MINICAOS IN LIBERTA'

19 07 1992 - 19 07 2012


 19 07 1992 - 19 07 201216.58 
 
 « L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati.»(Paolo Borsellino, Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa 26/01/1989)...inattesa di giustizia!24/07/2012Sei in: Il Fatto Quotidiano > Giustizia & impunità > Severino: ̶...Severino: “Ingroia in Guatemala? Non strumentalizzate questa trasferta”Secondo il ministro della Giustizia tra la decisione del procuratore aggiunto di Palermo di accettare l'incarico dell'Onu e le polemiche di questi giorni a proposito dell'inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia "non c'è nessuna relazione"di Redazione Il Fatto Quotidiano | 23 luglio 2012Commenti (152)Più informazioni su: annamaria cancellieriAntonio IngroiaGiorgio NapolitanoGuatemala,intercettazionitrasfertaTrattativa
“Sono diventato un bersaglio”: queste le parole di Antonio Ingroia (procuratore aggiunto di Palermo) pronunciate solo pochi giorni fa nell’annunciare il suo trasferimento in Guatemala. Un nuovo incarico, a partire da settembre, su cui il ministro della Giustizia Paola Severino ha voluto dire la sua: “Quel magistrato era venuto a parlarmi da tempo di questo suo desiderio importante, ben prima che questo caso (l’inchiesta palermitana sulla trattativa Stato-mafia, ndr) manifestasse la sua potenzialità esplosiva”. Una trattativa formalmente ancora ‘presunta’, su cui la procura di Palermo sta indagando, e su cui nelle ultime settimane si sono succeduti pareri e testimonianze. Da una parte la nota ufficiale del Quirinale per smentire quanto pubblicato dal Fatto sul patto segreto tra pezzi di Istituzioni e Cosa Nostra (ricostruzioni bollate come “irresponsabili illazioni”), dall’altra il procuratore nazionale Antimafia che racconta di pressioni ricevute da Napolitano e dall’ex-ministro dell’Interno Nicola Mancino. Al centro quelle intercettazioni che il Capo dello Stato vorrebbe vedere distrutte. “Spiace che la partenza di Ingroia accada in questo contesto, ma dispiace solo per lestrumentalizzazioni che se ne possono fare”, prosegue il ministro della Giustizia. Dello stesso parere il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri che a Trapani ha dichiarato: “Il pm aveva chiesto lui stesso un mese fa di ricoprire l’incarico in questione, come ha esplicitamente confermato il ministro guardasigilli”. L’allievo di Borsellino ha infatti accettato l’offerta delle Nazioni Unite per unincarico annuale di capo dell’unità di investigazione e analisi criminale contro l’impunità nello stato centro-americano. Severino spiega che “combattere la criminalità organizzata anche fuori del territorio nazionale è importantissimo perché la criminalità organizzata è transnazionale e avere i nostri migliori magistrati, richiesti da autorità straniere per condurre questa lotta è una cosa che ci fa veramente onore. Se i magistrati ci chiedono di dare questo aiuto – conclude il ministro – credo si debba dire di sì”.Il Csm, che doveva pronunciarsi oggi, ha rinviato la decisione sulcollocamento fuori ruolo del procuratore aggiunto di Palermo. La Terza Commissione di Palazzo dei Marescialli ha deciso di chiedere prima al magistrato una relazione illustrativa dell’attività che deve andare a svolgere per conto delle Nazioni Unite; relazione che potrebbe arrivare nel giro di pochissimo tempo, al punto da far ritenere probabile il voto già domani. Intanto la Commissione ha verificato che il collocamento fuori ruolo di Ingroia “non avrà conseguenze sui delicati procedimenti di cui si sta occupando, in quanto sono tutti coassegnati ad altri magistrati della Procura di Palermo”. Hard to say I'm sorryHard to say I'm sorryPost n°223 pubblicato il 08 Settembre 2011 da ITALIANOinATTESATag: Hard to say I'm sorry, Italiano medio