MINICAOS IN LIBERTA'

Elezioni 2013: astensione attiva: l'improbabile, ma sempre possibile alternativa.


Strali polemici dal Sud alle richieste del segretario leghista Roberto Maroni„Votare è un diritto e, forse, anche un dovere; in una democrazia dovrebbe essere così. Per adempiere a questo atto, che tutti consideriamo "nobile" ed emblematico di uno stato democratico, è necessario che ciascun elettore acquisisca piena consapevolezza della scelta che va ad operare sulla base delle alternative ritenute accettabili presenti in campo.  Oggi, invece, fra gli elettori è diffusa la convinzione che "la generalità dei candidati ha la rogna" o, per ripetere un mio ossimoro, "la soluzione peggiore è migliore dell'alternativa".  In questa situazione è veramente molto difficile cercare di effettuare una scelta oculata scevra da pregiudizi ed interessi personali, ma supportata soltanto da uno spirito solidale verso il  perseguimento del cosiddetto "bene comune".  In questo marasma sociale molti elettori si dichiarano ancora indecisi e numerosi altri appaiono convinti ad astenersi; fra questi ci sono anche coloro che, però, non vogliono allinearsi alla platea dei "disertori" o diversamente "distratti" dalle incombenze sociali. Negli anni scorsi diversi audaci hanno sfidato la diffidenza generale e son passati dall'astensione passiva ad una forma di astensione definibile "attiva" nel senso che pur non scegliendo alcuno dei partiti e candidati hanno manifestato pubblicamente la loro sfiducia a tutto il "parco partiti e candidati" rifiutando la scheda e facendo riportare a verbale una breve  e chiara motivazione. Da anni nel WEB sono state diffuse molte notizie fra vere e false circa questa possibilità, In effetti questa soluzione non è prevista dalla legge elettorale, ma non è neppure vietata. D'altra parte apparirebbe alquanto strano che una legge possa prevedere la propria inapplicazione. Per queste elezioni la situazione mi appare più chiara e lineare in quanto il Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli affari Interni e Territoriale - Direzione Centrale dei Servizi Elettorali ha pubblicato la sua circolare n° 19/2013 nella quale è prevista chiaramente la possibilità da parte dell'elettore di non ritirare la scheda già vidimata.  A questo LINK si può trovare copia della circolare "Area II bis“ Raccordo con gli Enti Locali e Consultazioni Elettorali”  che si riporta di seguito:Oggetto: Operazioni di voto dell’ufficio elettorale di sezione. Rifiuto da parte dell’elettore di ritirare la scheda elettorale. Si trascrive la circolare n.19 del Ministero dell’Interno – Direzione Centrale Servizi Elettorali – pervenuta in data odierna. “Continuano a pervenire a questa Direzione Centrale dei Servizi Elettorali numerosi quesiti e richieste di chiarimento in merito ad una possibile forma di astensione dal voto, con il possibile rifiuto della scheda elettorale ed eventuale richiesta di verbalizzazione di dichiarazioni di astensioni o proteste di vario contenuto. In materia, si rappresenta che le norme vigenti si limitano a disciplinare la procedura di voto, nonché i casi di nullità delle schede (articoli da 57 a 63 del D.P.R. n. 361/1957).L’art.62, infatti, prevede l’ipotesi in cui l’elettore non voti in cabina elettorale, facendone derivare la nullità della scheda. Ciò accade quando l’elettore registrato dal seggio elettorale, al quale ha consegnato la tessera elettorale e il documento d’identità, abbia ritirato la scheda e poi l’abbia riconsegnata senza entrare prima in cabina. In tal caso, l’elettore dovrà essere conteggiato tra i votanti e la scheda dovrà essere dichiarata nulla e inserita nell’apposita busta secondo le istruzioni in dotazione ai seggi.Invece, il rifiuto della scheda non trova una specifica disciplina normativa ma non può certamente ritenersi vietato; l’elettore, infatti, può richiedere specificamente al presidente del seggio elettorale di voler votare solo per alcune e non per tutte le consultazioni in corso (e di voler ricevere, quindi, solo alcune schede) oppure può dichiarare di voler rifiutare tutte le schede.L’ipotesi che si evince dai quesiti e dalle richieste di chiarimento pervenute a questo Ufficio sembra riguardare i casi in cui l’elettore voglia astenersi completamente dal voto, rifiutando tutte le schede e chiedendo la verbalizzazione della propria astensione dal voto stesso.Al riguardo, si ritiene che, in tali evenienze, il presidente del seggio – al fine di non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni - possa prendere a verbale la protesta dell’elettore e il suo rifiuto di ricevere la scheda, purché la verbalizzazione sia fatta in maniera sintetica e veloce, con l’annotazione nel verbale stesso delle generalità dell’elettore, del motivo del reclamo o della protesta, allegando anche gli eventuali scritti che l’elettore medesimo ritenesse di voler consegnare al seggio.Per quanto attiene la rilevazione del numero degli elettori, appare utile rammentare che coloro che rifiutano la scheda non dovranno essere conteggiati tra i votanti della sezione elettorale."Al fine di assicurare la speditezza e la regolarità delle operazioni di voto, si richiama al’attenzione delle SS.LL. circa la necessità di sensibilizzare, attraverso i sindaci dei comuni della provincia, i presidenti degli uffici elettorali di sezione affinché sia predisposta ogni misura idonea per evitare, in ogni caso, il verificarsi di situazioni che possano ostacolare la procedura di voto all’interno del seggio, a garanzia del regolare svolgimento del procedimento elettorale e del rispetto degli elettori che devono poter esercitare agevolmente il loro diritto/dovere di voto." ********** Le SS.LL. vorranno predisporre idonee misure organizzative affinchè le indicazioni fornite con la presente circolare siano portate a conoscenza dei presidenti degli uffici elettorali di sezione interessati alle prossime consultazioni elettorali.Si ringrazia per la consueta e fattiva collaborazione. Di seguito riporto i LINK ad alcune  circolari già diffuse dalle Prefetture:NAPOLI  PARMA ROMA  AVELLINO  PISTOIA  ISERNIA CHIETI FIRENZE ALTRE AL 04 02 2013 In pratica la procedura da adottare sarebbe la stessa diffusa per le precedenti elezioni da vari siti a ciò sensibili che riporto di seguito:Rifiuto o restituzione con verbalizzazione delle schede: riferimenti normativi e prime indicazioniISTRUZIONI PER L’ELETTORE 1) andare a votare, presentarsi con i documenti + tessera elettorale e farsi vidimare la scheda 2) NON TOCCARE LA SCHEDA (se si tocca la scheda viene contata come nulla e quindi rientra nel meccanismo del premio di maggioranza) 3) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (dopo vidimata), dicendo:  'rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato!' 4) pretendere che venga verbalizzato il rifiuto della scheda 5) esercitare,se si vuole, il proprio diritto di aggiungere, in calce al verbale, un commento che giustifichi il rifiuto (ad esempio, ma ognuno decida il suo motivo:  'nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta' – oppure: ‘perché nessun partito ha nel suo programma ...................(CI SONO MIGLIAIA DI MOTIVI)" (d.p.r. 30 marzo 1957, n. 361 - art. 104, già citato) così facendo non voterete, ed eviterete che il voto, nullo o bianco, sia conteggiato come quota premio per il partito con più voti.“  Per approfondire l'argomento si può consultare la seguente documentazione:CITTADINIATTIVIBERNALDAVOTO DOMICILIAREPROPAGANDA ELETTORALE Approfondimento elezioni anno 2008http://www.riforme.info/iniziative/noschede2008/145-2008-come-nei-seggi