MINICAOS IN LIBERTA'

Tecnici


 Il popolo italiano, composto da italioti diversamente autoreferenziati,   è  colmo di piccoli, medi  e grandi paraculi e questo, da sempre, lo sappiamo tutti. Paraculi di ogni …colore …profumo  …vibrazione. Ciascuno di noi può scegliere soltanto dove collocarsi; fra i piccoli ci siamo “by default”. (*)Non significa, però,  che questa sconfortante qualità  sia un carattere di assoluto demerito per definizione o in base a qualche principio partigiano e neppure che  facciamo tutti schifo e pertanto dovremmo vergognarci per essere dei “falsi” o se vogliamo “strani” cittadini di questa Nazione.Noi potremo continuare ad essere quelli che siamo, piccoli, medi o grandi potenziali, praticanti o effettivi paraculi, ma dovremmo, però, almeno  imparare a rispettare le regole fissate come condivise e, prima di tutto, dovremmo imporci di non rubare,  almeno non rubare troppo come troppo spesso capita che si faccia ogni volta che se ne presenta l'occasione come viene documentato dalla cronaca quotidiana. E’ stato sempre così, almeno per come ricordo io, sin dal dopoguerra e certamente anche prima. Nel frattempo sono mutate, in parte, soltanto le modalità operative. Parallelamente allo sviluppo delle tecnologie elettroniche ed informatiche vengono, infatti,  utilizzate strategie sempre più sofisticate e subdolamente infuse nel tessuto sociale iniziando opportunamente da quello istituzionale. I "tipici personaggi politici italioti” satiricamente immortalati da Mastroianni  che mi capitò di incontrare sin negli  anni sessanta/settanta li ricordo in tutte le loro movenze molto simili ai figuri che si aggirano oggi nei fin troppi palazzi istituzionali come sulle tribune medianiche di ogni sorta attualmente esistenti ove, senza generare scandalo, vengono dibattute vanamente e spesso in modo inconsulto questioni vitali che meriterebbero ben altra attenzione e sensibilità .Erano gli stessi che venivano votati dall'italiano medio reso famoso dal grande Albertone Sordi. Eletti ed elettori così bene raccontati da Italo Calvino nella sua "apologia all'onestà" non erano diversi da quelli che oggi si vedono in giro e soprattutto dagli accoliti dell’ex governo che è stato, nonostante e malgrado tutto, appena dimesso dai poteri forti economici internazionali. E che dire dei messaggi invano trasmessi  da P.P. Pasolini  nel vuoto di potere degli anni settanta  e del pensiero di E. Berlinguer sull’imperante malcostume che aveva impregnato le strutture vitali dei  partiti, ben sintetizzato nella famosa intervista a Repubblica di 30 anni fa.Quindi noi siamo da sempre stati un po’ troppo “cazzi nostri”  …sino all’inizio degli anni novanta 1992, quasi normalmente. Diciamo.Con la discesa in campo del PdC dimesso, e sino ad oggi qualcosa di peggio, però, è accaduto. Il tizio ha addestrato tanti italiani-italioti e condiviso con essi la convinzione e la pratica che non è neppure necessario “rubare” direttamente perché facendo ciò si può rischiare la prigione, bensì è meglio imparare a divenire anche indirettamente complici del malaffare, magari normalizzandolo con losche leggi come la depenalizzazione del falso in bilancio.  E mica da soli, no! È ancora meglio, hanno pensato, coinvolgere anche le “opposizioni”! cosicché aumentano le garanzie di immunità …e così è stato.Passo dopo passo è stata inventata ed instaurata una pseudo, sgangherata e zoppa “costituzione sostanziale” contrapposta in modo artefatto alla “CARTA COSTITUZIONALE” che rappresenta tuttora, e nonostante tutto, il fondamento sul quale è basata la nostra convivenza civile.  Forse la nostra Costituzione avrebbe necessità di adeguamento da realizzarsi secondo i percorsi previsti già dai cosiddetti “Padri Costituzionali”. Intanto sono state maltrattate ed insultate anche le principali norme che permettono la costituzione della rappresentanza popolare con leggi che richiamano a costumi animaleschi dei più degradanti. Votare con una legge definita dal suo autore, si fa per dire, porcellum e supinamente accettata da tanti “vagabondi del potere”, può rappresentare da solo, il degrado in cui siamo inabissati. Nominati. Tutti figuri nominati ci siamo trovati nel nostro parlamento. Ed hanno fatto finta di governare non sapendo neppure loro a chi rispondere. Nessun cittadino, italiano o italiota che sia, è oggi in condizione di poter afferrare per il cravattino un “componente del parlamento” perché, di fatto, non sa chi è il suo rappresentante. Siamo così quasi tutti rappresentati senza rappresentanti.  Finti italiani, ma perfetti italioti. Tutti contenti …quasi tutti. Mi sembra così.Al depauperamento della funzione parlamentare  non poteva che seguire quello dello stesso governo nato apparentemente vigoroso, ma reso zoppo dall’egoismo delle stessi parti che sorreggevano. Di fosso in fosso ci hanno scaraventato in una buca senza fondo e così per tentare di salvarci hanno regalato, congiunti o disgiunti che vogliano apparire …non fa differenza, i pompieri.  Una particolare categoria di cosiddetti operativi: i TECNICI.Mai immaginavo che il termine “TECNICO” potesse divenire un termine così importante tanto che ad una pattuglia di essi sarebbe stata riservata la salvezza della nostra Nazione. Oggi, fine anno 2011.Tecnici si era destinati a divenire, ad esempio, quando si veniva indirizzati a  frequentare  “l’avviamento” , invece della “scuola media”, poi “l’istituto professionale” invece del “liceo”, quindi “l’istituto tecnico industriale”, invece “dell’università” in qualsiasi facoltà. Essere un “TECNICO”, mi inculcarono sin da ragazzino degli anni ’50, era un po’ come appartenere alla categoria degli ausiliari, un po’ come appartenere alla categoria  dei riservisti; operativi pronti a svolgere compiti esecutivi. Persone comunque non destinate a comparire in prima fila. A me ciò non dispiaceva, da sempre ero stato inquilino dell’ultimo banco in fondo all’aula; avevo il vantaggio di poter divorare la merenda come e quando ne avessi avuto voglia e di non rischiare di riceve insulti e testate da compagni alle spalle. Poi alle interrogazioni non era detto che si doveva necessariamente essere abituati all’insufficienza.Il post non è monco: finisce così. Come sanno i miei amici ho scritto già troppo.Ad una mia amica ripropongo questo video con il quale Giannino ci presenta, a modo suo,  l'andamento del debito pubblico nel corso della nostra Repubblica.(*) Escludo, ovviamente, quanti non vogliono riconoscersi come tipi con le mani parate a difendere il famigerato buco,  soprattutto se dovesse capitare loro di leggere questo post.  Loro non c’entrano, cosi possiamo sfogarci liberamente e lasciarli barcollare per lidi, forse, ancora peggiori.IinA_M@.