MINICAOS IN LIBERTA'

Cani e le loro virtù; della serie "La democrazia oggi" nelle mani dell'Italiano medio e dei suoi sponsor:N.36


ATTENTI AL CANE:PUO ESSERE PIU' PERICOLOSO DEL PADRONEMolti profili e blogs  di questa community sono identificati da  foto di aquile, gabbiani, falchi, e poi tigri, pantere, leoni e gatti, mici di ogni sorta e qualche cane. A tutti piace identificarsi soprattutto con uccelli  e felini. Quasi nessuno si identifica con un cane!  quasi a considerarlo un animale da rispettare soltanto nell'ambito di rapporti privati.  Alex Munthe, medico-scrittore svedese, nella sua  “La storia di San Michele”   ci fa una esauriente descrizione della personalità del cane che riporto di seguito:"E’ più facile capire un cane che un uomo, ed è più facile amarlo.  Non dimenticate mai che la mentalità di un cane è completamente diversa da quella di un altro.  L’acuto spirito che brilla nel vivace occhio di un fox-terrier riflette un’attività mentale completamente diversa  dalla serena sapienza che risplende nell’occhio calmo di un San Bernardo o di un vecchio cane da pastore.L’intelligenza dei cani è proverbiale, ma vi sono grandi differenze di grado, già visibili nei cuccioli appena aprono gli occhi.Ci sono anche cani stupidi, ma la percentuale è molto minore che negli uomo. E’ facile capire il cane e imparare a leggere i pensieri. Il cane non può dissimulare, non può ingannare, non può mentire perché non può parlare. Il cane è un santo. E’ sincero ed onesto per natura.Il cane ammette volentieri la superiorità che il padrone ha sopra di lui, accetta le sue decisioni come definitive, ma contrariamente a quanto molti appassionati credono non si considera uno schiavo, la sottomissione è volontaria e desidera che i suoi piccoli diritti siano rispettati. Guarda il padrone come il suo re, quasi il suo dio, si aspetta che il suo dio sia severo se ce n’è bisogno,  ma anche che sia giusto.Il cane può leggere i pensieri del suo padrone, può capire i suoi cambiamenti di umore, può prevedere le sue decisioni. Sa per istinto quando non è desiderato, sta accucciato perfettamente immobile quando il suo re è molto occupato come i re sono spesso o almeno dovrebbero essere.  Ma quando il suo re è triste sa che il momento è arrivato si avanza lentamente e pone la sua testa sulle ginocchia di lui. Non essere triste!  Non importa se ti abbandonano tutti, io sono qui per sostituire tutti i tuoi amici  e per combattere tutti i tuoi nemici! Vieni!   Andiamo a fare una passeggiata e dimentichiamo tutto."Gli incontri gioiosi non possono mancare pure con il cane! ............. non solo in Italia.
I padroni sono come dei cacciatori che per addestrare i loro cani gli lanciano un bastone per farselo riportare. E questi gli lo portano bello ed infinocchiato. E sono anche contenti. Ciò accade soprattutto nella comunicazione: il padrone butta fuori dalla bocca qualcosa che vende per notizia, i propri cani la  infinocchiano bene bene e  fanno in modo da fargliela arrivare secondo il suo desiderio.MA QUALCHE VOLTA IL CANE E' PIU' FURBO DEL PADRONE  E poi si fa la prova orale. (conversazione) ED INFINE  UNA  BELLA  RISATA  NON PUO' MANCARE.Se non si capisce niente vuol dire che stiamo sulla buona strada._______________________________________________________TRISTE AGGIORNAMENTO DEL 21/07/2009_______________________________________________________QUANDO LA REALTA' UMANA CI UMILIA E CI FA VERGOGNARE "DI ESSERE CANI" ACIREALE (CATANIA) - Ancora una volta un branco di randagi killer semina morte e terrore in Sicilia, ed ancora una volta è un bambino la vittima di questa tragedia insensata. Giuseppe Azzarelli, un bimbo che non aveva ancora compiuto sette anni, è stato sbranato ieri sera in contrada San Cosimo, alla periferia di Acireale, da almeno cinque cani inferociti. Tra di loro un pit bull, un doberman e una femmina di razza dogo argentino che aveva partorito da poco una cucciolata. Sarebbe stata proprio quest'ultima ad azzannare per prima il piccolo che si era avvicinato per vedere i cuccioli. Gli altri cani avrebbero poi fatto scempio del corpo del bimbo, al quale è stata quasi staccata di netto la testa con un profondo morso alla gola. Uno spettacolo raccapricciante scoperto proprio dai genitori del piccolo - il padre Nino, è un magazziniere dell'Acireale calcio, la madre è casalinga - allarmati per il mancato rientro del figlio. Dopo alcune ore di ricerche si sono ricordati di quel fondo alla periferia del paese dove Giuseppe, insieme ad altri bambini, portava da mangiare ed accudiva un branco di cani randagi. E sono stati proprio loro a ucciderlo senza pietà. Sul posto sono arrivate subito unità