MINICAOS IN LIBERTA'

AUGURI DI NATALE N° 1 - UN PENSIERO AI CARCERATI ED AI DELINQUENTI INVISIBILI NELLA RICORRENZA DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA


NOTIZIA DEL GIORNO DAGLI  STATI  UNITI Questa notizia, proveniente dagli Stati Uniti, è di pochi giorni fa. Mi è restata fissa in mente in quanto in queste giorni nel nostro amato paese non si parla o sente di altro: stragi, mafia, camorra, politici, pentiti, non pentiti, delinquenti, ecc.; si parla e si sparla. Alla fine si tirano le conclusioni e si apprende che: Attualmente sono oltre 66.000 i detenuti nelle nostre carceri.  Dopo il condono dell’agosto 2006 i carcerati erano ridotti a circa 45.000; quindi in questi ultimi anni si è registrato un aumento medio di oltre 6.000 unità per anno. Secondo i dati  dell'eurispes, al 2002 erano più di 4 milioni gli italiani vittime di errori giudiziari negli ultimi 50 anni, di cui riporto alcuni riferimenti:Nel gennaio 2002 un uomo è stato assolto per non aver commesso il fatto dopo aver trascorso 16 mesi in carcere con l’accusa di violenze carnali e lesioni. L’anno prima, a febbraio, un condannato all’ergastolo con l’accusa di aver ucciso la moglie fu lasciato libero dopo sette anni dietro le sbarre. A giugno dello stesso anno un giovane di 25 anni è stato riconosciuto innocente dopo aver trascorso 6 anni e 4 mesi in carcere, come presunto omicida. Tre casi di clamorosi errori giudiziari, citati nel rapporto Eurispes sulle storie di ingiusta detenzione.Secondo un calcolo compiuto dall’istituto di ricerca nell’arco degli ultimi cinquant’anni sarebbero 4 milioni gli italiani vittime di svarioni giudiziari: dichiarati colpevoli, arrestati e solo dopo un tempo più o meno lungo, rilasciati perché innocenti. Un dato che al ministero dl Giustizia non confermano, e che è stato ricavato da un’analisi delle sentenze e delle scarcerazioni per ingiusta detenzione nel corso di cinque decenni.Dal ‘92 c’è la possibilità per gli innocenti ritenuti colpevoli e poi rimessi in libertà, chiedere e ottenere un risarcimento per in giusta detenzione. Negli ultimi anni, rivela il rapporto Eurispes, basato sulle cifre fornite dal ministero del Tesoro, i casi di indennizzi concessi sono in continuo aumento: erano 197 nel ‘92, 360 nel ‘93, 476 nel ‘94. Fino ai 738 del ‘99 e ai 1.263 del 2000. Nel ‘99 i risarcimenti hanno superato i 14 miliardi di vecchie lire, quasi il triplo rispetto al ‘92.La media degli indennizzi per persona varia da 18 al 20 milioni di vecchie lire a domanda. Ma dipende dai casi: un ex sindaco ha ottenuto 50 milioni di vecchie lire come contributo riparatore per la sua ingiusta detenzione. A un assessore siciliano, dopo 38 giorni di carcere e 25 di arresti domiciliari, è stato assegnato un risarcimento di 250 milioni di lire.Finora l’Eurispes registra che il pagamento più alto concesso per un errore giudiziario a un ex imputato è di 400 milioni di vecchie lire, andati a un avvocato palermitano che rimase tre mesi in carcere con l’accusa di associazione mafiosa prima di essere scarcerato. Nel maggio 2001, un uomo, in cella a Palermo per cinque anni e un mese, accusato di aver commesso quattro omicidi e di essere un affiliato alla mafia, fu risarcito con 350 milioni di vecchie lire.Negli ultimi tre anni c’è stata un’impennata di domande presentate da extracomunitari: un quarto delle richieste di risarcimento arrivate alla Corte di appello di Firenze proveniva da immigrati. A marzo 2001 due albanesi a Torino hanno ottenuto 550 milioni in due di risarcimento dopo aver trascorso un anno in carcere con l’accusa di violenza carnale.La Procura più «generosa» con gli ex carcerati ingiustamente detenuti è Napoli: a partire dal ‘92 sono 449 i risarcimenti decisi dai giudici partenopei, quasi il 10 per cento del totale.Le sentenze di indennizzo sono state 279 a Roma, 210 a Milano. Appena tre a Campobasso. In complesso nelle procure del Sud hanno concesso finora più della metà dei risarcimenti totali, contro il 24,4 per cento del nord e i1 21,5 per cento del centro Italia.Ma dai dati del primo quadrimestre 2001, gli ultimi disponibili, risulta che in quel breve periodo di tempo la sola Procura di Roma ha accettato 241 domande di risarcimento, più di ogni altra Procura in quei quattro mesi: due al giorno.L'amico Andrea, IGNORANTECONSAPEVOLE, ha ricordato, nel suo blog, che il Granduca Pietro Leopoldo il 30 novembre 1786 aveva abolito la pena di morte e la tortura con le seguenti motivazioni:"Con la più grande soddisfazione del Nostro paterno cuore Abbiamo finalmente riconosciuto che la mitigazione delle pene congiunta con la più esatta vigilanza per prevenire le reazioni, e mediante la celere spedizione dei Processi, e la prontezza, e sicurezza della pena dei veri Delinquenti, invece di accrescere il numero dei Delitti ha considerabilmente diminuiti i più comuni, e resi quasi inauditi gli atroci, e quindi Siamo venuti nella determinazione di non più lungamente differire la riforma della Legislazione Criminale, con la quale abolita per massima costante la pena di Morte, come non necessaria per il fine propostosi dalla Società nella punizione dei Rei, eliminato affatto l’uso della Tortura, la Confiscazione dei beni dei Delinquenti, come tendente per la massima parte al danno delle loro innocenti famiglie che non hanno complicità nel delitto, e sbandita dalla Legislazione la moltiplicazione dei delitti impropriamente detti di Lesa Maestà con raffinamento di crudeltà inventati in tempi perversi, e fissando le pene proporzionate ai Delitti, ma inevitabili nei respettivi casi, ci Siamo determinati a ordinare con la pienezza della Nostra Suprema Autorità quanto appresso."Ed oggi, invece di infondere nei cuori delle persone la giusta educazione ed il rispetto assoluto per ogni essere umano, si cerca di rispondere con la continua promulgazione di leggi che prevedono l'arresto preventivo.  