinare come imprescindibile nello studio della salute/malattia, dove i fenomeni (si pensi solo all’invecchiamento, all’alimentazione, al parto, alla sessualità, all’uso di sostanze psicoattive) si collocano a cavallo fra biologia e cultura.
La salute, intesa come fatto biosociale, presuppone - a livello di cura così come in ambito preventivo - un approccio culturalmente sensibile, e ciò - a maggior ragione - in una società sempre più multietnica, come quella europea. Il razzismo, l’etnocentrismo, la discriminazione, sono fattori che ostacolano un’efficace relazione terapeutica, compromettono la comunicazione nell’ambito dell’educazione sanitaria, limitando seriamente lo stesso accesso alle strutture sanitarie da parte di chi, per ragioni etniche e culturali, viene a trovarsi in una situazione di marginalità sociale. Su questi aspetti l’ISPES intende operare, promuovendo nel mondo del volontariato, fra gli operatori sociali e nel corpo medico-infermieristico una professionalità capace di sposarsi al rispetto della diversità e della specificità.
Ed è proprio al mondo del volontariato, ai giovani che hanno scelto l’esperienza del servizio civile, agli operatori socio-sanitari (anche attraverso corsi di Educazione Continua in Medicina), che l’Istituto rivolge in primo luogo la propria attività formativa, oltre che al mondo della scuola, nella sua doppia componente di studenti e di corpo docente: azioni di sensibilizzazione, campagne di informazione e comunicazione, corsi di formazione caratterizzati al tempo stesso da un approccio interdisciplinare ed interculturale, oltre che ricerche mirate su temi di attualità (sociale, etica, ecc.) sono gli strumenti che l’ISPES utilizza per promuovere il dialogo, il confronto, l’affermazione dei diritti umani e delle pari opportunità nel campo della salute/malattia, dove per salute intendiamo (pur nella consapevolezza della dimensione utopica di questa definizione proposta dell’OMS) il pieno benessere fisico, psichico e sociale dell’individuo.
Complementari alle attività di ricerca e formazione, sono le attività che l’ISPES sostiene nel campo dell’editoria, con la pubblicazione di riviste, testi e manuali scientifici, come supporto nella formazione e strumento di dibattito sugli aspetti relativi alla sfera della salute/malattia.
L’Istituto si avvale, nel suo lavoro di formazione, della collaborazione di docenti universitari, ricercatori e formatori esperti nei diversi campi di intervento.
L’ISPES offre inoltre, alle associazioni di volontariato che avvertano tale necessità, un appoggio nell’elaborazione di progetti, piani di ricerca, strumenti didattici e di Informazione/Educazio-ne/Comunicazione (presentazioni in PowerPoint, montaggio di documentari, presentazioni animate di fotografie, ecc.).
L’ambito di azione dell’ISPES è quello della regione Friuli Venezia Giulia.
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