MINICAOS IN LIBERTA'

"...il buon senso non ha padroni ...ne confini, ma cerca persone che lo adottino" ... IinA_M@


...inseguire il nostro pensiero nel dinamico mondo dei BLOG è un compito che dobbiamo svolgere con dovizia e perseveranza in modo da recuperare la nostra identità che viene continuamente infranta da turboenze comunicative che non ci appartengono. Caro Roberto, in occasione della pubblicazione e della ponderata discussione di questo tuo post così impegnativo e delicato, sento, innanzi tutto, l’esigenza di ringraziarti per la tua sempre cortese e ponderata cura applicata nel pubblicare i tuoi commenti nel mio piccolo “cantuccio” (da me riconosciuto come un acaro del web) sebbene, in esso, mai hai rinunciato a formulare pur con rispettoso vigore le puntualizzazioni e le differenziazioni, anche severe, che hai valutate al momento opportune. Così penso di aver fatto anche io nei tuoi numerosi blog che si sono susseguiti per le motivazioni, non sempre comprensibili, che sappiamo e spero tanto che tu possa convenirne. Questo piccolo esempio che interessa noi, caro Roberto, l’ho citato soltanto per porre in evidenza che fra persone “reciprocamente rispettose” è un po’ più facile trovare dei punti di incontro nonostante le diverse esperienze che a ciascuno di noi la vita ha riservato ed anche, forse, la sussistenza di significative differenziazioni di natura …ideologica …generazionale e, non ultima, …di appartenenza sociale vista almeno sotto l’aspetto convenzionale.Così, caro Roberto, credo che dovrebbe essere sempre, non solo fra i singoli individui, ma fra tutti i componenti le comunità di ogni ordine e grandezza, incluse quelle virtuali …questa compresa,sino a raggiungere le dimensioni che raggruppano interi popoli …e, perché no, anche oltre. Di certo lo è per chi, fosse anche a suo modo esclusivo, si sente e soprattutto si comporta come figlio del “mondo” al quale “noi”, …magari in modo un po’ personalizzato, ci sentiamo di appartenere …ed apparteniamo …con il cuore e con l’animo …dalle unghie dei piedi …sino alla cima dei capelli.Noi, figli del mondo, …non siamo soli; …abbiamo avuto ed abbiamo anche dei padri dai quali trarre insegnamento ed ammaestramento e, soprattutto, forza per acquisire la propria personale cultura dell’autoeducazione che non essendo stata somministrata in modo artefatto dall’esterno rientra nel DNA della nostra personalità …qualora non ne fosse già costituita parte congenita. In noi, Roberto caro, …in chi ci sta vicino ed è “parte di noi” perché ci rassomiglia o ci completa, dobbiamo trovare tutta l’energia per superare ogni difficoltà che la vita “ci regala”, magari anche soltanto per farci divenire più forti raccogliendo tutte le forze per affrontarle in modo vincente. Certo, a volte, non si tratta di “regali” graditi, ma anche in quelle circostanze dobbiamo trovare la forza del cuore e quella mentale per contemperate opportunamente le spinte che prorompono dal nostro istinto di conservazione nei drammatici o tragici scenari privati o sociali nei quali, per avventura, ci troviamo immersi. …"Credo che nel caso in cui l’unica scelta possibile fosse quella tra la codardia e la violenza, io consiglierei la violenza. Ad esempio, quando mio figlio maggiore mi chiese quello che avrebbe dovuto fare se fosse stato presente quando nel 1908 fui aggredito e quasi ucciso, se fuggire e vedermi uccidere oppure usare la sua forza fisica, come avrebbe potuto e voluto, e difendermi, io gli risposi che sarebbe stato suo diritto difendermi anche facendo ricorso alla violenza." così si pronunciava M. K. Gandhi trattandosi di vicenda strettamente privata …che io credo debba, con giudizio, estendersi anche a tutte le vicende umane …a qualsiasi livello, intendo; …tenendo conto, però, che “La più grande debolezza della violenza è l’essere una spirale discendente che dà vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male. come giustamente ci suggerisce Martin Luther King. Le vicende che hanno riguardato quel tragico periodo storico che per alcuni ha rappresentato una sorta di “guerra civile a bassa intensità” sono di rilevanza tale che, secondo me, difficilmente possono essere adeguatamente discussi, soprattutto nel merito, in così angusti spazi dialettici; ne, personalmente mi ritengo in grado di dare un significativo contributo se non strettamente personale e quindi molto parziale.Caro Roberto sappiamo che fra i cosiddetti “terrorismo di sinistra", “eversione di destra" e "stragismo di stato" oggi esistono soltanto delle “verità giudiziarie parziali” confuse e spesso contraddittorie; …non diversamente, peraltro e purtroppo, da quanto accade nella nostra giustizia penale con i tanti casi in discussione per decenni senza, pervenire a delle sentenze plausibili; senza dilungarci basta osservare i casi di Perugia ed Avetrana …e quelle discusse i osceni spazi televisivi. Un cosa posso confermare, Roberto, che io non ero e non sono certo fra coloro che sono disponibili ad accettare supinamente le risposte di tipo “militare” da parte non tanto dello “Stato” come istituzione, ma, soprattutto, da parte di coloro che lo gestiscono in modo indegno …come non di rado è avvenuto nel secolo scorso ed in questo decennio avanzato del XXI. In quel periodo, oggetto del post in particolare, infatti, una notevole fetta dell’elettorato anche non conservatore si rassegnò ad accettare misure restrittive della libertà individuale che permisero, anche mal seguite, l’insana esistenza di soggetti torturatori. Discorso diverso mi sento di fare per la “censura” da una parte e la “tortura” dall’altra. Personalmente ritengo che entrambe non dovrebbero trovare spazio alcuno. Mai. Se, per caso, in via eccezionale potrebbe presentarsi l’esigenza di una giudiziosa “censura”, di certo è impensabile che un discorso parallelo possa farsi per la “tortura” …che, oltretutto, può raggiungere un livello di degrado della dignità umana anche superiore alla stessa pena di morte che la nostra Costituzione ripudia come dalle norme contenute nell’art. 27 che se correttamente rispettato, non sarebbero dovuto verificarsi neppure le morti di poveri nostri “figli” Stefano e Federico …delle quali ho anche trattato nel mio blog; casi questi capaci di strappare lacrime amare anche ad animi non proprio teneri e di certo troppo accomodanti verso poteri non costituzionali. Un saluto a te Roberto esteso a Giorgia ed a quanti di stanno vicino ed un sincero augurio per ciò che ti attende il 15 prossimo affinchè tutto si svolga nel migliore dei modi, M@.