Solo per i fessi però; gli extracomunitari, i falliti di piccola stazza, comunque i poveracci.  E piano piano, a seconda della classe sociale di appartenenza, si riesce sempre meglio ad evitare l'arresto. Sino ad arrivare ai parlamentari. Loro dicono che non hanno più l'impunità, ma sistematicamente il parlamento non autorizza l'arresto. Fumus ...... sarà giusto, ma vale solo per loro!Tutti sappiamo che le nostre carceri sono adatte solo per i poveracci, per quelli che cadono dalle scale oppure si vogliono arrampicare in alto per vedere che effetto fa restare penzoloni. Intanto i delinquenti facoltosi si rilevano allergici all'aria chiusa e, quindi, occorre trovare per loro una soluzione alternativa. D'altra parte c'è necessità di incrementare il PIL, per tentare di diventare la prima economia del mondo (oggi è stato detto che è la terza! ..... per chi ci crede .... quindi dobbiamo scalare soltanto altri due scalini ...).  Poi c'è stato il rientro dei capitali dall'applicazione dello scudo fiscale. Tutto ciò considerato mi è passata per la mente una proposta operativa atta a risolvere contestualmente tutte le accennate problematiche.  Facciamo pagare il carcere anche noi, ma invece di chiudere i facoltosi Signori allergici agli edifici presidiati con guardie e cancellate, li inviamo negli alberghi esistenti nelle tante costiere del nostro paese. E se non dovessero bastare, autorizziamoli ad utilizzare i soldi che hanno fatto rientrare con lo scudo fiscale e facciamocele costruire a loro stessi ed a loro misura e gusto ............ che siano ville personali, ben protette dalle intemperanze dei venti, che siano dotate di porticcioli privati, che non ci siano collinette o fabbricati intorno che possono turbare la privacy, che sia fatto tutto il possibile per rendere allettante il loro soggiorno. Così il PiL cresce e tutti possono essere contenti.   **********************************************************************************Ma ora si avvicina il Natale, è tempo di auguri. Un po per pigrizia ed un po per allergia all'aria che si respira  e rimbomba nelle nostre stanche orecchie ascoltando i nostri rappresentanti politici, mi viene da fare gli auguri di natale  al modo di  Pasolini quaranta anni fa. «Tanti auguri ai fabbricanti di regali pagani! Tanti auguri ai carismatici industriali che producono strenne tutte uguali!Tanti auguri a chi morirà di rabbia negli ingorghi del traffico e magari cristianamente insulterà o accoltellerà chi abbia osato sorpassarlo o abbia osato dare una botta sul didietro della sua santa Seicento!Tanti auguri a chi crederà sul serio che l’orgasmo che l’agiterà - l’ansia di essere presente, di non mancare al rito, di non essere pari al suo dovere di consumatore - sia segno di festa e di gioia!Gli auguri veri voglio farli a quelli che sono in carcere, qualunque cosa abbiano fatto (eccettuati i soliti fascisti, quei pochi che ci sono); è vero che ci sono in libertà tanti disgraziati cioè tanti che hanno bisogno di auguri veri tutto l’anno (tutti noi, in fondo, perché siamo proprio delle povere creature brancolanti, con tutta la nostra sicurezza e il nostro sorriso presuntuoso).Ma scelgo i carcerati per ragioni polemiche, oltre che per una certa simpatia naturale dovuta al fatto che, sapendolo o non sapendolo, volendolo o non volendolo, essi restano gli unici veri contestatori della società. Sono tutti appartenenti alla classe dominata, e i loro giudici sono tutti appartenenti alla classe dominante». [da Pier Paolo Pasolini. Saggi sulla politica e sulla società, a cura di Walter Siti e Silvia De Laude, Mondadori, Milano 1999] . E con  tutti loro voglio condividere questo presepe preparato  dai carcerati del carcere di Palermo sotto la guida della nostra amica Carmela, lafatadelmare. Con il loro permesso lo voglio dedicare, soprattutto,  ai carcerati che per qualche errore giudiziario, che forse non sarà mai rilevato, o per la ingiustizia giusta, fatta di leggi non eque, sono costretti ad espiare pene appartenenti ad altri, che magari in questi giorni sono al sole nelle isole tropicali.Ed alla faccia di tutti i responsabili delle stragi che siano di stato o di antistato poca importa, che restano, dopo decenni IMPUNITI.UN PENSIERO VA ALLE 19 (17+1+1) VITTIME DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA DELLA QUALE OGGI SI CELEBRA IL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO SENZA CHE SIA STATO POSSIBILE INDIVIDUARE GLI ASSASSINI CHE GIRONZOLANO, IN QUALCHE DOVE CHE SOLO LA NOSTRA FANTASIA E SOLTANTO LEI PUO' IMMAGINARE.
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