MINICAOS IN LIBERTA'

Roma 25 08 1960 La Grande Olimpiade


 La grande olimpiade è un film documentario del 1961 diretto da Romolo Marcellini sulle olimpiadi di Roma del 1960.Il film ha ottenuto una candidatura ai premi Oscar 1962 nella categoria miglior documentario.Stupende immagini iniziali da un elicottero: in primo piano Basilica di San Pietro, Colosseo, E.U.R., stadio Flaminio, Palazzo dello Sport, stadio Olimpico con 7 corsie ma con 6 atleti in finale nelle gare veloci, con tanto di filo da tagliare al traguardo.Commovente viaggio della fiaccola da Atene all'Italia: compiuto anche a bordo dell'Amerigo Vespucci, con passaggi festosi nei vari paesi. Papa GIOVANNI "vigesimo terzo"(XXIII) che benedice gli atleti ed in latino sottolinea il classico MENS SANA IN CORPORE SANO. 25 Agosto 1960, pomeriggio romano assolato: gli atleti sfilano ordinati e in stile troppo militare nella Cerimonia di apertura dei giochi: ultima l'Italia, con alfiere il grande schermidore ETTORE MANGIAROTTI. Le due Germanie unite in una singola bandiera, quale messaggio di Sport unificante, anticipatore di un sogno futurista. Giulio Andreotti(giovane e senza occhiali) presidente del Comitato Organizzatore e Giovanni Gronchi capo dello Stato a rappresentare la classe politica. Bandiera con i 5 CERCHI proveniente da Melbourne dei precedenti giochi australiani, salutata dal volo coreografico di tanti colombi; immagini sottolineate da musica celestiale. GIANCARLO PERIS ultimo tedoforo: accende la FIAMMA OLIMPICA un atleta sconosciuto vincitore della corsa campestre dei Campionati Studenteschi. Giuramento degli atleti fatto da ADOLFO CONSOLINI. E arrivano le gare: rimonta di un italiano nella staffetta di nuoto; ciclisti senza casco e senza pubblicità, con un italiano sconsolato per un argento vinto. Vincerà l'oro nella cronometro di 100 km a squadre(dove morì un corridore danese, per anfetamine: il doping del passato). Voce in lingua inglese nelle immagini, dal 25mo minuto. Blocchi di partenza piantati a martellate sulla pista in terra battuta. Spettacolari rallenty del salto triplo, con atleti dalla tecnica sopraffina. A Caracalla gare di ginnastica, con atlete più donne rispetto ad oggi e dalle movenze vicine a quelle di ballerine classiche: poesia allo stato puro. Basket dai ritmi compassati e calcio antico con il Libero dietro a tutti. Salto in alto con stile ventrale ed atterraggio sulla sabbia. Riprese del Villaggio olimpico: gioventù spensierata, bella; telefoni pubblici, juke-box, vestiti ed acconciature dell'epoca; nessuna donna stecchino, come oggi: baci, abbracci e nuove amicizie. Favolose immagini di cross country con cavalli dai movimenti eleganti; ma regista selezionatore di incidenti ed errori. Vesuvio sullo sfondo nelle gare di vela del Golfo di Napoli. Vera Marcia di un tempo, senza il passo saltellante di oggi(corsa). Pugilato annunciato dalla cupola illuminata all'interno del Palazzo dello Sport: superlativa e avveniristica. Guantoni rumorosi, rivelatori di colpi potenti; atleti senza casco protettivo. Giovanni BENVENUTI, detto Nino, leggenda del pugilato in primo piano. Piazza di Spagna, Piazza Venezia, Via Veneto, Fontana di Trevi, Fori Imperiali per una passeggiata in carrozzella; poi gare di Lotta sotto le tre enormi volte della Basilica di Massenzio. Dopo, settebello italiano imbattuto e oro nella pallanuoto. Scherma a Palazzo dei Congressi. 100, 200 e staffetta 4x100 donne ad una ex paralizzata: la gazzella statunitense WILMA RUDOLPH, vittima bambina della poliomielite, curata in istituti distanti da casa, di 80 chilometri. Miracolo creato dalla volontà umana. Seguono tuffi dai rallenty infiniti per atleti simili ad uccelli in volo. 4 metri e 80 nel salto con l'asta con atterraggio dei piedi su sacchi di paglia: aste di metallo rigide: tutto è pazzesco! Velocità incredibili al Velodromo, pista di ciclismo con curve paraboliche fortemente inclinate ed uso di caschetti "preistorici". 15.000 spettatori a Villa Borghese, in Piazza di Siena per il concorso di salto ad ostacoli, con i cavalieri "fratelli invincibili" RAIMONDO e PIERO D'INZEO; gareggianti come carabinieri in divisa. Canottaggio a Castel Gandolfo, dentro il vulcano del Lago Albano, da 5.000 anni spento... L'inno alla gioia, di Beethoven, per l'oro delle Germanie unificate, con bandiera tedesca a tre bande orizzontali sovrapposte con i 5 Cerchi olimpici. Nella velocità maschile, i soliti 3 americani in finale, restano a bocca asciutta: vincono un tedesco nei 100 e l'italiano LIVIO BERRUTI nei 200. 10 settembre 1960, suggestiva gara di maratona finale, con tramonto e notte romana, fatta di monumenti illuminati per le riprese televisive, e ABEBE BIKILA che "accarezza" scalzo il percorso. Arco di Costantino subito dopo il traguardo. il giorno dopo, spegnimento della FIAMMA OLIMPICA con tutti gli spettatori dello stadio che usano giornali accesi, per fiaccole anti-nostalgia: ci aspetta un quadriennio infinito, in attesa di Tokio, per rinnovare la magia. Immagini struggenti finali, condite con L'INNO AL SOLE di Pietro Mascagni. Baci olimpici, Andrea. TUBEaaaNNNdd4 anni faLa Grande Olimpiade  Roma 25 08 1960  (se salta l'incorporamento - eseguito in modo regolare - usare il LINK in alto)Comunque sempre grazie ai titolari dei diritti che, in qualche modo, ci permettono la visione del film.  Pierre de Coubertin e la filosofia dei Giochi Olimpici.   Il cuore di Pierre de Coubertin   Pierre de Coubertin e le Olimpiadi moderne                                 10 09 1960Olimpiadi di Roma 1960 @ La Maratona                                                                         1960 Livio Berruti 200m batteria,semifinale e finale Roma Olympics