MINICAOS IN LIBERTA'

Federalismo fiscale municipale


  LA LETTERA
"Non sussistono le condizioni per procedere all'emanazione del decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in relazione al preannunciato invio, ai fini della emanazione ai sensi dell'articolo 87 della Costituzione, del testo del decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri nella seduta di ieri sera, come risulta dal relativo comunicato, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l'esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall'art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l'obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari. Pertanto, il Capo dello Stato ha comunicato al Presidente del Consiglio di non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal Governo.
Nella lettera del Presidente viene affermato che: “non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l'esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall'art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l'obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari”.Da una parte si griderà al golpe perché essa ritiene che il federalismo sia un’operazione che solo la sinistra possa fare. Dall’altra parte ci si appellerà al complotto; anzi questa tenterà di deridere la decisione del PRESIDENTE considerandola solo una questione procedurale e, come tale, essa può fregarsene come accade, da tempo, per ogni atto in cui è coinvolto il TIZIO. E’, secondo loro, la risposta ai desideri del “popolo sovrano”. Di quel 30% circa di elettori che si riconoscono adeguati a vivere in una società dove la pratica della "furbizia" e "l’accomodamento clienterale" sono regole ordinarie. Imbrogliare le carte e confondere le idee per gli attuali governanti sono ciò che in altri termini viene indicato come "azioni di distrazione di massa".Come è possibile, infatti, che con tanti avvocati presenti in parlamento, soprattutto tra le fila della maggioranza, che, tra l'altro, paghiamo con le nostre tasse anche per curare le improprie attività private del TIZIO e che tutti conosciamo, possano accadere passaggi di questa gravità tali da creare continui conflitti istituzionali?Io non credo che siano vicende occasionali o, almeno, che non vengano gestite come tali.