MINICAOS IN LIBERTA'

Vita da precario ............ UNA FINZIONE CONTABILE!


Pubblico il presente POST n. 248 dell'amica DOLORES "dolly" in quanto valutato pertinente ai temi trattati in questo blog.   Vita da precarioPost n°248 pubblicato il 06 Novembre 2009 da dolly.1 Tag: Vita da precario 
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Dopo una vitada precarioho trovato un posto fisso.
La nostra Repubblica e fondata sul lavoro e nessuno dovrebbe essere discriminato, subire infortuni, contrarre malattie professionali, morire mentre sta lavorando. L’INAIL ha lanciata una campagna di comunicazione sociale denominata “Diritti senza rovesci”. Con essa il citato ente si prefigge di diffondere la cultura della sicurezza e della non discriminazione nei contesti professionali. “Diritti senza rovesci” sono dodici racconti d’autore ispirati da storie vere di malo lavoro. Sono storie, secondo l’INAIL, che servono per conoscere e per comprendere. Sono storie che servono per cambiare. Fra questi racconti la scrittrice Grazia Varesani ha scritto “AGATA” che tratta delle vicissitudini di una giovane precaria catanese.Un racconto da condividere per comprendere il dramma di fronte al quale si trovano i giovani in cerca di lavoro. Lavori a tempo, agenzie interinali e un’unica speranza che: “A furia di bracciate l’orizzonte si vede”"Mi chiamo Agata, sono nata a Catania, e sono di quelle che mangiano senza ingrassare. Mia madre dice che è perché sono giovane e che con l’avanzare dell’età il metabolismo rallenta. Io penso che se peso poco la ragione è che ho corso su e giù come una trottola da quando ho finito il liceo. Sono una precaria. Alla tv sento gente dello spettacolo o opinionisti a gettone parlare della precarietà dei sentimenti, e mi viene da ridere."  continua sul sito INAIL ...................................... .................... .................... ..................... "Sono approdata in un centro commerciale e ho fatto la cassiera part-time durante le feste natalizie. Nel camerino dove indossavo la divisa, c’erano dei manifestini pieni di slogan tipo “Siamo una quadra, siamo vincenti!”, cose così. È durata poco, mi sono presentata in un’altra agenzia e ho detto: “Se non lavoro, non mangio. Mia madre non può mantenermi e non è vero che al sud la vita è meno cara che qui. Certo, mia madre l’arte di arrangiarsi ce l’ha nel dna, ma io sono venuta al nord con l’illusione di non lavorare in nero come lei!”. Finisce che trovo lavoro come carrellista in un ristorante self service. Prestazione occasionale, con contratto rinnovabile di settimana in settimana, e il sogno dell’assunzione da covare. Ma succede che il lavapiatti mi mette gli occhi addosso e mi palpa il culo appena ne ha l’occasione. Io ritiravo i piatti sporchi e li portavo in cucina, andavo più veloce che potevo ma quelle mani erano più leste di me. Ne parlo col capo e capisco che è un autogol: il lavapiatti è in nero, lavora lì da più tempo, meglio tenere lui e scaricare me…" continua sul sito INAIL  VAI AL RACCONTO "AGATA" 
La generazione perduta da Repubblica.it
Nel secondo trimestre di quest’anno sono 404 mila i “figli” che hanno perduto il lavoro. A pagare la crisi sono soprattutto loro. Tra i giovanissimi il tasso di disoccupazione è arrivato al 24 per cento, più del triplo della media nazionale.Le cose vanno male nel Mezzogiorno, ma la flessione più acuta si sta registrando nelle regioni del Centro. E anche al Nord, gli “under 35” non se la passano per niente bene. Sempre più laureati e diplomati sono stretti nella morsa della precarietà e vedono andare in fumo attese e prospettive di vita. Con questa iniziativa vogliamo raccogliere i vostri racconti e dare voce alla “generazione perduta”.     Leggi le storieIntervento n 2417Sesso  F Età  33 anni Tipo di contratto Contratto a tempo determinato Retribuzione mensile  Tra 1251 e 1500 euro Trasferimento Si, per lavoro ho lasciato la mia regione Città   VE La storia Di nascita veneziana, di origine siciliana, ho lasciato più di una regione per la mia istruzione prima e per la mia passione professioanle poi. Sono una giornalista per scelta, passione e indomita determinazione, non certo per parentele importanti o conoscenze. Ci tengo a precisarlo perchè credo ancora nella volontà di quanti perseguono la cultura e l'onestà. Io faccio parte di quella categoria di persone che esigono di potersi guardare ancora allo specchio con la consapevolezza di non avere fatto compromessi con la propria coscienza. Sono consapevole di essere un'illusa in questa Italietta mediocre e nepotista. Dopo una serie di lavori pagati poco e talvolta pagati affatti sono approdata a Milano piena di speranze e di buona volontà. Attualmente lavoro presso un'agenzia in cui la furbizia vale più dell'intelligenza e la volontà di lavorare viene vista con sospetto. Il mio contratto scade a settembre 2010, ma mi è stato fatto intendere che cercheranno di farmi fuori prima. Il motivo? Costo troppo. Con il mio contratto, ne fanno tre (parole testuali). Cerco un'alternativa da diversi mesi, ma trovo solo annunci in cui si richiede di lavorare gratis e di non essere troppo qualificati (No Professionisti). Ho sognato per tanti anni di diventare una giornalista professionista. Prima di fare l'esame ho avuto il sospetto che il titolo sarebbe potuto diventare controproducente, Adesso ne ho la certezza. Mi resta solo l'orgoglio di avercela fatta da sola. Mi resta solo quello... Intervento n 680SessoM Età29 anni Tipo di contrattoContratto a tempo indeterminato/a Retribuzione mensilePiù di 1500 euro TrasferimentoSi, per lavoro ho lasciato l'Italia CittàCH La storia Sono nato nel 1980 - mi sento adulto e non più ragazzo - e ritengo di avere diritto all'indipendenza...ma in Italia come si fa? Sono laureato e specializzato - ho provato a cercare lavoro nel mio settore, per 9 mesi ho guadagnato in media 500 E/mese con contratti di max 3 settimane - e l'affitto per una stanza orribile alla periferia di Roma era di 500 E! Ma poi, soldi a parte, in Italia non ci sono gratifiche, c'è una disgregazione sociale allucinante, detto altrimenti, si vive male. E come potrebbe essere diversamente, se in barba alla crisi, le famiglie annaspano mentre il presidente del consiglio pensa solo ai suoi processi e gli ex parlamentari difendono con le unghie e con i denti privilegi inaccettabili. Nel mondo del lavoro ciò che accade è uguale: si cerca la discriminazione, di far valere la propria posizione di potere ai danni del collega (e in alcuni casi schiavo). Nell’azienda di Roma dove lavoravo, alcuni ‘veterani’ avevano un contratto a tempo indeterminato E i buoni pasto, e i giovani, gli sfigati dal contratto di collaborazione occasionale, neanche un pacchetto di caramelle. La nostra generazione è perduta - ma mi rifiuto di essere vittima sacrificale di un ambiente soffocante - così ho deciso di cercare lavoro all’estero. Ci ho messo 3 settimane, senza muovermi di casa, dall’Italia. Vivo in Olanda da 1 anno e 2 mesi, guadagno bene e ho un contratto a tempo indeterminato: ogni giorno penso di aver preso la decisione giusta.