MINICAOS IN LIBERTA'

Marettimo - omaggio agli amici del BLOG


  
 
un giro con mie foto per il mare di Merettimoed un altro breve in montagna
Marettimo ha la forma approssimativa di un quadrilatero, e questa sua forma fu pure avvertita e stabilita dagli antichi. Gli spigoli di questo mastodontico quadrilatero sono: Punta Troia; Punta Basano; Punta Cretazzo e Punta Mugnone. Marettimo ha un perimetro di circa Km. 18, e la superficie di circa 1500 are. E' lunga da N.O. Punta Mugnone, a S.E. Punta Basano, circa Km. 8. E' larga press'a poco Km. 3. Quest'isola è la più montuosa dell' Egadi. La sua più alta cima, Monte Falcone, supera i 684 metri di altezza sul livello del mare. Verso ponente la montagna è più scoscesa che verso levante, ove sulla costa omonima trovasi il pittoresco, ameno e ridente paese di Marettimo con i suoi 1500 abitanti, in buona parte laboriosi onestissimi pescatori. Oltre al superbo ed alto Pizzo Falcone " che non vacilla al soffiar dei venti, né all'imperversar delle procelle... ", l'Isola vanta altre cime quali il Pizzo Campana 600 m.; il Pizzo Scaturro 550 m.; il monte Lissandro 515 m.; il Pizzo dello Spalmatore con la sua altissima muraglia rocciosa e il frastagliato Monte Castiglio. Salendo sul Monte Lissandro, osserviamo, ancora, gli avanzi di quell'edificio che, fino a quindici anni addietro, chiamavamo il semaforo di Monte Lissandro, fabbricato nel 1888, per incarico del Genio Militare di Palermo, dall'impresa Palermitana Costruzioni Sciortino - Oliva e Comp. Nel 1912, a causa de' cattivi risultati conseguiti per la fitta nebbia, l'Autorità Militare Marittima sgombrò e abolì da quella pittoresca vetta il semaforo, lasciando, da quell'epoca ad oggi, l'immobile completamente abbandonato, in balia di sé stesso e di tutte le intemperie che, giornalmente - orribile a dirsi - riducono il pericolante edificio in condizioni così pietose che, fra non molto, non esisteranno più nemmeno i vetusti ruderi. Le magnifiche vette dell'alpestre Marettimo, da ogni loro parte, ci offrono lo spettacolo di meravigliose vedute. Con tempo eccezionale, la vista si estende fino a Pantelleria, al Capo Bon, alle coste dell'Africa, a Trapani, a Marsala, a monte Cofano, al gruppo delle Egadi, alle altre montagne della provincia di Trapani e di Palermo nonché al maestoso Monte S. Giuliano.Alcune delle numerose grotte esistenti sul lato di ponente erano rifugio della foca monaca ormai scomparsa dalle acque siciliane. Le escursioni più belle vanno fatte in barca. La grotta del Cammello, con mare limpido color verde trasparente; la grotta della Bombarda, che affascina per il suo mistero: in fondo, un calcare con forma che ricorda la mitra del Papa e, infine, la grotta del Presepio che è la più bella soprattutto al tramonto quando i raggi del sole le danno una colorazione fosforescente mentre le stalattiti e le stalagmiti diventano preziose sculture. Il punto più suggestivo, comunque, dell'isola è Cala Manione. Va ricordata, inoltre, Punta Troia sulla quale si eleva un vecchio castello, la mitica Punta Mugnone, estremo vertice NW dell'isola, Cala Bianca, Punta Libeccio dove sorge un faro e Punta Bassana a sud-est, probabilmente uno dei posti più interessanti per gli amanti della subacquea. Marettimo, per la ricchezza dei suoi fondali, è il paradiso dei sub. La Natura incontaminata di Marettimo permette la conservazioni di vegetali e animali ormai scomparsi in altre parti della SiciliaL'isolamento della flora e della fauna, risalente a 600 milioni di anni fa, ha permesso infatti la conservazione di esemplari vegetali ormai scomparsi dalla Sicilia e dalle altre isole dell'arcipelago delle Egadi. La storia naturale di Marettimo inizia circa 50 milioni di anni fa, nell'Era Terziaria, caratterizzata dal corrugamento