MINICAOS IN LIBERTA'

1° Maggio 2020


 
 Tutta la mia vita e la mia opera testimoniano anche – io lo spero – la fedeltà a un ammonimento severo che mio padre quando incominciai il mio lavoro ebbe a farmi: “ricordati – mi disse – che la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna; perciò ti affido una consegna: tu devi lottare con ogni mezzo affinché gli operai di questa fabbrica non abbiano da subire il tragico peso dell’ozio forzato, della miseria avvilente che si accompagna alla perdita del lavoro”.  di Adriano Olivetti  
 “Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero” di Aristotele “Maggio viene ardito e bello con un garofano all’occhiello, con tante bandiere nel cielo d’oro per la festa del lavoro” di Gianni Rodari  
 Lavoro infimo,  dispersi i festeggianti-       Riti e rituali      
 Liberi e forti-  Rose rosse per tutti i    lavoratori   Alla festa dei lavoratori si può assegnare una valenza propria che prescinda dalle situazioni economiche, sociali e politiche di carattere continentale, nazionale, settoriale, e di qualsiasi altro criterio che non si richiami al diritto universale che permette a ciascuna persona di contribuire alla vita della comunità di appartenenza mediante l’applicazione delle sue potenzialità creative e operative. Ciò che chiamiamo lavoro non è altro che quel dono naturale mediante il quale ciascuno dovrebbe avere la possibilità di esercitare il suo talento nei modi in cui è dotato. Dono che appare un diritto, ma allo stesso tempo, costituisce anche un dovere. Il lavoro, quindi, ha una sua peculiarità rappresentata dalla funzione che è chiamato a svolgere chiunque apre gli occhi sulla faccia di questa terra. Terra che è parte della natura.Madre Natura, comune per tutti noi.Tutte le persone che, come tali, costituiscono la specie umana.Né maschi, né femmine, né altre denominazioni sono da considerare ammissibili.Deve bastare: “Persona” come unica denominazione.E lei, la Nostra Madre Natura, il suo lavoro è abituata a farlo ottimamente secondo un programma a noi sostanzialmente sconosciuto, ma di cui possiamo vederne gli effetti e goderne dei benefici. Madre Natura che non può essere con noi tollerante e permissiva; né addomesticabile di là dalle metodologie difensive che piano piano siamo riusciti a consolidare. E così, quando c’è dato poter ammirare immagini con delle rose profumate abbracciate al pruno o all'albicocco con le gemme o frutti in crescita, non ci resta che prendere da lei esempio come fosse un emblema del modo di esistere degli esseri viventi, contributori al ciclo di vita di appartenenza.E ciò che avviene in ogni istante e che si materializza nel proverbio popolare che recita “il pesce grande mangia quello piccolo”. Un semplice e ruspante modo di dire, ma che può essere esteso al rapporto fra due specie qualsiasi di esseri viventi che per avventura e affinità fra loro impattano e a volte interagiscono a fasi alterne.La festa dei Lavoratori, intesi come “PERSONE", non può avere, quindi,  una valenza di basso profilo.Non può esserci neppure una festa dei lavoratori se non c’è, a monte, la “FESTA DEL LAVORO”.E la “FESTA DEL LAVORO” non può essere figlia della sopraffazione e della speculazione.Non può rendersi accettabile, in questo caso, il detto popolare applicabile alla generalità degli esseri viventi.A imporre questo diverso approccio è accorsa la civilizzazione della specie che seppure avvenuta in modo tormentato offre oggi molteplici strumenti per rivendicare un’equa difesa dei propri diritti e doveri. Magari essi potranno pure essere contestualizzati, ma di certo, mai vanno considerati annullabili.Lo stesso approccio deve, e non dovrebbe, quindi, deve valere per il potenziale profugo del centro Africa come per lo specialista scienziato californiano. Almeno l’approccio non può essere  diverso.Altrimenti non c’è "FESTA DEL LAVORO” e della dignità delle "PERSONE".In tale evenienza ci potrà anche essere festa per i  lavoratori, come se fosse una vacanza in più; ma questa è tutta un'altra storia.  In altri tempi.Lontana dal cuore pulsante del "Mondo Rotondo" e sempre più avvolta fra i "Mondi spigolosi", troppo spesso trucemente. Senza, ma pure con il corona virus. M@ 1° maggio 2019/20.Vieni o Maggio t'aspettan le genti ti salutano i liberi cuori dolce Pasqua dei lavoratori vieni e splendi alla gloria del sol Squilli un inno di alate speranze al gran verde che il frutto matura a la vasta ideal fioritura in cui freme il lucente avvenir Disertate o falangi di schiavi dai cantieri da l'arse officine via dai campi su da le marine tregua tregua all'eterno sudor Innalziamo le mani incallite e sian fascio di forze fecondo noi vogliamo redimere il mondo dai tiranni de l'ozio e de l'or Giovinezze dolori ideali primavere dal fascino arcano verde maggio del genere umano date ai petti il coraggio e la fè Date fiori ai ribelli caduti collo sguardo rivolto all'aurora al gagliardo che lotta e lavora al veggente poeta che muor al veggente poeta che muor che muor che muor ****** OGGI: USCIAMO DENTROUN DONO:...doppio    ..............."Ama il consumo come te stesso" (no)..............."Voi non potete fermare il Vento" (si)...............Sempre grazie, Faber.*****1° Maggio 2009 1° Maggio 2010 1° Maggio 2011 1° Maggio 2012 1° Maggio 20131° maggio 2014 1° maggio 2015 1° maggio 2016 1° maggio 2017 1° maggio 2018  1° maggio 2019