cinofile, che hanno portato via gli animali. La Procura della Repubblica di Catania ha aperto un'inchiesta per risalire ai proprietari dei cani o identificare a chi fossero affidati. La vicenda sembra ricalcare, per molti versi, quanto accaduto il 15 marzo scorso nelle campagne tra Marina di Modica e Sampieri, in provincia di Ragusa. Anche in quel caso una muta di cani sbranò un bambino, Giuseppe Brafa, di dieci anni. Lo stesso branco assalì due giorni dopo una turista tedesca di 25 anni che stava facendo jogging sulla spiaggia, riducendola in fin di vita. La giovane, riuscì a salvarsi, ma il suo viso e il suo corpo sono rimasti sfregiati per sempre. Le indagini portarono all'arresto, con l'accusa di concorso in omicidio colposo, di Virgilio Giglio, 64 anni, l'uomo che aveva avuto in affidamento i cani dalla Procura di Modica come custode giudiziario. Un'inchiesta non ancora conclusa, che ha visto un rimpallo di responsabilità tra magistrati, autorità sanitarie e amministratori comunali. E intanto i randagi killer sono tornati a colpire ancora una volta. (21 luglio 2009) Fonte: http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/bambino-ucciso-cani/bambino-ucciso-cani/bambino-ucciso-cani.htmlAGGIORNAMENTO DEL 22/07/2009 - MEGLIO IL SILENZIOACIREALE (CATANIA) - I cani che hanno ucciso il bimbo di 6 anni, Giuseppe Azzarello, erano del fratello della vittima, Ivan, 19 anni, che li custodiva in un recinto vicino a casa. E' stato lo stesso ragazzo ad ammetterlo ai magistrati. Ivan, che ha precedenti per furto, era soggetto all'obbligo di firma, e domani sarà interrogato in procura alla presenza di un avvocato. Ivan ha ribadito ai magistrati che aveva detto a Giuseppe di non andare nel recinto dove il bambino, sfuggendo al controllo, si era già recato più volte prima della tragedia a portar da mangiare ai cani. Le indagini, che proseguono, potrebbero portare alla pista dei cani da combattimento. Pare infatti che non essere stata infatti la femmina di Dogo argentino a sbranare Giuseppe ma un cane di taglia più grossa, non presente tra quelli trovati dagli investigatori all'interno del fondo dove è avvenuta la tragedia. Lo rendono noto i carabinieri della compagnia di Acireale, dopo gli esiti dell'esame effettuato sul corpo della vittima da parte del medico legale. Il pm non ha disposto l'autopsia in quanto "non risulterebbe utile alle indagini dei carabinieri". E intanto la Procura di Catania ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Gli inquirenti, durante il sopralluogo, hanno trovato nel fondo agricolo cinque cani, tre incatenati e due liberi. Uno di questi, un dobermann, era in possesso di regolare microchip, la cui lettura ha permesso ai veterinari dell'Asl che collaborano con i carabinieri di risalire al legittimo proprietario, che oltre un mese fa ne aveva denunciato la sparizione in un altro paese della provincia etnea. "Non si esclude - spiegano i carabinieri - che il fondo della tragedia, situato in un quartiere popolare di Acireale, possa essere stato utilizzato come luogo di custodia di cani da combattimento". "Gli dicevamo sempre di non andare dai cani perché era pericoloso". Così fra le lacrime Ivan Azzarelli, fratello del piccolo Giuseppe. A mamma Alfia la tragedia è stata celata fino a questa mattina. Il marito della donna, Nino Azzarelli, magazziniere della locale squadra di calcio, che ieri sera ha trovato il corpo parzialmente sotterrato dagli animali quasi fosse una razione di cibo, le aveva detto che Giuseppe era stato ferito da un cane e che era ricoverato in ospedale, ma che non c'era da preoccuparsi. Poi, questa mattina, nell'ospedale di Acireale, le ha detto la verità. La donna ha gridato ed è svenuta. Poi è stata sedata ed è sotto il controllo dei medici. Per il sindaco Nino Garozzo "è una morte terribile e assurda che getta nello sconforto tutta la città. Gli investigatori sapranno chiarire chi teneva quei cani, a quale scopo e come mai dei ragazzini ogni pomeriggio si recassero lì". Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini nota che bisogna "applicare pienamente le normative vigenti in materia di anagrafe canina, di principi di responsabilità civile e penale del proprietario e in materia di lotta al randagismo e di percorsi educativi". "Mi auguro - conclude il sottosegretario lanciando un appello all'assessore alla Sanità siciliana Massimo Russo - che davvero in Sicilia possa partire una rinascita che ci permetta di non vedere più questa regione toccata da fatti così drammatici". (22 luglio 2009) Fonte: http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/bambino-ucciso-cani/inchiesta-bambino-ucciso/inchiesta-bambino-ucciso.html