MINICAOS IN LIBERTA'

12 dicembre 1969 - ...ricordare per non ritornare ...a ricordare ...invano!


Ora si avvicina il Natale, è tempo di auguri. Un po per pigrizia ed un po per allergia all'aria che si respira  e rimbomba nelle nostre stanche orecchie ascoltando i nostri rappresentanti politici, mi viene da fare gli auguri di natale  al modo di  Pasolini oltre quaranta anni fa ...dove, forse, mi son fermato ...in attesa ...quasi italiano....invano.  «Tanti auguri ai fabbricanti di regali pagani! Tanti auguri ai carismatici industriali che producono strenne tutte uguali!Tanti auguri a chi morirà di rabbia negli ingorghi del traffico e magari cristianamente insulterà o accoltellerà chi abbia osato sorpassarlo o abbia osato dare una botta sul didietro della sua santa Seicento!Tanti auguri a chi crederà sul serio che l’orgasmo che l’agiterà - l’ansia di essere presente, di non mancare al rito, di non essere pari al suo dovere di consumatore - sia segno di festa e di gioia!Gli auguri veri voglio farli a quelli che sono in carcere, qualunque cosa abbiano fatto (eccettuati i soliti fascisti, quei pochi che ci sono); è vero che ci sono in libertà tanti disgraziati cioè tanti che hanno bisogno di auguri veri tutto l’anno (tutti noi, in fondo, perché siamo proprio delle povere creature brancolanti, con tutta la nostra sicurezza e il nostro sorriso presuntuoso).Ma scelgo i carcerati per ragioni polemiche, oltre che per una certa simpatia naturale dovuta al fatto che, sapendolo o non sapendolo, volendolo o non volendolo, essi restano gli unici veri contestatori della società. Sono tutti appartenenti alla classe dominata, e i loro giudici sono tutti appartenenti alla classe dominante». [da Pier Paolo Pasolini. Saggi sulla politica e sulla società, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, Mondadori, Milano 1999] . E con  tutti loro voglio condividere questo presepe preparato  per il Natale 2009, dai carcerati del carcere di Palermo sotto la guida della nostra amica Carmela, lafatadelmare.Con il loro permesso lo voglio dedicare, soprattutto,  ai carcerati che per qualche errore giudiziario, che forse non sarà mai rilevato, o per la ingiustizia giusta, fatta di leggi non eque, sono costretti ad espiare pene appartenenti ad altri, che magari in questi giorni sono al sole nelle isole tropicali.Ed alla faccia di tutti i responsabili delle stragi che siano di stato o di antistato poca importa, che restano, dopo decenni IMPUNITI.UN PENSIERO VA ALLE 19 (17+1+1) VITTIME DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA DELLA QUALE OGGI SI CELEBRA IL QUARANTAQUATTRESIMO ANNIVERSARIO SENZA CHE SIA STATO POSSIBILE INDIVIDUARE GLI ASSASSINI CHE GIRONZOLANO, IN QUALCHE DOVE CHE SOLO LA NOSTRA FANTASIA E SOLTANTO LEI PUO' IMMAGINARE.
 12 DICEMBRE 1969  Ricordiamoci sempre che non c'è LIBERTA'senza eguaglianzae non c'èEGUAGLIANZAsenza libertà 
12 dicembre 1969 12 dicembre 2013...ricordare per non ritornare ...a ricordare ...invano!1969: Strage di Piazza FontanaOggi: ANSA.ITaltro: http://www.ansa.it/web/index.html