MINICAOS IN LIBERTA'

La guida DOVE mangiare, dormire, lavarsi


I membri della Comunità di Sant'Egidio, prendendo esempio dal buon samaritano della parabola evangelica, si fermano e cercano di prendersi cura di questi poveri che vivono in gravi difficoltà nelle stazioni, sotto i portici e negli angoli delle città.L'impegno della Comunità in questo mondo è iniziato a Roma alla fine degli anni Settanta, quando il numero dei poveri nelle strade della città era in rapido aumento ponendo problemi nuovi. E' continuato in tante altre città del mondo.Alcuni episodi di intolleranza e di violenza verso queste persone ci fecero riflettere sulla condizione di abbandono e di pericolo della vita di questi poveri. In particolare ci colpì la storia di Modesta, un'anziana barbona conosciuta alla Stazione Termini di Roma che morì senza soccorsi perché era sporca e l'autoambulanza non volle caricarla.Il primo incontro con questo mondo di poveri, ha suscitato e fatto crescere lungo gli anni una rete di amicizia e di sostegno e ha dato luogo ad iniziative stabili di solidarietà.La guida DOVE mangiare, dormire, lavarsiIn questi giorni di freddo se incontriamo persone in difficoltà e non sappiamo o non possiamo fare nient'altro facciamo in modo da indirizzarli a questa o altra Comunità.**************************************************integrazione del 3/02/2012 Chi sono le persone senza dimora ?Negli ultimi anni a causa della crisi dello Stato sociale che ha interessato molti paesi europei o delle peggiorate condizioni economiche di altri, il numero dei senza tetto è andato aumentando.E' un mondo complesso, non uniforme composto di persone di età, itinerari e situazioni molto diverse.Sempre più spesso i motivi che portano alla condizione di senza dimora non sono riconducibili ad eventi eccezionali o a storie di particolare emarginazione. Al contrario si tratta di avvenimenti che possono toccare molti: unosfratto, una tensione familiare che non si risolve, laperdita del lavoro, una malattia possono trasformare, laddove manca il sostegno necessario, persone che fino a quel momento conducevano una vita "normale" in persone sprovviste di tutto. Per questo si possono incontrare anziani che hanno subito lo sfratto, adulti che dopo una separazione coniugale perdono ogni punto di riferimento, e sempre più spesso giovani senza lavoro.Tra i senza dimora merita un discorso a parte la presenza di stranieri: in genere si tratta di giovani che dormono in strada solo durante il primo periodo di immigrazione a causa della carenza delle strutture e che vivono questa esperienza con umiliazione pur accettandola come un passaggio obbligato per il futuro inserimento.
In alcuni paesi soprattutto nel Sud del mondo, ma anche nei paesi dell' Est europeo, sempre più consistente è il problema dei "meniños da rua", bambini spinti sulla strada dall'estrema povertà e dalla disgregazione delle loro famiglie.
A volte, tra i tanti mendicanti in Africa e in America Latina oltre a lebbrosi, malati, si incontrano intere famiglie che hanno perso la casa.Vivere per strada, contrariamente a quanto spesso si pensa, non è quasi mai una scelta. La vita in strada infatti è una vita dura e pericolosa; è una lotta quotidiana per la sopravvivenza. Ogni anno tante persone muoiono di stenti o di freddo nelle città ricche del nord del mondo e nei paesi poveri.Tanto meno è una scelta di libertà: chi è senza casa vive una condizione di grande vulnerabilità perché è costretto a dipendere da tutti anche solo per i bisogni più elementari, ed è esposto alle aggressioni, al freddo, all'umiliazione di essere cacciato perché indesiderato. ENTRA NELLA GUIDA: PERSONE SENZA DIMORA