MINICAOS IN LIBERTA'

Fisco, Befera: "Un sano timore è necessario"


Fisco, Befera: "Un sano timore è necessario"Per il direttore dell'Agenzia delle Entrate in Italia si è "ancora troppo teneri con gli evasori"
FOTO AP/LAPRESSE13:30 - Nel 2011 il recupero da controlli fiscali porterà nelle casse dello Stato oltre 11 miliardi di euro. Lo afferma il direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera, che sottolinea però come in Italia si sia ancora troppo "teneri in confronto a quello che accade in altri Paesi". E, quanto agli strumenti di controllo dell'Agenzia delle Entrate, spiega: "I contribuenti sono 40 milioni, noi 32 mila: è necessario incutere un sano timore"."Diciamo che chi riscuote le imposte non è mai amato da noi - ha spiegato Befera intervistato da Maurizio Belpietro a Mattino 5 -. La reazione nei nostri confronti è particolarmente violenta perché in Italia fino a pochi anni fa non c'era l'abitudine alla riscossione coattiva, a pagare con le cartelle. Si tratta di strumenti di garanzia, in fondo leggeri perché in Italia al contrario che in altri Paesi non si interviene direttamente sui redditi"."Fermare Equitalia significa far crescere l'evasione""Se fermiamo Equitalia, che è l'ultima società della filiera della riscossione delle imposte, fermiamo tutto e l'evasione riaumenta", avverte il direttore dell'Agenzia delle Entrate. "Tutto quello che fanno Equitalia e suoi funzionari - sottolinea Befera - lo fanno sulla base di leggi che analiticamente dicono come Equitalia deve comportarsi: se c'è qualcosa da rivedere siamo disponibilissimi a collaborare perché venga rivisto". "Che ci siano stati errori non lo metto assolutamente in dubbio, ma generalizzare sulla base di mille errori a fronte di 10 milioni di cartelle significa applicare la legge dei piccoli numeri - vale a dire ipotizzare che tutti i 10 milioni di cartelle siano sbagliate partendo da mille errori, che comunque non devono essere commessi"."A Cortina controlli normali e reclami eccessivi"Dopo il blitz anti-evasori a Cortina d'Ampezzo "ci sono state forse eccessive proteste per un'attività di controllo che è normalissima", nota Befera, secondo il quale con operazioni del genere "l'effetto più importante è l'effetto-deterrenza sul territorio". In questo modo si dimostra che "lo Stato attraverso la Guardia di finanza e l'Agenzia delle entrate è presente". L'etichetta di "propaganda" affibbiata a simile operazioni non infastidisce Befera: "Propaganda significa anche scoraggiare gli evasori". Nessun blitz Gdf ad Abano TermeI controlli fiscali negli hotel 5 stelle di Abano Terme ''non hanno alcun collegamento temporale'' con il blitz di Cortina, trattandosi di verifiche routinarie effettuate dall'Agenzia delle Entrate - non dalla Gdf - ''circa due anni fa''. Si tratta di controlli - spiegano all'Agenzia delle Entrate del Veneto - ''fatti dalla direzione provinciale di Padova nell'ambito della normale attivita' ispettiva, che in quel caso riguardava le strutture di 'media dimensione', ovvero inferiori ai 100 milioni di euro di fatturato''. Un'indagine di verifica sui redditi 2008/2009, quindi largamente antecedente l'ispezione di Cortina e che, secondo il presidente dell'Assoalbergatori di Abano, Gianluca Bregolin, ''non era salita alla ribalta della cronaca, perche' tutto era risultato assolutamente regolare''. ''Sono stato frainteso - ha aggiunto Bregolin - si e' trattato di un equivoco giornalistico. Le mie dichiarazioni non hanno avuto nulla a che fare con i recenti fatti di cronaca''. Nel corso dei controlli di Abano gli ispettori avevano incrociato anche i dati dei clienti degli hotel 5 stelle che avevano speso piu' di 5mila euro.http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/articoli/1033476/fisco-befera-un-sano-timore-e-necessario.shtml