MINICAOS IN LIBERTA'

QUANDO LA DEMOCRAZIA E' COLPITA DA UN CANCRO SOCIALE COME SI PUO' RIMEDIARE?


"Tu non le sai, povero ubriaco filosofo, queste cose: non ti passano neppure per la mente. Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’essere uno e di dover contentare molti: ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà. Ma sicuramente! Oh perché credi che soffra io? Io soffro appunto per questa tirannia mascherata da libertà… Torniamo a casa!" Luigi Pirandello QUESTO MESSAGGIO SERVE COME  SPUNTO PER IL POST SUCCESSIVO: "LA DEMOCRAZIA OGGI"NELLE MANI DELL'ITALIANO MEDIO E DEI SUOI SPONSORDa Wikipedia: La locuzione italiano medio indica o indicava generalmente la figura di un abitante dell'Italia di condizioni socio-economiche rientrate, appunto, nella cosiddetta e supposta media nazionale.  L'espressione era in voga soprattutto negli anni sessanta, all'epoca del boom economico che creava una sorta di nuova classe sociale: quella del piccolo borghese benestante ma non troppo, comunque sempre pronto a commiserarsi e brontolare per le presunte angherie derivanti dall'operato della classe economica o politica.  La figura dell'italiano medio è stata usata in diverse opere letterarie e cinematografiche per definire quella che è diventata una sorta di topos. Tra i più celebri interpreti dell'italiano medio vi furono Alberto Sordi, Lando Buzzanca e Paolo Villaggio nel ruolo del ragioniere Ugo Fantozzi.  Con il passare del tempo l'espressione ha assunto una connotazione peggiorativa, passando ad indicare un personaggio non distinto che nella sua mediocrità riassume tutti i vizi che gli italiani sono soliti attribuirsi. Il comico Beppe Grillo definisce l'italiano medio come: "un povero cristo che ruba a sé stesso e al suo Paese e non lo sa" 
                       
                     
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Dai dati diffusi dall’Istat in occasione della presentazione dell’Annuario 2008, emerge la fotografia di un paese con le pile scariche e le tasche vuote. L'italiano medio invecchia, consuma di meno, combatte con gli acciacchi e si concede pochi svaghi fuori casa. Ancor dell'inizio della crisi finanziaria le famiglie italiane percepivano le difficoltà e, nel 2007, ben il 53.7% si dichiarava insoddisfatto della propria condizione economica. La spesa media delle famiglie, pari a 2.480 euro al mese, è diminuita in un anno in termini reali, cioè tenendo conto dell’inflazione. Ribassi vistosi nei consumi nei consumi di combustibili, energia ed elettrodomestici, ma nonostante tutto è sempre boom di telefonini e auto. POPOLAZIONE E INVECCHIAMENTOSiamo un paese di vecchietti e un pò acciaccati. Stiamo raggiungendo 60 milioni ma se la popolazione continua a crescere (+488mila a fine 2007) è solo grazie agli immigrati (5,8% del totale). Se la fecondità delle italiane sale a 1.37 figli per donna (1.35 nel 2006), 1 italiano su 5 ha più di 65 anni e gli over 80 sono il 5.3% della popolazione. Quasi il 40% della popolazione è affetto da patologie croniche: le più diffuse sono l’artrosi e l’artrite (17,9%), l’ipertensione (15,8%), le allergie (10,6%) e l’osteoporosi (7,3%). AUTO, FIGLI, FAMIGLIA, TELEFONINI E TEMPO LIBEROIl 90.1% della popolazione si dichiara soddisfatto dei rapporti familiari. Se il numero di matrimoni è in ripresa (il rito religioso continua a essere la scelta più diffusa), aumentano i divorzi e diminuiscono le separazioni. I figli minori coinvolti sono stati affidati alla mamma nel 58,3% dei casi di separazione e nel 67,l% dei divorzi. Più auto e cellulari: secondo l'Annuario Istat sono in circolazione più di 35 milioni di auto che rimangono il mezzo di trasporto privato più utilizzato (il 69.7% la utilizza per recarsi al lavoro), mentre poco meno del 25% si avvale dei mezzi pubblici e il 16.8% di quelli extra-urbani. Sono attive 81.8 milioni linee di telefonia mobile (contro i 71.9 del 2006) e 73.7 milioni carte prepagate. Le utenze Internet ammontano a 11.6 milioni (7.4 abbonati alla banda larga). Le difficoltà economiche si riflettono anche sul tempo libero, visto che ben un terzo della popolazione non ha fruito nel 2008 di spettacoli o intrattenimenti fuori casa. Il cinema resta quello preferito (50,2%). In calo i lettori di quotidiani e solamente il 44% della popolazione dedica parte del tempo libero alla lettura di libri. La Tv resta comunque la prima offerta di intrattenimento per oltre il 94,3% della popolazione dai 3 anni in su. LAVORO E ISTRUZIONEL'occupazione cresce di un punto percentuale favorita per due terzi dalla componente straniera (passata dal 5,9% del 2006 al 6,5%), contemporaneamente è aumentata anche l'occupazione femminile (+1,3%). Scende il numero di chi è alla ricerca di un lavoro (-10%). Tuttavia è in picchiata il livello di soddisfazione economica degli italiani (dal 51.2% del 2006 al 43.7%). Nel Sud si arriva fino al 64.2%. Una persona su 4 ha al massimo la licenza elementare (ma il 70% ha più di 65 anni), il 32.4% ha il diploma di scuola superiore e il 10.2% un titolo universitario. GIUSTIZIAI reati denunciati dalle forze dell'ordine all'autorità giudiziaria hanno fatto registrare un incremento del 7,5%. In calo i condannati -10.4% (uomini nell'85,6% dei casi); di questi il 59,2% aveva già precedenti penali. Per il 67% dei condannati la sentenza ha previsto la pena della reclusione, al rimanente 33% è stata inflitta una multa. I minorenni condannati in via definitiva costituiscono l'1,4% del totale. Truffe e frodi informatiche (+20,5%), violenze sessuali (+12,3%), rapine (+9,4%), furti (+5,4%), omicidi volontari (+3,3%) sono i dati in aumento.