ITALIA NEL CUORE

Risparmio o agonia?


Mentre la crisi persiste molta gente ha ormai preso l'abitudine di risparmiare comprando online credendosi furba. "Risparmio!" ti senti dire, e tu ti chiedi se non sarebbe il caso di fare lezioni di economia anche per le ochette la cui vita si divide tra ore in ufficio, parrucchiere e a spasso a fare il giro dei negozi per poi ordinare ciò che è di loro gradimento su internet, sui vari siti tanto pubblicizzati.Probabilmente la verità è che la gente vuole abbigliarsi e accessoriarsi al di sopra delle proprie possibilità: un tempo vedevo le borse prestigiose a tracolla o al braccio di mogli di uomini di successo o che loro stesse facevano carriera, oggi invece puoi vedere la Luis Vuitton al braccio di un'anonima impiegata che magari vive ancora in casa con i genitori e non avrà altra scelta che sposarsi con un uomo a cui girano i soldi per uscire di casa dei genitori oppure rateizzare tutta la sua esistenza tra una carta di credito che le farà prima acquistare ciò che non si può permettere e poi passare le notti insonni per i debiti accumulati tra rate e ratine...Poi senti i commercianti che piangono perché internet li sta mettendo in difficoltà: la gente va nei negozi a provare modelli e taglie e poi acquista su internet. A loro volta sono gli stessi che disprezzavano la pubblicità cartacea perché avevano il loro sito, ignorando che sarebbe stato il loro "cavallo di Troia".Infatti se uno cerca il sito di un negozio di ottica, per esempio, il motore di ricerca gli propone tra i primi siti quelli che vendono online a prezzi davvero stracciati.Il problema non è il risparmio, ma il problema sociale che esso genera.Supponiamo che l'impiegata anonima che acquista online, dopo aver testato modello e taglia nel negozio, lavori dal commercialista che guarda caso annovera tra i clienti diversi commercianti che vivono lo stesso problema e che per restare aperti iniziano a lasciare indietro alcuni pagamenti mantenendo fin quando possibile affitto e utenze: il commercialista inizia ad avere problemi ad incassare, inizia a tagliare lasciando a casa qualche impiegata di troppo, magari chiedendo alla figlia di fare qualche ora in studio per aiutarlo o prendendo delle stagiste per tagliare i costi.Ecco che l'impiegata anonima con la sua borsetta Luis Vuitton potrebbe essere tra quelle lasciate a casa.Con il tempo il volano del circolo vizioso prende velocità e iniziano a chiudere i primi negozi che lasceranno dietro conti sospesi che con il tempo diventeranno inesigibili e magari perderà il lavoro anche la sorella dell'impiegata anonima che faceva la commessa in un punto vendita del centro.Poi la gente inizierà a vedere una città che si sta spegnendo... Perché saranno pure belli i siti dove fare acquisti e si risparmieranno un po' di euro negli acquisti... Ma i siti internet non mantengono viva la città, non ti danno modo di deliziare gli occhi passeggiando in centro e non danno certo quel contatto umano che caratterizza una vita sociale accettabile...Pensiamoci bene, soprattutto chi ha figli, perché con il commercio online si sta distruggendo il tessuto sociale italiano e non solo, concentrando tanti soldi nelle mani di pochi....Internet è una invenzione stupenda: trovo le informazioni che mi servono in brevissimo tempo, mando video e foto ad amici lontani, esprimo le mie idee... Ma la spesa la faccio nei negozi al paesello o in centro dove una commessa mi da il buongiorno e a cui io gentilmente chiedo consiglio sugli acquisti...