orogenetico alpino, quell'insieme di fenomeni che determinarono il sollevamento delle catene montuose.La deriva dei continenti spinse quello africano contro quello europeo e determinò, secondo gli studiosi, un continente che dalla Sicilia si estendeva fino all'Asia Minore, di cui Marettimo faceva parte: la conferma di tale ipotesi è data dalla presenza della pianta endemica Scabiosa Limonifolia, proveniente da quelle terre.Altre varietà di piante presenti a Marettimo e non in Sicilia, come la Daphne Oleifolia e l'Erodium Maritimum, testimoniano altre trasformazioni geologiche avvenute circa 20 milioni di anni fa. Rimanendo isolata dall'inizio dell'Era Quaternaria, Marettimo divenne custode di una vegetazione che dall'esterno non avrebbe più ricevuto alcuna spinta evolutiva, e che si è perciò conservata inalterata per decine di milioni di anni, fino ad oggi. La Flora
Anche per il suo straordinario ambiente vegetale Marettimo è un isola quasi unica. L'importanza botanica di Marettimo si basa su due peculiarità fondamentali: la prima è quella di essere stata isolata dalla Sicilia in tempo assai remoto (600.000 anni), essa è divenuta rifugio di specie vegetali succesivamente scomparse nell'Isola madre che qui invece si conservate adeguandosi; la seconda peculiarita che a base della sua conservazione abbastanza buona è dovuta alla sua impervia costituzione montagnosa che riduce al minimo il fenomeno di antropizzazione. La parte settentrionale della costa Ovest è ricca di Leccio, Lentisco, Erica multiflora e Dafne oleifoglia. Nella parte più alta della montagna dove il terreno è più secco e pietroso predominano il Rosmarino, l'Euphorbia e la Satureia. Lungo la sorgiva della fonte di Pegna si trova una piccola colonia di Pini d'Aleppo. Il vero tesoro botanico di Marettimo è comunque costituito dalle specie rupestri. Salendo sulle pareti rocciesi e nelle posizioni più impervie è possibile ammirare le rarità più eccezionali della vegetazione isolana come ad esempio la Dianthus Rupicola con i suoi splendidi fiori rosa.La Fauna
L'isola è luogo di passo di qualsiasi sorta di uccelli ed è stata meta da sempre di numerosi cacciatori, anche se negli ultimi tempi la loro presenza è diminuita. Dal punto di vista faunistico l’isola riveste particolare importanza per l’avifauna trovandosi sulle rotte migratorie per cui è possibile osservare moltissimi uccelli di passo. Tra le specie nidificanti vanno menzionati: l’Uccello delle Tempeste (Hydrobates pelagicus) e la Magnanina (Sylvia undata). Sono inoltre presenti sull’isola il Falco pellegrino (Falco peregrinus), la Poiana (Buteo buteo), il Gheppio (Falco tinnunculus), il Barbagianni (Tyto alba), il Rondone maggiore (Apus apus) il Corvo imperiale (Corvus corax), il Verzellino (Serinus serinus), il Verdone (Carduelis chloris), il Fanello (Carduelis cannabina) e il Gabbiano reale mediterraneo (Larus cachinnans). Tra i rettili ricordiamo il Biacco (Coluber viridiflavus carbonarius), il Gongilo (Chalcides ocellatus), e una lucertola endemica dell’isola, la Podarcis wagleriana marettimensis. La spiaggia invece annida i bianchissimi gabbiani; il ghiottissimo Martin Pescatore, il Marangone. Ogni anno, ormai dal 2000, vengono istituiti campi d'osservazione organizzati dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli. Percorrendo i tanti sentieri dell'isola si incontrano costoni rocciosi che sbucano verticali qua e là, che fanno bella mostra di loro e della loro maestosità, e che ci impongono il cammino. A volte si scorgono delle fettine della costa, dove il mare azzurro e trasparente lascia intravedere gli scogli sul fondo, creando delle macchie di colore che sembrano finte e lasciano sempre stupefatti e incantati.Parzialmente tratto da:http://www.isoleegadi.net/flora-e-fauna-Egadi.htm