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Gabriele Sola: ‘Il direttore dell’ospedale, Maroni e la pizzata elettorale per 500: ecco la sanità lombarda’


Che i dirigenti della sanità lombarda siano stati nominati in base all’appartenenza anziché alla competenza non è certo una novità. Ora, però, qualcuno di loro eccede forse un tantino nel volersi sdebitare. Mi riferisco al direttore generale di un’azienda ospedaliera lombarda. Un fedelissimo del Carroccio che, come annuncia egli stesso in una comunicazione di cui sono venuto in possesso, si predispone a “riunire per una pizzata, fra i dirigenti medici e non solo delle aziende sanitarie brianzole, circa 500 persone”.Motivo del maxi-banchetto dal sapore partenopeo e partepadano? Un omaggio (dallo spirito vagamente fantozziano) al “candidato Roberto Maroni”. Il supermanager ospedaliero precisa, bontà sua, di “non voler esercitare alcuna pressione di qualsivoglia natura”. Ma aggiunge: “Maroni può, più di ogni altro, dare continuità ad un’organizzazione che è ritenuta modello positivo” eccetera eccetera.Penso che il direttore dell’azienda ospedaliera si riferisca al “modello” clientelare di cui è spudorata espressione. E gli do ragione: Maroni è certamente il candidato più indicato a garantirgli continuità.http://www.idvlombardia.it/gabriele-sola-il-direttore-dellospedale-maroni-e-la-pizzata-elettorale-per-500-ecco-la-sanita-lombarda/La corruzione è il cancro del Paese e Monti l’ha favorita La corruzione è una vera e propria emergenza nazionale. Nel nostro Paese ha assunto "natura sistemica" e pregiudica il  prestigio, l'imparzialità, il buon andamento della pubblica amministrazione e l'economia della nazione. Parola della Corte dei Conti che, per bocca del presidente Luigi Gianpaolino, ha rilanciato l'allarme nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. Ma Giampaolino ha detto la sua anche sulla politica fiscale del governo Monti che, a suo giudizio, ha insistito su una pressione del fisco "già fuori linea nel confronto europeo" favorendo così "le condizioni per ulteriori effetti recessivi". Antonio Di Pietro sulla sua pagina Facebook scrive che i dati resi noti dalla Corte dei Conti, "confermano, ancora una volta, che la corruzione è il cancro del nostro Paese. Il governo dei tecnici, che è rimasto sordo a tutte le denunce dell’IdV fuori e dentro il Parlamento, non ha fatto nulla per combattere questa piaga, che erode l’economia italiana e frena lo sviluppo. Anzi i professori  - aggiunge -, con la complicità della pseudo-maggioranza che li ha sostenuti, hanno favorito con i loro provvedimenti iniqui corrotti e corruttori, riversando sul ceto medio-basso tutto il peso della crisi. Rivoluzione civile vuole essere una forza alternativa alle politiche di Monti e di Berlusconi. Pertanto, intende ripristinare il reato di falso in bilancio e restituire ai cittadini i 180 miliardi che, ogni anno, si perdono tra  evasione e corruzione per investirli nella ricerca, nello sviluppo e nell’occupazione”.Antonio Borghesi, capogruppo Italia dei valori candidato con Rivoluzione civile è sulla stessa lunghezza d'onda: “Accogliamo il grido di allarme del presidente della Corte dei Conti, Giampaolino, e rilanciamo: il prossimo governo dovrà dare la priorità, nella sua agenda, a una politica economica attenta alla spesa pubblica e all’equilibrio di entrate e uscite. Ma il passo inevitabile da compiere, per superare questa emergenza finanziaria è combattere la corruzione che, nel 2012, è costata allo Stato 60 miliardi di euro”.Per Borghesi, “pressione fiscale, corruzione ed evasione sono tre fenomeni strettamente correlati. E la pressione fiscale non potrà che essere alta finchè non si riducano, con politiche di governo efficaci, le altre due componenti. Come? Scovando le sacche di illegalità che si annidano in vari livelli della spesa pubblica e privata. Proprio nelle aree di coesistenza di capitali pubblici e privati, sappiamo, vanno di frequente ad annidarsi fenomeni di corruzione”.