MINICAOS IN LIBERTA'

La "Liberta di Pensiero" ...qui!


  In effetti nell'ambiente  web  "la libertà di espressione", così tanto evocata, spesso rappresenta solo una scusa utilizzata da diverse persone per nascondere le contraddizioni da esse stesse poste in atto, magari involontariamente per condizionamenti oggettivi e soggettivi di cui si è  portatori. Ciò  sia con riguardo al carattere comportamentale  a livello personale che di  carattere relazionale con gli altri utenti o referenti. Soprattutto quando essa non appare riferibile a una propria e concreta visione unitaria  del “se” manifestata alla generalità dei componenti il proprio mondo vitale,  del proprio "esistere" e del modo di  porsi nei confronti  di ciascun singolo “altro”. Credo, invece, che dovrebbe interessarci di più ciò che ciascuno di noi  "pensa" e "sente"  nel proprio intimo anche se non riesce a  manifestarlo in pubblico oppure decide deliberatamente di non voler farlo in  modo da poter suscitare empatia o simpatia anziché turbamenti negli altri e di  converso anche in se stessi. E’ proprio questo che, secondo me, sta alla base delle “risse” virtuali o reali che siano. Non c’è alcuna necessità di provocare nuove risse oltre a quelle che per la natura umana già ci tocca subire. Tollerare compiacenti  le “caciare” può costituire anche una sorta di compensazione per coprire spazi intimi che meriterebbero ben altre risposte.  Ed è ciò che ciascuno di noi è chiamato a  fare; per gli altri di certo, ma soprattutto, e prima di tutto, per se stessi. Credo che neppure sia necessario evirare  il vocabolario evitando termini non a tutti congeniali; si tratta, invece, di dare alle parole il significato che nel contesto rendono meglio il messaggio che ad esse si vuol imprimere. Occorre  anche non dimenticare che  prima di  controbattere è opportuno leggere con  attenzione e cercare di comprendere anche il non “esposto”. Magari nel merito e  non a “capocchia”.  Leggere tenendo anche conto della punteggiatura, degli spazi. Dei punti sospensivi come fossero momenti di riflessioni necessarie. Anche le omissioni del detto e del non detto. E perché no, del  contraddetto soprattutto quando è da contestare o condividere divenendone  attori.  Questa è la "Libertà di Pensiero". Quella “Luce splendente” alla quale dovremmo tutti far riferimento come fosse la nostra stella polare che guida la nostra coscienza. Sempre. Libertà di pensiero sostenuta dal buonsenso e finalizzata verso il bene comune.  Ciò significa semplicemente ambire a  vivere in un mondo in cui non si ruba niente di niente, a nessuno. Neppure briciole di pensiero disperse.  E se questo fosse soltanto un mondo ideale, va bene anche così.  Se, come è,  esso costituisce un’utopia, ancora più importante è crederci. Questo è il senso dell’attesa senza aspettare nessuno e nulla assaporandone il profumo anche se tale resterà per il vero “sempre”.  Libertà di pensiero sapendo che il “PENSIERO” non può avere padroni.  Neppure uno. Non l’ho ha!   Il Pensiero è li ed è qui:  ovunque. In ogni dove noi lo cerchiamo Ello ci  attende. Anche quando qualcuno crede di averlo catturato,  Ello già non è più ove dal “qualcuno immaginato”. L’importante è che possa raggiungere l’altro a cui  pensavamo di donarlo; affinché possa,  esso fortunato, catturarne l’essenza. E solo quella. (dedicato a una persona a piacere ...a sua scelta)