MINICAOS IN LIBERTA'

Il fantasma della Signura Leta


 Il  mistero di “Signura” LetaUna cupa leggenda aleggia intorno a un antico fabbricato che si leva nelle campagne di MesagneE’ poco noto che nel 2004 a Mesagne venne girato ‘Bianco Scarlatto’, un film scritto, diretto e prodotto dai fratelli Magrì (nel cast c’era anche Franco Nero).  Il film si ispira con molta libertà alla leggenda della ‘Signura Leta’. Tale leggenda racconta la tragedia di una ragazza di famiglia nobile che in epoca remota disonorò il suo sangue legandosi a un ciabattino. Il padre della ragazza, un ricco possidente contrario a quella relazione, incaricò i suoi figli maschi di fare ‘giustizia’. Questi si misero in cerca degli innamorati, che sorpresero una notte in una masseria di Mesagne. Il giovane ciabattino morì per primo, accoltellato. Lei, che indossava l’abito da sposa della madre, cercò scampo nel forno. Ma nella concitazione della fuga una scarpa le cadde proprio davanti all’imboccatura del forno. Quando i fratelli scorsero la calzatura compresero. Allora, invece di snidare la sorella e riservarla la stessa sorte dell’amato, diedero fuoco alle fascine che stavano nel forno. Da quel giorno il fantasma della Signura Leta si aggirerebbe per le campagne di Mesagne indossando un abito nuziale e tenendo in mano una scarpetta bianca. Ogni apparizione della Signura Leta ha dato origine a sotto-leggende. La più celebre si ambienta a Calana, una contrada dell’agro mesagnese, tanto che a tale proposito si parla di ‘Signura Leta ti la Calana’. A parlarne è Enzo Poci nel suo ‘Pregiudizi, superstizioni e fantasmi nel popolo mesagnese’. Poci riferisce quanto gli raccontò a suo tempo un tale M. : Molti anni fa a Mesagne un medico viveva in una villa o masseria in contrada Calana con una “bellissima artista napoletana” (forse una ‘sciantosa’). I due evidentemente non erano  sposati ; l’autore infatti parla di “convivenza” pesantemente ostacolata dalla famiglia di lui, il che non poteva che tornare a disdoro del medico (convivere! e con una donna ‘svergognata’...).  Dinanzi a questo atteggiamento ostile, i famigliari di lei vennero a prelevarla per riportarla a Napoli. Al momento di partire la donna, la quale pare avesse col suo gruzzolo contribuito alla costruzione di quella, rimproverando al compagno d’aver fatto ben poco per trattenerla, lanciò una maledizione : Il fuoco avrebbe colpito la casa e il dottore sarebbe morto di morte violenta. Ebbene, quindici giorni dopo, un fulmine si abbatté sulla casa uccidendo il medico. A distanza di anni, sopraggiunse anche la morte della sciantosa. Fu allora che per la prima volta si manifestò il fantasma della Signura Leta. Ciò avvenne proprio in quella villa, nella quale era andato ad abitare il signor M., (la fonte di Poci). Il racconto di M. parla di una prima apparizione, avvenuta di notte all’esterno della casa : una signora vestita di nero e dal viso scheletrico. La seconda apparizione ha luogo all’ingresso del viale che conduce alla villa : M., che lì era ‘atteso’, alla vista della Signura Leta si segna e pronuncia in latino scongiuri imparati da un prete in precedenza chiamato a benedire la casa. Ma il fantasma con voce ovviamente “tombale” lo rassicura : A lui non farà alcun male e da quel luogo non è intenzionata ad andare via. La terza e ultima apparizione, almeno per quanto riguarda  M., avviene alcuni giorni dopo :  Un amico viene a trovare M. portandosi dietro le due figlie. Le bambine riferiscono d’ avere visto una donna vestita da sposa che dall’alto di un balcone le osservava.... Si fermano qui le rivelazioni di M. che, evidentemente, dopo quell’ultima volta fece fagotto. Attualmente, quel fabbricato ospita un lussuoso ristorante chiamato Villa Leta. Concludiamo aggiungendo che a Mesagne altri ritengono che la tragedia della Signura Leta si sia consumata in contrade diverse  : Frisaca o Lu Mucchiu,  dove sono ancora in piedi i resti di palmenti e torri di campagna.Fonte: http://quotidianodibari.it/articoli/cultura-e-spettacoli/il-mistero-di-signura-leta/#.V-aI3CGLSUkApprofondimento: http://www.mesagne.net/81-cultura/1393-leggende-popolari-salentine-la-signura-leta-di-marcello-ignone